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Così Leonardo batte le previsioni (e il virus). Ecco il bilancio 2020

L’azienda guidata da Alessandro Profumo ha presentato i dati relativi al 2020, l’anno duro della pandemia. Il settore militare ha bilanciato le difficoltà sul civile: ricavi a 13,4 miliardi (-2,7%) e risultato netto a 243 milioni. Bene elettronica e velivoli, e previsioni di crescita per il 2021. Focus su innovazione e digitale, in linea con il piano “Be Tomorrow 2030” e con un occhio al Next Generation Eu. E intanto, il business si amplia

“In un contesto straordinario e senza precedenti”, Leonardo regge l’urto della pandemia. A fronte del duro colpo inferto dal Covid al settore civile, a sostenere le prospettiva di crescita è soprattutto il mercato militare, tra elettronica e velivoli. È quanto emerge dai risultati relativi al bilancio consolidato al 31 dicembre 2020, approvati oggi al consiglio d’amministrazione, presieduto da Luciano Carta. Per la One Company guidata da Alessandro Profumo è il primo bilancio “integrato”, frutto della messa a sistema tra dati finanziari e quelli di sostenibilità e innovazione, con un occhio al Next Generation Eu, e l’altro ai nuovi perimetri della sicurezza nazionale, tra 5G, banda larga e cloud. Tra le operazioni finanziarie in corso spicca la quotazione parziale di Drs, la controllata americana (con ordini a +2,4% nel 2020), per cui la tabella di marcia prevede il perfezionamento entro fine marzo per il ritorno sul NYSE. La quotazione contribuirà a consolidare i conti, riducendo il debito, e liberando risorse per il “consolidamento europeo”, senza perdere il controllo su un’azienda rilevante per il posizionamento nel mercato americano.

PROSEGUE BE TOMORROW 2030

Come spiegato da Profumo al Financial Times, si punta a crescere “nelle aree strategiche” in cui Leonardo ha già “solidi fondamentali di business”, approfittando delle iniziative messe in campo da Bruxelles sul fronte della Difesa comune. Tutto questo segue le indicazioni di “Be Tomorrow 2030”, il piano strategico presentato già prima della pandemia, fortemente voluto dall’ad ed elaborato dal capo delle strategie Enrico Savio. Poggia su tre pilastri: il rafforzamento del core business, per l’appunto; la trasformazione dell’organizzazione interna; la spinta all’innovazione, con il piano “Master the new”, affidato a Roberto Cingolani fino alla nomina a ministro della Transizione ecologica.

LA PERFORMANCE

“Abbiamo affrontato il contesto complesso del 2020 con risultati importanti in termini di ordini, pari a 13,8 miliardi di euro, ricavi, pari a 13,4 miliardi, Ebita, pari a 938 milioni, e flusso di cassa operativo, positivo per 40 milioni”, ha detto Profumo riassumendo il bilancio 2020. “Il business militare e governativo si è dimostrato resiliente e ci ha permesso di ottenere i risultati attesi nonostante gli effetti del Covid sul business civile – ha aggiunto – la solidità e i fondamentali del Gruppo sono alla base della fiducia nel breve e nel medio-lungo periodo”. Per il futuro, “vediamo nuove opportunità post-Covid grazie alle capacità trasversali già esistenti nel Gruppo e siamo focalizzati sulla creazione di valore per tutti i nostri stakeholder in maniera sostenibile”. Nel complesso, spiega l’azienda, “di fronte alla grave crisi che ha colpito il settore aeronautico civile e i suoi principali player mondiali Leonardo conferma di contro la sua resilienza con una performance commerciale che si mantiene sugli stessi livelli dello scorso anno, beneficiando di ordini in ambito governativo-militare da parte dei clienti domestici”.

I DATI

Significa che le difficoltà sul civile sono state compensate “dall’incremento dei volumi produttivi su programmi del settore difesa sia nella divisione Velivoli che sui settori Elicotteri ed Elettronica”, per cui il risultato è sostanzialmente in linea con il 2019. A subire il colpo del Covid sono state in particolare la divisione Aerostrutture, gli elicotteri civili e la joint venture ATR, inevitabilmente coinvolte dal calo della domande da parte degli operatori del settore. Nel complesso, gli ordini sono calati rispetto al 2019 del 2,5%, per un portafoglio ordini che così ammonta a 35.516 milioni, assicurando una copertura in termini di produzione equivalente pari a circa 2 anni e mezzo. I ricavi scendono del 2,7%, grazie soprattutto alla crescita associata al ramp-up delle produzioni su alcuni contratti militari, in particolare quello per gli Eurofighter Kuwait.

LE MISURE ANTI-COVID

Sull’indebitamento netto, pari a 3,3 miliardi (+16,5%) pesano in particolare l’acquisizione di Kopter Group sul fronte elicotteristico, la rilevazione di passività per nuovi contratti di leasing, pagamento del dividendo nel mese di maggio e l’acquisizione di un’ulteriore quota di azioni di Avio, l’azienda specializzata in lanciatori spaziali. Da segnalare che “tenuto conto delle conseguenze nel medio periodo della pandemia sul settore civile, ed in particolare delle prospettive del mercato dell’aviazione commerciale, Leonardo sta intraprendendo azioni volte a mitigare gli effetti sulla performance industriale della Divisione Aerostrutture”. In avvio “l’adozione di strumenti per il pensionamento anticipato della forza lavoro. Le stime del management prevedono il coinvolgimento di circa 500 dipendenti”.

LE PREVISIONI

Tutto questo alimenta le previsioni sul 2021, basata “sulla base di un atteso miglioramento della situazione sanitaria globale, con conseguente progressiva normalizzazione delle condizioni operative e di mercato”. Per l’anno in corso si prevedono nuovi ordinativi pari a circa 14 miliardi, con un occhio particolare per “i mercati-chiave”. Per i ricavi la guidance indica una forbice tra 13,8 e 14,3 miliardi, comunque, in crescita rispetto al 2020 “grazie all’apporto dei nuovi ordinativi e allo sviluppo di attività a portafoglio su programmi militari-governativi”. Anche la redditività è prevista in aumento, con Ebita pari a oltre 1 miliardo, “sostenuta dalla crescita dei volumi e dalla conferma di ottimi livelli di redditività industriale nelle principali aree di business”. Il flusso di cassa è atteso a circa 100 milioni (anche per assorbimenti sulle Aerostrutture), mentre l’indebitamento dovrebbe scendere a 3,2 miliardi, assumendo l’assenza di dividendo per l’esercizio 2020.

IL BILANCIO INTEGRATO

Nel bilancio è confluito per la prima volta un nuovo approccio alla rendicontazione, volto a integrare le performance economico-finanziarie con i traguardi raggiunti e gli obiettivi futuri sugli aspetti “Esg”, acronimo che racchiude tematiche ambientali, sociali e di governance. Si nota ad esempio che il totale dei dipendenti ammonta a 49.882 unità, in aumento dello 0,7% rispetto al 2019, con il 10,3% di dipendenti under 30. Sono aumentate anche le donne manager sul totale di dirigenti e quadri, comunque pari al 17,3%. Il bilancio integrato, ha spiegato la chief financial officer Alessandra Genco, “è un elemento fondamentale per fornire una rappresentazione olistica delle strategie di sviluppo e delle performance conseguite, del modo in cui co-creiamo soluzioni innovative con i partner della filiera e con l’ecosistema della ricerca scientifica, della maniera in cui operiamo responsabilmente nei Paesi in cui siamo presenti, dell’impiego che facciamo dei nostri preziosi capitali, non solo quelli finanziari”. Sul fronte dell’innovazione, c’è da registrare l’aumento di quasi otto punti percentuali per la spesa globale in ricerca e sviluppo, pari a 1,6 miliardi.

I RICONOSCIMENTI

Il bilancio integrato segue quattro pilastri (sulla scia dello “stakeholders capitalism” del World Economic Forum: principi di governance, persone, pianeta e prosperità. Sono temi che la pandemia ha reso ancora più rilevanti, aumentando altresì il focus dell’Unione europea (e degli Stati membri) confluito nelle indicazioni per il Next generation Eu. Leonardo si presenta alla prova con risultati rilevanti ottenuti negli ultimi mesi, tra cui spiccano la riconferma di “industry leader” nel settore aerospazio e difesa secondo i Dow Jones Sustainability Indices, l’inclusione nel Gender equality index 2021 di Bloomberg, e il riconoscimento (come unica tra le dieci maggiori aziende al mondo del comparto) nel Global compact lead dell’Onu. Più di recente è arrivata la certificazione di Transparency International sull’adozione di politiche più stringenti in tema di anticorruzione e trasparenza, che ha visto l’azienda italiana al primo posto nel “Defence companies index on anti-corruption and corporate transparency”.

NUOVI TEMI DI SICUREZZA

Sono temi che riguardano direttamente il business e che si intrecciano al piano strategico Be Tomorrow 2030. “I futuri investimenti dell’azienda saranno focalizzati sulle tecnologie per la transizione ambientale e digitale, e sullo sviluppo di persone e competenze chiave”, notava Alessandra Genco. È l’innovazione “trasversale” che Leonardo punta a intercettare, anche in virtù di un allargamento ormai evidente del perimetro dei temi di sicurezza nazionale, tra telecomunicazioni, reti e trasporti. Non sembrano casuali gli annunci dei primi due mesi dell’anno, dedicati a una serie di accordi sulle nuove tecnologie: il 5G con l’inglese O2, la banda larga con Open Fiber (via Telespazio), i cloud sicuri con Aruba, e l’acciaio green con Danieli e Saipem. Il tutto guarda a digitalizzazione e sostenibilità, tra i pilastri del Next Generation Eu, per cui Leonardo ha già presentato le sue proposte.

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