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Così i big data rendono fertile l’agricoltura italiana

Agricoltura

L’Italia investe sul futuro. E lo fa in un settore-chiave per l’eccellenza made in Italy, quello dell’agricoltura. È stata lanciata oggi, infatti, Sdf Data Platform, piattaforma che permette ai trattori targati Sdf di essere costantemente connessi e di trasmettere informazioni continue con l’obiettivo di incrementare l’efficienza operativa e garantire una maggiore produttività in ottica sostenibile e 4.0

Se ci sono due comparti su cui Italia ed Europa puntano per la ripresa post-Covid sono l’ambiente e l’innovazione. “Le transizioni green e digitale sono due pilastri fondamentali della strategia di rilancio europea” suggerisce non a caso il ministro per gli Affari europei Vincenzo Amendola sul numero 162 della rivista Formiche, secondo cui, aggiunge “un’economia più verde è anche un’economia più digitale”. Del resto, sono molteplici le misure che muovono in tal senso. Dal Recovery Fund, che vi destina ampia parte dei fondi, al Green deal europeo, è unanime la percezione che la crescita passi inevitabilmente per una visione che sia grado di guardare non solo al presente, ma soprattutto al futuro, dove protagonista indiscussa non potrà che essere la rivoluzione verde e blu.

TRATTORI DATA DRIVEN

Ed è su questi presupposti che nasce la piattaforma Sdf data platform, implementata da Sdf nei suoi trattori, macchine da raccolta e motori diesel. La piattaforma, realizzata da Cefriel e basata sulla tecnologia di Ibm Watson IoT Platform e Ibm cloud, migliorerà l’efficienza e la manutenzione predittiva dei trattori, con risultati per l’intero ciclo di produzione delle attività agricole. Trattori e macchine da raccolta, così, oltre a fornire potenza meccanica, idraulica ed elettrica, forniranno diventeranno un hub per la raccolta di dati che, opportunamente elaborati, aggregati e memorizzati su Sdf data platform, permetteranno di fornire e ottimizzare nuovi servizi e prodotti nel campo dell’agricoltura 4.0.

FARMING 4.0

A dimostrazione che anche settori apparentemente lontani dal digitale, come quelli dell’agricoltura, possono trarre beneficio dalle nuove potenzialità offerte dall’innovazione in campo informatico. “La sfida principale su cui concentrare buona parte delle nostre risorse – ha dichiarato Stefano Rebattoni, vice president Enterprise sector Ibm Italia – è quello dell’innovazione sostenibile sia essa economica, sociale, sanitaria o ambientale. Le leve con cui affrontare e vincere questa sfida sono indubbiamente quelle offerte dalla tecnologia e da un capitale umano adeguatamente formato. Anche un settore dalla tradizione millenaria come quello dell’agricoltura – ha continuato – può oggi essere migliorato e reso più efficiente grazie a queste due leve”.

DALL’ANALISI PREDITTIVA AL CLOUD, TUTTI I VANTAGGI DELLA PIATTAFORMA

I dati raccolti consentiranno di migliorare l’efficienza operativa, la pianificazione e la gestione dei processi delle aziende agricole. Gli agricoltori, inoltre, avranno visibilità tempestiva sia sull’utilizzo del veicolo che sullo stato di funzionamento, al fine di anticipare eventuali guasti o malfunzionamenti che potrebbero causare una riduzione di produttività. Inoltre, facendo leva sui dati raccolti da veicoli connessi, Sdf potrà offrire nuovi servizi a valore aggiunto quali manutenzione predittiva, gestione delle flotte di veicoli e servizi a supporto dell’agricoltura di precisione. Questo consentirà, per esempio, di monitorare costantemente le loro prestazioni e la possibilità di apportare rapidamente modifiche o adattamenti. Infine, la possibilità di condividere i dati raccolti con applicazioni di digital farming sviluppate da terze parti permette ai veicoli di Sdf di essere integrati in uno scenario multi-vendor: un ulteriore valore aggiunto per il cliente finale, considerata la presenza in molte aziende agricole di macchine di produttori diversi non ancora abilitate a “dialogare” tra di loro.

PAROLA D’ORDINE, DIGITAL REINVENTION

“La soluzione digitale sviluppata per Sdf – ha commentato il ceo di Cefriel Alfonso Fuggetta – rappresenta uno step importante per introdurre, in un settore tradizionale come quello agricolo, un percorso di innovazione lungo la catena di valore del dato introducendo le innovazioni necessarie sia per offrire nuovi servizi di business sia per favorire uno sviluppo sempre più sostenibile delle colture con minori sprechi ed inefficienze”. “Sdf ha saputo cogliere le necessità di innovazione richieste dal mercato, promuovendo un percorso di trasformazione a data driven company che ha coinvolto tutta l’azienda” ha riferito Rabattoni. “Ibm continua anche con questo progetto – ha aggiunto – ad accompagnare le imprese italiane nel loro percorso di digital reinvention, consentendo una maggiore efficienza nei processi e una migliore qualità della loro customer experience”.

IL FARMING SI FA SMART

“Grazie al supporto di Cefriel e ai prodotti cloud Ibm – ha sottolineato Massimo Ribaldone, Sdf R&D executive director – stiamo lavorando per creare nuovi servizi digitali dedicati al cliente finale, nell’ottica dello smart farming, agricoltura 4.0, fleet management e predictive maintenance. L’obiettivo è affiancare ai nostri prodotti ‘core’, trattrici e macchine da raccolta, un insieme di servizi e funzionalità integrate che permettano di migliorare la gestione e le performance delle aziende dei nostri clienti”.

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