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Scisma verde. Perché i Cinque Stelle si spaccano in Ue

Quattro eurodeputati del Movimento Cinque Stelle abbandonano il gruppo. Il lungo sfogo su Facebook di Corrao, che però viene redarguito dall’amico Di Battista, “scelta sbagliata”. Al via le interlocuzioni con i Verdi. Ora la strada di Di Maio a Bruxelles si fa in salita

Terremoto a Bruxelles. Il Movimento Cinque Stelle perde quattro dei suoi quattordici deputati al Parlamento europeo. Ignazio Corrao, Piernicola Piedicini, Rosa D’Amato, Eleonora Evi hanno abbandonato il gruppo pentastellato. Il divorzio dell’“ala ambientalista” era nell’aria da settimane, ma rischia comunque di innescare un sisma che arriva fino a Roma.

Corrao è un volto storico del Movimento, prima linea dai tempi dei meet-up e dei Vaffa-day. Il suo è un addio di peso, che viene ufficializzato con un lungo post su Facebook. “L’aria dentro è irrespirabile da mesi e gli spazi di confronto interno del tutto azzerati – scrive ricordando gli esordi con Gianroberto Casaleggio, le battaglie ambientaliste dentro e fuori il Parlamento Ue – L’aria dentro è irrespirabile da mesi e gli spazi di confronto interno del tutto azzerati”.

“Non sono nessuno per dire che è finito ma sono sicuramente in grado di dire che quelli che oggi si chiama M5S è un’altra cosa, qualcosa di più simile agli altri partiti e sicuramente qualcosa a cui, da cittadino, non mi sarei avvicinato (così come non mi avvicinai agli altri a suo tempo) – continua – Gianroberto Casaleggio diceva che i partiti, prima di scomparire, proveranno a somigliare al M5S. Purtroppo è successo l’esatto contrario grazie ad un fattore riconducibile alla natura umana che il visionario fondatore non aveva considerato”.

Tanti i pomi della discordia citati. Su tutti il Mes, il fondo Salva-Stati contro cui proprio Corrao, da solo, aveva votato in Commissione a giugno, ricevendo in cambio la sospensione di un mese dal gruppo. Molti sono in linea con i punti sollevati agli Stati generali da Alessandro Di Battista, suo amico di vecchia data. Che però lo redarguisce sotto il post di Facebook. “Sei una persona per bene e sei un amico – commenta – Questa vostra scelta mi dispiace e come ti ho detto tante volte per me è un errore. Ad ogni modo è la tua vita. In bocca al lupo”.

Ora i quattro deputati, che ancora non hanno lasciato ufficialmente il Movimento, sarebbero diretti a rimpolpare le fila dei Verdi europei. È il copresidente belga del gruppo Philippe Lamberts a confermare parte dei rumors. “Oggi è intervenuto un fatto nuovo, ne prendiamo atto e iniziamo la nostra valutazione. Ma faremo le cose con calma, non c’è ragione di agire in fretta”. In una recente intervista a Formiche.net, Lamberts aveva riservato dure parole per i Cinque Stelle in Ue, “si immagina un partito europeo che accoglie dentro di sé una forza politica eterodiretta da una società privata?”.

L’addio dei quattro è un bel guaio per il Movimento a Roma. Da settimane Luigi Di Maio, ex capo politico e ministro degli Esteri, ribadisce la necessità di trovare casa in Ue. Ultimamente erano state avviate interlocuzioni con i democratici e, in seconda battuta, anche con i Verdi. Certo, con quasi un terzo dei parlamentari in meno, l’appeal del gruppo pentastellato nell’emiciclo Ue è di ben altro tenore.

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