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Lo Sputnik parlante rilancia Merkel e Draghi

Grande attenzione alle vicende di Italia e Germania da parte dell’account @SputnikVaccine, pronto a insinuarsi nelle difficoltà della campagna europea 

Il vaccino parlante continua a farsi campagna su Twitter. Stiamo parlando del siero russo Sputnik V, sviluppato a Mosca dall’istituto Gamaleya (alle dipendenze del governo) e di proprietà del fondo di investimento sovrano (Rdif) sul quale a novembre aveva acceso i riflettori anche il Copasir.

Del profilo Twitter @SputnikVaccine Formiche.net si è già occupata nei giorni scorsi sottolineando come nel mirino del vaccino parlante siano finiti, tra gli altri, l’Agenzia europea del farmaco e l’Italia. Ma anche come l’account abbia dato grande visibilità spunta una maxi opera (13.000 metri quadrati di “aratro su grano trebbiato”) dell’artista veneto Dario Gambarin dedicata al vaccino russo Sputnik V 

Ecco cosa scrivevamo.

Quella che arriva dal profilo Twitter del vaccino russo così come dagli altri organi della propaganda di Mosca (compreso l’account dell’ambasciata in Italia) è la promessa di una soluzione “win-win” – non diversa da quella che offre per esempio la Cina con la Via della Seta. Ma secondo Nina Jankowicz, esperta di disinformazione al Woodrow Wilson International Center for Scholars, in questa fase tutti vogliono approfittare di un’opportunità di ritorno d’immagine positivo. “Specialmente Paesi come Cina e Russia, desiderosi di essere visti come ‘i bravi ragazzi’ per una volta”, aveva spiegato al Washington Post.

Nelle ultime ore il vaccino parlante russo è tornato a farsi sentire la sua voce. L’ha fatto insinuandosi nelle difficoltà della campagna vaccinale europea e dando grande spazio alle vicende di Italia e Germania. E così piovono lodi al leader bavarese Markus Söder che ha auspicato la produzione dello Sputnik V in Baviera. Viene rilanciata un’intervista al Berliner Zeitung dell’amministratore delegato di Rdif Kirill Dmitriev secondo cui la cancelliera Angela Merkel avrebbe dato ampio sostegno al vaccino in Europa. Si racconta la vaccinazione del ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto. Si dà grande evidenza alle parole della stessa Merkel e del suo ministro della Salute Jens Spahn pronti a fare da soli in caso di mancato via libera dell’Agenzia europea del farmaco al siero russo. Ma anche quelle molto simili del presidente del Consiglio italiano Mario Draghi.

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