Solo il Covid-19 fermò l’anno scorso “Defender Europe”, la più imponente esercitazione militare nel Vecchio continente. Sull’onda della pandemia, le manovre del 2020 furono oggetto della disinformazione russa e cinese. Quest’anno si torna in campo, con oltre 30mila militari per quattro mesi in 16 Paesi europei (Italia inclusa). L’obiettivo: dimostrare le capacità difensive dell’Europa e il ferreo impegno degli Stati Uniti verso la Nato
Dopo lo stop imposto nel 2020 dalla pandemia, torna l’esercitazione Defender Europe, con numeri ancora una volta impressionanti: oltre 30mila militari da 27 Paesi, tra membri Nato e alleati Usa, si eserciteranno in simultanea in 16 stati europei (Italia inclusa) per dimostrare le capacità del continente di difendersi da una eventuale minaccia alla sua sicurezza. Lo scorso anno, in concomitanza con lo scoppio del Covid-19, le manovre furono oggetto di una campagna di disinformazione che coinvolse anonimi autori lettoni, esperti russi vicini al Cremlino e politici tedeschi di sinistra. L’obiettivo? Screditare la Nato e diffondere la paura. Poi, però, le teorie del complotto si dissolsero, anche perché nel frattempo l’esercitazione fu ridimensionata proprio per le misure restrittive imposte dalla pandemia.
IL COORDINAMENTO
Anche quest’anno l’esercitazione sarà guidata dall’Esercito degli Stati Uniti in Europa e Africa, che svolgerà le funzioni di comando operativo dell’imponente forza multinazionale, dimostrando le capacità di prontezza, reazione e interoperabilità tra le forza Usa, Nato e degli alleati e partner. “Le nostre nazioni contano sul fatto che le nostre forze siano pronte a difendere la pace, a qualunque costo” ha detto il generale Christopher Cavoli, comandante dell’esercito americano in Europa e Africa. “Defender Europe 21 ci offre la migliore opportunità per affinare le nostre capacità insieme ai nostri alleati e partner in modo da essere collettivamente pronti a rispondere a qualsiasi crisi che possa sorgere”.
DEFENDER-EUROPE
Quest’anno Defender-Europe prevederà anche la partecipazione di notevoli componenti marittime e aeree, che dovranno dimostrare le capacità di trasporto rapido delle forze Usa attraverso l’Atlantico. La prima frase, avviata oggi, prevede infatti il trasporto di personale ed equipaggiamento dagli Stati Uniti al Vecchio continente. Dopo questa fase, nel mese di aprile, le forze multinazionali si schiereranno principalmente nei Balcani e nell’area del Baltico, grazie al materiale messo a disposizione dalle “Scorte preposizionate dell’esercito”, arsenali pronti all’uso e preparati in anticipo per ogni evenienza situati in Germania, Paesi Bassi e Italia. Il grosso delle esercitazioni si svolgerà a maggio e terminerà il mese successivo, con il ritorno nelle proprie basi dei militari e degli equipaggiamenti. Il focus geografico di Defender Europe 21 sarà concentrato sui Balcani, sulla regione del Mar Nero e sul Baltico, il cosiddetto “fianco orientale” dell’Alleanza, considerata la regione più esposta ad eventuali minacce militari di tipo convenzionale.
LE ESERCITAZIONI
Defender Europe 21 in realtà comprende al suo interno diversi round di esercitazioni diversi, ciascuno con un proprio obiettivo, per dimostrare le capacità degli Stati Uniti e dei suoi alleati di operare in tutti i contesti e di affinare le proprie capacità operative e di cooperazione multinazionale. Swift Response sarà dedicata alle operazioni aviotrasportate, con settemila militari che condurranno operazioni “airborne” in Estonia, Bulgaria e Romania, in uno scenario di risposta rapida a una eventuale minaccia. Questa prima fase sarà seguita da Immediate Response, una sorta di follw-up simulato, con cinquemila soldati impegnati in esercitazioni a fuoco con munizioni reali. In questa fase verranno anche testate le capacità multinazionali di sostenere la logistica “oltremare” delle forze. Contemporaneamente ci sarà la fase principale, Saber Guradian, interamente dedicata alla difesa aerea e anti-missile, tematiche estremamente sensibili per l’alleanza e gli Usa. Defender Europe 21 si concluderà con il Command Post Exercise, per migliorare le capacità interforze e internazionali dei vari quartier generali e del comando centrale, che dovrà essere in grado di guidare e mantenere le operazioni in due continenti attraverso 104 Paesi diversi. Parallelamente, ma slegate dall’esercitazione principale, avverranno anche African Lion in Marocco e Steadfast Defender, incentrata sulle capacità Nato di rinforzo transatlantico delle difese europee per rispondere rapidamente all’intero spettro di minacce.
MISURE ANTI-COVID
L’imponente dimostrazione di forza congiunta americana ed europea vedrà l’impegno essenziale dei Paesi ospiti e delle varie forze armate congiunte di garantire la sicurezza sanitarie del personale impiegato e delle regioni interessate dall’esercitazione. Per questo è stato schierato un sofisticato sistema di controllo preventivo e continuativo per i militari impiegati. I militari americani dovranno condurre una serie di test anti-Covid prima di poter lasciare le proprie coste, a cui seguirà un periodo di quarantena una volta giunti in Europa. Anche le forze già presenti sul continente dovranno essere testate prima di poter muoversi nei vari Paesi europei. L’impegno in questo senso è ovviamente direzionato ad evitare quanto successo l’anno scorso, quando la pandemia ha costretto l’esercitazione ad essere profondamente ridimensionata e limitata.