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L’Italia sa difendersi dai predoni stranieri. L’audizione di Gualtieri al Copasir

Due ore e un quarto per passare in rassegna tutti, o quasi, i principali dossier sul tavolo del Tesoro. Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia, questa mattina poco dopo le 10.30 ha varcato la soglia di Palazzo San Macuto per essere audito dal Copasir, il Comitato per la sicurezza della Repubblica, presieduto da Raffaele Volpi.

C’era attesa per questa audizione. Il Comitato entro una quindicina di giorni dovrebbe chiudere ufficialmente l’indagine sul sistema finanziario, assicurativo e bancario italiano, stilando una corposa relazione da inviare al Parlamento e a Palazzo Ghigi nel quale evidenziare tutti i possibili e potenziali rischi per l’economia italiana, a cominciare dalle scalate ostili alle grandi aziende strategiche.

Il clima, secondo quanto appreso da Formiche.net, si è mantenuto favorevole e disteso per tutta l’audizione. In premessa Gualtieri ha concentrato l’attenzione sul lavoro fatto in questi mesi dal governo per porre al riparo il nostro sistema produttivo da visite sgradite. In particolare il responsabile del Tesoro ha sottolineato l’importanza del decreto Imprese, varato a inizio estate, che ha ampliato sensibilmente i poteri della Consob, la commissione di vigilanza sulla Borsa, guidata da Paolo Savona.

Più nel dettaglio Gualtieri ha sottolineato l’importanza della norma contenuta nel decreto di cui sopra, che alza da 48 a 104 il numero di società quotate in Borsa per le quali, applicando il solo criterio dell’azionariato diffuso e non più anche quello della capitalizzazione vengono abbassate le soglie (dal 3 all’1% per le più grandi e dal 5 all’1% per le Pmi) su cui scatta l’obbligo per gli investitori di comunicare le partecipazioni rilevanti.

Misure, quelle appena menzionate, che il ministro ha più volte sottolineato nel corso dell’audizione, spiegando al Copasir come ad oggi il governo disponga di sufficienti difese immunitarie contro possibili aggressioni straniere ai nostri capitali.

Inevitabile, si è inoltre appreso, un passaggio su Borsa Italiana, di cui Gualtieri ha rivendicato l’inserimento nella normativa sul golden power, nonostante il consorzio Euronext-Cdp-Intesa stia trattando con il Lse per la cessione di Borsa, aprendo la strada a un rientro effettivo di Piazza Affari nel perimetro italiano.

Non è tutto. Il responsabile di Via XX Settembre si è anche soffermato sull’Europa e sui rapporti tra Roma e Bruxelles, definiti mai così buoni. Non si sarebbe invece parlato del Mes, partita delicatissima in corso tra Pd e Movimento Cinque Stelle e nemmeno della probabile uscita del Tesoro, azionista di Mps al 68%, dalla banca senese, prevista a cavallo tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021.

Un altro passaggio Gualtieri l’ha dedicato alle banche italiane. Recentemente l’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, ascoltato in commissione di inchiesta sul sistema bancario ha lanciato l’allarme relativamente alle nuove norme Ue sulla gestione degli npl futuri. Ora, Gualtieri avrebbe almeno per il momento, categoricamente escluso il rischio di una bomba sofferenze, rassicurando l’intero Copasir. Il ministro ha tuttavia parlato esclusivamente del momento attuale, paventando, qualora la crisi dovesse perdurare nel lungo termine, interventi dell’esecutivo a sostegno delle banche.

 

 



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