Eppur si muove. L’Europa c’è e batte un colpo sui diritti umani, le crisi internazionali a pochi chilometri dai suoi confini, le minacce esterne. Il discorso sullo Stato dell’Unione della presidente della Commissine Ue Ursula von der Leyen suona la carica per un’Europa sovrana e meno timida nella difesa dei diritti e delle libertà fondamentali su cui è stata costruita. Gli stessi diritti che sono oggi violati sotto gli occhi di tutti a Hong Kong, in Bielorussia, in Russia, dove l’oppositore di Vladimir Putin, Alexei Navalny è stato avvelenato con il novichok.
Non è vero che l’Ue non ha voce in capitolo, ha tuonato la von der Leyen dalla plenaria del Parlamento europeo a Bruxelles. Un appello che in Italia incassa subito un endorsement di peso, quello del ministro degli Affari europei del Pd, Enzo Amendola. “Finalmente – sospira a margine del discorso – parole chiare e nette sul multilateralismo, su chi è un nostro alleato, e chi no”. Cioè? “La Cina è un partner, ma è anche un rivale sistemico. E con Pechino la reciprocità, per il momento, semplicemente non esiste”, dice il ministro a Formiche.net, “sulla Cina abbiamo sentito una presa di posizione necessaria, che negli ultimi anni era stata un po’ evanescente nel dibattito europeo sul multilateralismo”.
Al termine della diretta, seguita insieme al direttore della Rappresentanza della Commissione Ue in Italia Antonio Parenti, il capo dell’Ufficio di collegamento del Parlamento europeo Carlo Corazza e il vicecapo della missione tedesca Klemens Moemkes, Amendola sottoscrive l’arringa di von der Leyen sulla politica estera Ue, e rilancia. “Ha spiegato alla perfezione che sovranità digitale significa anzitutto stare attenti a quel che facciamo, e con chi lo facciamo – commenta con Formiche.net – in due parole, autonomia strategica”.
Durissima la presa di posizione sulla crisi in Bielorussia e il caso Navalny. La stessa del governo italiano, spiega Amendola. “Da Navalny alla Bielorussia, l’Ue c’è e ha chiarito che vuole difendere i diritti umani e le libertà fondamentali sia dentro che fuori i suoi confini”.
Chiediamo al ministro se l’Italia si adeguerà a un’eventuale proposta tedesca di sanzioni Ue contro la Russia qualora Putin non facesse luce sull’avvelenamento di Navalny. Amendola non chiude: “Ne discuteremo al prossimo Consiglio europeo insieme a tante altre questioni, come le turbolenze nel Mediterraneo orientale e il nodo della Turchia. Ma anche il sistema di voto in seno al Consiglio. Von der Leyen ha spiegato che la politica estera comunitaria non si può fare solo all’unanimità”. E l’Italia è a favore di una riforma per introdurre la maggioranza qualificata? “Assolutamente sì”.