Vaccino sì, ma quando? Se c’è un tema che in questi mesi bui ha pressoché monopolizzato il dibattito è la ricerca e l’individuazione di un vaccino in grado di fermare l’avanzata della pandemia che ha polverizzato gran parte dell’economia mondiale. Le case farmaceutiche lavorano da mesi alla ricerca di un antidoto al coronavirus ed entro qualche mese cominceranno a circolare le prime dosi di vaccino. Ma chi si avvantaggerà per primo e meglio una volta certificata l’efficacia del vaccino?
CHI SI AVVANTAGGIA (E CHI NO) CON IL VACCINO
Ci sono alcuni settori industriali, devastati dal virus, che più di altri beneficeranno dell’arrivo del vaccino e Credit Suisse ha individuato alcuni comparti che dovrebbero meglio comportarsi qualora dovesse arrivare l’annuncio della cura definitiva. “I settori più sensibili in entrambi i periodi”, hanno scritto gli analisti della banca elvetica in un report diffuso poche ore fa, “sono quello minerario, automobilistico, assicurativo ed energetico e dei trasporti. In alcune aree, come per le banche, gli alberghi, i media e le compagnie aeree, tale sensibilità sembra essere in calo”. In altre parole, quando arriverà la cura al Covid, i settori menzionati potranno meglio reagire alla recessione innescata dal Covid.
E così, secondo Credit Suisse, in Europa i settori meglio posizionati una volta arrivato il vaccino “sarebbero quelli dei trasporti, delle compagnie aeree e minerario, mentre coloro che verrebbero maggiormente colpiti sarebbero quelli relativi alle vendite al dettaglio di prodotti alimentari e i servizi pubblici”.
LA CURA STA ARRIVANDO
Prima di verificare sul campo chi si avvantaggerà più degli altri, occorre però trovare il vaccino. E su questo Credit Suisse ha pochi dubbi. Al punto che lo scenario più ottimistico, si legge nel report, prevede non solo la scoperta di una cura, ma che entro fine anno siano prodotte 300 milioni di dosi di vaccino, l’80% da Astrazeneca, l’azienda svedese che ha da poco consegnato alle autorità la documentazione sul possibile nuovo vaccino. In più, la capacità di produzione trimestrale salirà a 1 miliardo di dosi per trimestre entro la fine del 2021.
I DUBBI SUL LOCKDOWN
Rimane però un dubbio, quello, forse, più atroce. Conviene davvero un nuovo lockdown, della serie, i costi sono inferiori ai benefici oppure no? Nel report il dubbio affiora, spiegando come il beneficio sanitario con un lockdown potrebbe essere anche inferiore al costo in termini di perdite economiche e industriali. Il report cita in proposito le perplessità del cancelliere dello scacchiere britannico, Rishi Sunak. In ogni caso, “la chiave sta nella capacità degli ospedali. In Francia per esempio, la sanità può reggere fino a un 90% di pazienti Covid”. Poi, scatta il lockdown.