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Che clima c’è in Europa? Kerry fa tappa a Londra, Bruxelles e Parigi

L’inviato di Biden per il clima in viaggio in Europa. Al centro dei colloqui i prossimi appuntamenti (tra cui la Cop26), l’asse transatlantico e la necessità di maggiori sforzi da parte della Cina (ma non solo)

John Kerry è in Europa. Il rappresentante speciale del presidente statunitense Joe Biden per il clima è in queste ore a Londra. Domani sarà a Bruxelles e mercoledì a Parigi. Poi dovrebbe ripartire e fare rientro negli Stati Uniti. Il suo tour si svolge in vista del vertice sul clima convocato dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden dal 22 al 23 aprile e della conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop26), come ha comunicato il dipartimento di Stato in una nota.

I FACCIA A FACCIA

La novità, visti i tempi, è il formato: faccia a faccia. “Il progresso di cui abbiamo bisogno richiede alcuni incontri chiave di persona per coordinare i nostri sforzi”, ha spiegato il dipartimento di Stato rispondendo a una domanda di Axios.com. Recentemente, intervenendo alla Munich Security Conference, Kerry aveva definito la questione climatica una “moltiplicatrice di pericoli”, che pertanto va trattata sotto il profilo della sicurezza, con la massima urgenza. “Quando parliamo dell’impatto del cambiamento climatico, stiamo parlando di sicurezza, sicurezza energetica, economica, alimentare, addirittura fisica”. Temi evidenziati recentemente anche da Joshua Busby, professore associato dell’Università del Texas e membro a vita del Council on Foreign Relations, esperto di sicurezza climatica, in un’intervista con Formiche.net.

LE TRE CAPITALI

Le tre capitali del primo viaggio istituzionale di Kerry hanno un forte significato anche simbolico. Il Regno Unito organizza (assieme all’Italia) la Cop26, per la quale Londra punta a coinvolgere “la società tutta, incoraggiando azioni concrete da parte di imprese, città, stati e società civile”, come spiegato da Huw Davies, deputy lead negotatior della conferenza, intervistato nelle scorse settimane da Formiche.net. La scelta di Bruxelles, sede delle principali istituzioni dell’Unione europea, dimostra la volontà di Washington di rilanciare l’asse transatlantico anche in tema di clima (e la visita arriva a pochi giorni dalla storica intesa sui dazi Boeing-Airbus). Infine Parigi, la città dell’accordo del 2015 – a cui l’amministrazione Biden ha ri-aderito dopo l’uscita ordinata dall’ex presidente Donald Trump – secondo cui il mondo dovrebbe raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.

LA TAPPA A LONDRA

A Londra l’inviato statunitense ha in agenda incontri con il primo ministro Boris Johnson, con il cancelliere Rishi Sunak, con il numero uno della Cop26, Alok Sharma, con il ministro degli Esteri, Dominic Raab, e con quello al Business, Kwasi Kwarteng. Sono due gli obiettivi principali del passaggio a Londra di Kerry, secondo la Bbc: verificare l’affidabilità sul dossier clima dell’altra sponda dell’Atlantico e valutare quanto “capitale politico il Team Biden dovrebbe investire sul Team Boris” in vista della Cop26. Ma non soltanto: infatti, il Regno Unito sta cercando di rafforzare i suoi già storici legami con gli Stati Uniti in chiave Global Britain, facendo leva anche sul fatto di essere presidente di turno del G7 e Paese organizzatore della Cop26 (“Tutti gli occhi del mondo saranno puntati sul Regno Unito”, ha dichiarato John Murton, inviato del governo britannico per la Cop26, in una recente intervista con Formiche.net).

LE TAPPE A BRUXELLES A PARIGI

La Cop26 sarà anche al centro dei colloqui di domani a Bruxelles, dove Kerry incontrerà il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Frans Timmermans. Inoltre, dovrebbe partecipare – su invito dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen – alla riunione del collegio dei commissari per una discussione sull’azione transatlantica per il clima. Dopo la riunione del collegio, von der Leyen, Timmermans e Kerry avranno un incontro trilaterale. Kerry e la sua delegazione avranno una riunione con Timmermans e il suo team per discutere in dettaglio la loro cooperazione in vista della Cop26 e avranno una cena di lavoro bilaterale.

Inoltre, incontrerà l’Alto rappresentante dell’Unione europea per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell. “Washington e Bruxelles sono più o meno sulla stessa lunghezza d’onda quando si parla di clima in questi giorni e l’obiettivo principale dei colloqui di Kerry a Bruxelles sarà come convincere il resto del mondo (leggasi Cina) ad aumentare le proprie ambizioni”, spiega Bloomberg. Quanto alla tappa di Parigi, la diplomazia statunitense ha reso noto soltanto che l’inviato incontrerà “funzionari del governo francese”.

LE SFIDE VERSO GLASGOW

Sempre la Bbc sottolinea come affinché la Cop26 di Glasgow possa avere qualche possibilità di successo, “sia l’India sia la Cina dovranno fare progressi significativi sulle loro attuali azioni sul carbonio. Altri, tra cui Arabia Saudita e Brasile (che recentemente –sotto pressione statunitense – ha spiegato che le sue precedenti posizioni sul clima sono state fraintese, ndr), dovranno mostrare flessibilità”. Per questo, “il coinvolgimento di Kerry può essere fondamentale nel fornire questi risultati” anche dalla prospettiva di Londra.

E L’ITALIA?

Niente Italia per Kerry – almeno per ora. Ma recentemente l’inviato del presidente Biden ha partecipato a un incontro all’ambasciata italiana a Washington per parlare di clima. “Non ci sono scuse che tengano. Il fallimento non è davvero un’opzione se vogliamo consegnare la Terra alle future generazioni nello stato in cui deve essere”, aveva spiegato in quell’occasione. L’ambasciatore Armando Varricchio aveva ribadito l’impegno dell’Italia: “Il nuovo governo italiano sotto la leadership di Mario Draghi ha messo le questioni climatiche al centro della sua agenda”.


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