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Ecco come avanza il welfare aziendale in Italia

Il welfare aziendale fa un ulteriore passo avanti grazie alla detassazione dei cosiddetti fringe benefit, l’insieme dei beni accessori di cui un lavoratore può usufruire a condizioni più vantaggiose rispetto al mercato. Si tratta, tanto per fare un esempio, di cellulari, tablet, polizze assicurative, alloggi e molto altro. Tutti beni a carico dell’azienda ma contabilizzate nella busta paga del lavoratore.

Ora, grazie al decreto Agosto, questi benefit sono stati ulteriormente detassati, dando al welfare aziende una ulteriore spinta in avanti. Proprio di questo si è parlato nel corso di un webinar Edenred e Easy Welfare, al quale hanno preso parte, tra gli altri, Emmanuele Massagli  Presidente Anseb e Aiwa, Diego Paciello, Responsabile dell’area fiscale, Welfare, Compensation and Benefits di Toffoletto De Luca Tamajo e Soci, Lorenza Pellegrini – Key Account Manager di Easy Welfare Edenred e Daniele Cattunar, direttore Risorse Umane di Ilcam.

Ora, il decreto agosto prevede il raddoppio del limite di esenzione fiscale per beni e servizi ceduti dall’azienda ai lavoratori dipendenti come benefits aziendali. “I fringe benefit rappresentano uno strumento di welfare aziendale che ha la capacità di incidere innescando un ciclo virtuoso, sull’economia del Paese, soprattutto nell’attuale fase della ripresa cominciata all’indomani della pandemia”, ha sottolineato Pellegrini.

“L’attenzione”, ha proseguito Pellegrini, “e l’intervento del legislatore confermano il ruolo strategico che gli interventi di welfare aziendale mirati (come sono appunto i fringe benefit) hanno sull’andamento dell’economia. Il decreto Agosto, ha introdotto per il 2021, la possibilità di raddoppiare i fringe benefit istituzionalizzando un’importante misura per lavoratori e imprese. Si augurano che sia solo il primo passo, la prima misura di una serie. Ed è auspicabile, quindi, che la nuova soglia di non imponibilità, oggi limitata al solo 2020, possa diventare una modifica strutturale nella prossima Legge di Bilancio”.

“Negli ultimi anni”, ha spiegato Massagli, “il tema del welfare ha occupato una posizione centrale nell’iniziativa del legislatore. Infatti, sin dalla prima riforma del 2016 che ha permesso che il welfare diventasse una leva di gestione del personale nonché un tool nella cassetta degli attrezzi a disposizione delle aziende, il welfare ha conosciuto una stagione particolarmente densa, approdando significativamente nell’agenda politica. Il welfare aziendale è andato ampliandosi nel 2017 con una norma interpretativa che ha aperto la strada ai flexible benefits, allargando alle pattuizioni nei contratti nazionali”.

“Nel 2018 stata disciplinata l’estensione dei benefit al trasporto pubblico nazionale. Con il bando “Conciliamo” del 2019, viene istituito un fondo per finanziare progetti di
welfare aziendale capaci di impattare positivamente sulla qualità della vita dei lavoratori e delle lavoratrici e, quindi, sulla produttività delle imprese. Nel 2020, invece, abbiamo assistito ad un primo intervento interpretativo sancito con la circolare dell’11 del 6 maggio 2020 con la quale vengono istituiti altri servizi creati ad hoc per tutelare i lavoratori dalle conseguenze del virus. In generale, tale riconoscimento formalizza la possibilità di utilizzare il welfare come strumento per fronteggiare il nuovo coronavirus”.



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