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Se sulle Spac si allunga l’ombra dello short selling

Dopo mesi di boom, per le società veicolo che entrano nel capitale di aziende promettenti si intravedono i segni della speculazione. Le scommesse al ribasso stanno affossando molti titoli legati alle Spac. Ma l’appeal di queste realtà per ora rimane forte. Come dimostra l’ex ceo di Commerzbank

Dal grande boom a bersaglio dello short selling, anticamera della speculazione finanziaria. Per le Spac, le società veicolo che traghettano in Borsa gli asset più convincenti e attraenti, continua il fermento. Prima, come raccontato a più riprese da Formiche.net, l’effervescenza di un mercato nato sul finire degli anni Ottanta negli Stati Uniti, ma decollato negli ultimi anni. Ora, una brezza contraria che potrebbe ben presto diventare una tempesta.

Negli ultimi giorni su molte delle Spac quotate e sulle società ad esse connesse, finite in Borsa proprio grazie all’intervento di queste, si stanno abbattendo ondate di vendite allo scoperto, operazione finanziaria che consiste nella vendita di titoli non direttamente posseduti dal venditore. Tutta colpa, fa notare il Wall Street Journal, di quegli investitori che scommettono contro le azioni riconducibili alle Spac. Il valore in dollari delle scommesse ribassiste ad oggi è più che triplicato a circa 2,7 miliardi dai 724 milioni all’inizio dell’anno. Cosa succede?

Alcuni dei titoli finiti sotto attacco appartengono a grandi Spac. C’è per esempio una società creata dal venture capitalist Chamath Palihapitiya che prevede di fondersi con la startup attiva nei prestiti Social Finance Inc. Ecco, il 19% delle sue azioni in circolazione sono state vendute allo scoperto, secondo i dati di S&P Global Market Intelligence. Non è finita. Churchill Capital Corp. IV, una Spac creata dall’ex banchiere di investimenti Michael Klein che si sta fondendo con la startup di veicoli elettrici Lucid, ha dovuto fronteggiare vendite allo scoperto pari al 5% delle azioni.

Ma anche altri stanno scommettendo contro le aziende legate alle Spac. Muddy Waters Capital LLC ha annunciato per esempio la scorsa settimana di voler scommettere contro XL Fleet Corp, società elettrica che è diventata pubblica a dicembre dopo la fusione con una Spac. Risultato? Il prezzo delle azioni di XL è sceso di circa il 13%, a  13,86 dollari ad azione, dalla sua precedente chiusura il 2 marzo.

L’ombra delle vendite allo scoperto sulle Spac non frena però la voglia di cimentarsi in questa tipologia di attività. Lo dimostra il fatto che l’ex ceo di Commerzbank, seconda banca tedesca, Martin Blessing ha lanciato l’Ipo ad Amsterdam di una Spac mirata all’acquisizione di una società fintech. La European FinTech Ipo Company 1 (Efic1) ha in programma di raccogliere fino a 415 milioni di euro e cercare un obiettivo di investimento nei servizi finanziari e nel fintech in Europa nell’arco dei prossimi 24 mesi.



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