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Usa avanti tutta (nello Spazio). Ecco l’intesa tra Space Force e Nasa

Space Force e Nasa unite nell’esplorazione spaziale. A 14 anni dall’ultimo memorandum stretto tra l’Agenzia spaziale statunitense e lo U.S. Air force Space Command, la neonata forza spaziale Usa comandata dal generale John “Jay” Raymond e l’agenzia civile guidata Jim Bridenstine hanno raggiunto un’intesa che getta le fondamenta per la loro collaborazione nello spazio extra-atmosferico. L’accordo, di cui si è parlato martedì durante un evento online del Mitchell Institute for aerospace studies, è stato firmato lo scorso lunedì.

IL MEMORANDUM

Il volo umano oltre l’atmosfera, la politica spaziale statunitense, il trasporto spaziale, la ricerca scientifica, la definizione condivisa di standard e comportamenti utili per mitigare i rischi delle operazioni spaziali e lo sviluppo di capacità utili per identificare la presenza di corpi celesti potenzialmente pericolosi (Planetary defense), sono solo alcune delle undici aree di cooperazione identificate dal documento firmato da Raymond e Bridenstine due giorni fa. Di particolare importanza anche gli accenti posti sullo spazio cislunare e sulla Space domain awareness, ovvero la capacità di osservare lo spazio al fine di identificare possibili minacce. L’interesse di Nasa e Space Force nei confronti di questi due particolari aspetti si lega sia alla crescente competizione spaziale internazionale sia alla volontà degli Stati Uniti di rimettere il piede (questa volta definitivamente) sul suolo lunare. Nel clima di una rinnovata competizione spaziale, infatti, la nuova campagna lunare della Nasa legata alla missione Artemis (voluta fortemente dal presidente Donald Trump) si svolgerà nello stesso arco di tempo nel quale Pechino ha deciso di lanciare in orbita la sua nuova Stazione orbitante, Tiangong-3 (in mandarino, Palazzo celeste).

LE PAROLE DI RAYMOND…

“La Nasa e la Difesa condividono una lunga storia [di cooperazione] che risale alla fine degli anni’50: c’è forza nella nostra partnership”, ha subito ribattuto il generale Raymond. “Uno spazio sicuro, stabile e accessibile – ha continuato – sostiene la sicurezza, la prosperità e i risultati scientifici della nostra nazione”. “Stiamo lavorando in stretto collegamento con la Nasa per sviluppare la Space awareness necessaria sia per supportare i loro sforzi sia per sostenere i nostri sforzi legati alla sicurezza nazionale”, ha continuato. In un precedente intervento in occasione della 2020 Air force association air, space and cyber conference tenutasi il 15 settembre, il generale aveva affermato come “gli Stati Uniti non abbiano nessuna intenzione a iniziare una guerra nello spazio ma che, come in tutti gli altri domini, le forze militari Usa devono essere pronti per questa eventualità”. Intervistato martedì da BreakingDefense, Raymond ha affermato: “stiamo costruendo la Space force non per oggi né per domani ma per i prossimi 100 anni”.

…E BRIDENSTINE

“Questo accordo con la Space force riafferma e prosegue la nostra lunga tradizione di collaborazione con il dipartimento della Difesa e fornisce una base importantissima per studiare le aree di comune interesse per i nostri distinti ruoli nello spazio”, ha detto Bridestine martedì commentando il memorandum. “Penso che questo – ha aggiunto  –  sia un periodo unico nella storia americana per poter andare in modo continuativo sulla Luna. Date le sfide che esistono nello spazio, è necessario avere la sicurezza [necessaria] ed è per questo che è così importante per noi lavorare al fianco della Space Force”.

I DETTAGLI DEL PROGRAMMA LUNARE USA

Il giorno prima della firma del memorandum, la Nasa presentava i dettagli del programma lunare Artemis. Secondo l’Artemis Plan esposto da Bridestine, l’allunaggio della prima donna (previsto per il 2024) sarà preceduto da due missioni: la prima senza equipaggio (nel 2021) e la seconda, a guida umana, due anni dopo. In questa occasione, però, gli astronauti non metteranno piede sul suolo lunare ma resteranno in orbita, nella capsula Orion, esercitandosi nelle “operazioni di prossimità” utili per il touchdown lunare. In linea con i tempi anche la realizzazione del Lunar Gateway, ovvero della stazione spaziale che orbiterà intorno alla satellite e che renderà più semplice l’esplorazione lunare.

L’INCOGNITA ELETTORALE

Per raggiungere l’obiettivo lunare (e l’ancora più ambizioso ammartaggio), la Nasa dovrà rispettare interamente la tabella di marcia. Sebbene i democratici sembrino interessati a supportare il programma lunare promosso da Trump (almeno secondo quanto affermato durante la “2020 Democratic Party”), non sono totalmente da escludere rimodulazioni del progetto della missione. Sembrerebbe ormai consolidato, invece, il supporto nei confronti della Space force: alla luce dei commenti fatti durante la campagna elettorale e delle sempre maggiori minacce legate agli atteggiamenti di Mosca e Pechino, un avvicendamento alla Casa bianca non dovrebbe implicare un netto cambio di atteggiamento nei confronti della nuova forza armata statunitense.



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