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Chi sono tutti i Big (non solo Tech) che stanno scommettendo sulla Grecia

Atene come nuovo perno strategico tra Mediterraneo, Balcani e Medioriente. Si è lasciata alle spalle le crisi economiche e istituzionali e, dopo i corteggiamenti di Cina e Russia, punta a diventare alleata di primo livello di Stati Uniti, Francia e Israele. Il secondo di tre approfondimenti che Formiche.net dedicherà alla Grecia: gli investimenti di grandi aziende internazionali e innovative

Tesla, Microsoft, Dassault, Volkswagen, Cisco, Haifa South East Europe Ltd, Naska Industries, Ericsson. Sono sono alcuni dei players mondiali che hanno deciso di investire in Grecia, a dimostrazione del nuovo appeal che il paese, finito a un passo dalla bancarotta nel 2012, sta progressivamente costruendo.

Il cambio di passo e di immagine nell’Egeo è un elemento di oggettiva attrazione per quei soggetti internazionali che puntano a mercati emergenti. Ciò non significa che, automaticamente, i problemi finanziari interni siano magicamente risolti: ma denota uno sforzo costante rivolto al futuro che sta portando nuovi posti di lavoro e un pil da indotto.

PERCHE’ INVESTIRE?

Il premier Kyriakos Mitsotakis, figlio del già primo ministro Konstantinos, formatosi ad Harvard, ha avuto prima della politica varie esperienze in ambito finaziario. Ha lavorato in gruppi come Chase Bank e McKinsey & Company, e parla fluentemente inglese, francese e tedesco. La sua famiglia vanta ampie relazioni internazionali. Link che in questa nuova fase del paese stanno svolgendo un ruolo primario, nei confronti di grandi gruppi che necessitano di spostare interessi ed equilibri. E’il caso di Microsoft, che lo scorso ottobre ha raggiunto con il governo greco un accordo per trasformare il paese in data center come parte dell’iniziativa di ammodernamento digitale “GR for Growth”. Un investimento complessivo da 1 miliardo di euro che porterà 100mila posti di lavoro in un quadriennio.

Il 5G ha svoltato lo scorso autunno: Ericsson è stato selezionato da Cosmote, il primo player di servizi di comunicazioni mobili della Grecia, come unico fornitore per il 5G Radio Access Network (RAN) nell’ambito di un importante accordo di modernizzazione della rete.

Da pochi giorni è stato ultimato il primo ciclo del programma di supporto all’accesso al mercato globale in Grecia per il settore tecnologico. Intitolato Thriving in the Storm, è stato co-organizzato da Enterprise Greece e US Market Access Center, player che opera nella Silicon Valley. Dodici società tecnologiche greche hanno partecipato a un programma di formazione accelerato nel dicembre 2020, al fine di migliorare la loro resilienza e costruire la capacità di accedere ai mercati globali.

E ancora, Enterprise Greece, la piattaforma creata per attrarre investimenti, ospiterà il Segretariato dell’Associazione europea delle organizzazioni di promozione commerciale (ETPOA-AISBL) fino al 2025. Il soggetto greco, di nuovo conio visto ch semplicemente prima non esisteva una cosa del genere, è uno dei 12 membri fondatori di ETPOA, nata a Bruxelles nel novembre 2018 con due obiettivi: fornire i migliori servizi di qualità alle PMI europee aiutandole a sviluppare attività internazionali sostenibili e fare rete anche nei confronti di varie autorità e istituzioni competenti come Dg Grow, Dg Trade, Dg Intpa, Eeas.

GREEN & SMART CITY

Da tre anni è operativo nel Demokritos Center dell’Attica un laboratorio di Tesla, in cui si studia l’alta velocità solare per i treni. In questi giorni inoltre è stata inaugurata ad Atene la prima stazione di ricarica rapida Supercharger per Tesla. Ad un costo per kWh di 0,35 euro dispone di 6 caricatori rapidi individuali. Potranno essere caricati una Model S, una Model X e una Model 3 in pochi minuti. Nel corso del 2021 verranno installate altre tre stazioni di ricarica mentre i primi veicoli sono arrivati in Grecia lo scorso dicembre.

Sempre sul versante green, interessante è il progetto impiantato da Volkswagen nell’isola di Astipalea, atollo fuori dalle classiche mete turistiche: il governo greco e il gruppo tedesco hanno raggiunto un accordo rivoluzionario per trasformare Astipalea nella prima isola verde e intelligente del Mediterraneo dotata di autonomia energetica. I mezzi pubblici e privati saranno progressivamente sostituiti da veicoli elettrici con l’introduzione di un sistema di trasporto innovativo.

Prima ancora a far segnare un piccolo record alla voce “informatizzazione e ambiente” era stata la città di Trikala, nel cuore della Grecia agricola, che diede i natali ad Asclepio, il primo antico medico. E’diventata la prima smart city in Grecia e tra le 20 più tecnologiche d’Europa: una sala di controllo nel Comune custodisce nove schermi con mappe e grafici colorati che monitorano la disponibilità di posti auto, lo stato dei semafori e delle tubature dell’acqua, l’ubicazione dei camion dei rifiuti e il budget mensile del municipio.

I cittadini con una semplice app possono scaricare e stampare un documento, un’autorizzazione o attingere semplici informazioni. I mezzi pubblici sono ecologici e senza pilota. Un’utopia a queste latitudini solo due lustri fa, in un paese dove mancava persino un piano regolatore nelle città e non c’erano i ticket elettronici per prenotare un treno. A proposito di infrastrutture: è giunto a Salonicco dall’Italia il primo Frecciargento che assicurerà la tratta ad alta velocità fino ad Atene in un tempo dimezzato rispetto al passato. E’il frutto della privatizzazione delle ferrovie greche di Treinose da parte di Trenitalia.

SHIPPING

Potrebbe parlare italiano anche un porto ellenico: Grimaldi figura tra i pretendenti alla privatizzazione del porto cretese di Iraklion. Il Fondo ellenico per lo sviluppo Taiped ha annunciato tre gare per due porti altamente strategici come Volos e Iraklion e l’affitto a lungo termine dell’ex base americana a Gournes. Il gruppo italiano è già presente in Grecia per aver acquisito la maggioranza delle quote di Minoan Lines, consolidando finanziariamente la compagnia: l’armatore napoletano ha investito fino ad oggi circa 400 milioni di euro. Ma il nuovo obiettivo è il settore greco dello shipping, su cui da un anno si sono mossi convintamente anche gli americani dopo che Cosco China ha privatizzato il Pireo e un consorzio a tre quello di Salonicco.

Lo dimostra una delle fusioni più significative dell’ultimo decennio, un affare da 1,6 miliardi di euro, che ha visto protagonisti la società dell’ex Segretario di Stato Usa al commercio, Wilbur Ross e l’oligarca Vaghelis Marinakis, tra i primi 100 spedizionieri al mondo e patron della squadra di calcio dell’Olympiakos Pireo: hanno dato vita al terzo player del mondo nel settore delle navi da cisterna con ben 68 navi dotate di un’età media inferiore agli 8 anni. La Capital Partners (CPLP) controllata da Marinakis si è fusa con la compagnia di navigazione Diamond S della famiglia Ross.

MINIERE

Novità anche nel settore delle miniere: è stato siglato un contratto di investimento rivisto tra la società “Hellenic Gold” e il governo greco da 1,7 miliardi di euro. Si tratta di un progetto per lo sviluppo delle miniere di Kassandra nella Calcidica nord-orientale che durerà 23 anni.

Infine ancora Telsa starebbe valutando un altro investimento, questa volta nelle miniere greche di Larco, che hanno nichel in abbondanza, quel nichel che serve come l’aria per ogni Tesla Modello 3 (che ha 30 libbre di nichel). Ma Larco, unico produttore di ferro-nichel nell’UE, ha un grosso problema circa la violazione della legislazione ambientale. I forni Larco producono infatti due milioni di tonnellate di ruggine all’anno, che vengono scaricate in mare. Elon Musk, però, sembra non spaventarsi dalla portata dell’investmnto che occorrerebbe e, in un solo colpo, potrebbe mettere le mani sulla miniera e ripulire la Grecia dai detriti di decenni.

twitter@FDepalo


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