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Italia, accetta il Mes. Il consiglio di Oxford Economics

Molto peggio del 2008. La pandemia globale da coronavirus non farà prigionieri, ma solo morti e feriti. Nessuno escluso, o quasi. Perché se da una parte nel 2020 non ci sarà economia che non sconti gli effetti della crisi più nera dal 1945 ad oggi, dall’altra c’è chi già dal prossimo anno si rimetterà in piedi, prima e più degli altri. Qualcuno come la Cina. Queste almeno le previsioni di Oxford Economics, uno dei centri studi più autorevoli d’Europa, che questa mattina ha aggiornato le proprie stime per i prossimi mesi, fornendo anche qualche consiglio utile all’Italia, impegnata in queste settimane nella stesura della prima manovra dell’era Covid.

RIMBALZO CINESE 

Il punto di partenza è questo: il mondo intero è in recessione e, hanno spiegato gli esperti di Oxford Economics, nel 2021 quasi tutte le economie avranno un Pil inferiore a quello del 2019. “Il rimbalzo ci sarà, ma quasi nessuno tornerà ai livelli dell’anno scorso. Questa recessione avrà degli effetti di lungo termine su tutte le economie mondiali, che per i prossimi anno continueranno a scontare gli effetti della pandemia”. Ma c’è un’eccezione. “La Cina secondo le nostre stime, è l’unica economia che dal prossimo anno tornerà a crescere su livelli sostenuti come il 2019”, hanno spiegato gli economisti. Il Dragone, origine della pandemia globale, tornerà dunque a correre come prima.

IL FUTURO DELL’ITALIA

L’obiettivo di Oxford Economics si è poi stretto sull’Italia. “Stiamo osservando in queste settimane un ritorno del Pil italiano ai livelli del 1990. Non pensiamo di rivedere nei prossimi mesi le nostre stime per l’Italia, confermando al momento una previsione per il Pil 2020 di -9,7%”, hanno chiarito gli economisti di Oxford Economics. “Il Paese sta scontando una calo della produzione industriale che si è ripresa solo a luglio ma anche un calo delle vendite al dettaglio (un indicatore dei consumi, ndr) per le quali ancora oggi stimiamo un crollo del 6% rispetto a gennaio”.

UN CONSIGLIO AL GOVERNO

Non è finita qui. L’occasione si è rivelata ghiotta anche per fornire alcune indicazioni precise al governo italiano in materia di aiuti europei. Gli economisti di Oxford Economics hanno sottolineato l’enorme vantaggio che l’Italia avrebbe dall’uso delle risorse Ue, a cominciare dal Mes. “I prestiti concessi dall’Europa avrebbero un tasso di interesse nettamente inferiore a quelli di mercato. Se consideriamo, per esempio, i prestiti del Recovery Fund, del Mes e le risorse del Sure, si risparmierebbero 25 miliardi in dieci anni, in interessi sul debito”.

L’OTTIMISMO DI CONTE

Il premier Giuseppe Conte, che questa mattina ha tenuto un vertice di maggioranza in vista del Consiglio dei ministri chiamato ad approvare la Nota di aggiornamento al Def, ha comunque mostrato un certo ottimismo sulla ripresa, lenta, dell’economia italiana. “Per quanto riguarda il Pil, io non voglio anticipare il dettaglio perché poi lo scriveremo nel documento, lo leggerete però, ecco, dalle previsioni, d’altra parte è pubblica quella di Standard&Poor’s, noi stiamo scendendo sotto la doppia cifra, quindi è un calo pesante del Pil ma ragionevolmente, secondo le previsioni più accreditate che stiamo seguendo, saremo sotto la doppia cifra. Questo ci conforta molto”.

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