Dopo Visa, un altro gigante dei pagamenti digitali sposa la causa della criptovaluta. Grazie all’alleanza con la piattaforma Gemini, Mastercard distribuirà premi sotto forma di Bitcoin&co per ogni transazione commerciale
Ancora un’apertura, di quelle che non passano certo inosservate, verso l’universo delle criptovalute. Nell’anno che sta sancendo l’ingresso di Bitcoin&co nel novero delle transazioni internazionali (ma non mancano timori e paure delle banche centrali) anche Mastercard, uno dei leader globali nei pagamenti elettronici, offre il fianco alle criptomonete.
E lo fa con Gemini, l’exchange di criptovalute con sede negli Stati Uniti, fresca di partnership con il gigante dei pagamenti Mastercard e con l’istituto di credito digitale nonché emittente di carte di credito WebBank. Obiettivo, lanciare nel giro di pochi mesi una nuova carta di credito con premi in criptovaluta. La carta di credito fornirà dei premi in criptomoneta in tempo reale, con un guadagno fino al 3% sui pasti, al 2% sui generi alimentari e l’1% su altri acquisti.
Per quanto riguarda il mercato, il nuovo prodotto dovrebbe offrire premi disponibili in tutti i 50 Stati degli Usa e sarà ammessa ovunque sia accettata la stessa Mastercard. Non è tutto. A questo scopo Gemini sta costruendo una piattaforma di premi, la prima nel suo genere, che fornirà premi in criptovaluta in tempo reale, proprio come avviene con le transazioni nella maggior parte degli acquisti. Insomma, per dirla con le parole di Raj Dhamodharan, capo blockchain e digitale di Mastercard, “mentre i consumatori spendono in vari luoghi di accettazione, nel mondo, ora hanno la possibilità di guadagnare una ricompensa sotto forma di criptovaluta”.
Che i colossi dei pagamenti digitali fossero in odore di criptomoneta era chiaro comunque. Nei mesi scorsi, oltre a Mastercard, anche Visa e PayPal hanno intensificato il loro impegno con le criptovalute e la stessa Mastercard ha detto a febbraio che intendeva offrire supporto a tali valute, mentre Visa ha annunciato di consentire anche l’uso della criptovaluta per le regolari transazioni.
E così, a fine marzo, dopo un lungo percorso di avvicinamento Visa è saltata con decisione sul carro delle criptovalute proponendosi come ponte tra il mondo delle valute digitali e quello delle valute fiat. Ma senza Bitcoin, bensì scegliendo la strada di una stablecoin, Usd Coin, ovvero criptovaluta legata alla parità con il dollaro americano e insieme a Crypto.com, tra le più grandi piattaforme di exchange al mondo.
Tornando alla scelta di Mastercard, la corsa a Bitcoin si arricchisce, dunque, di un nuovo player. E pensare che il 2021 si era aperto proprio all’insegna delle criptovalute, con la clamorosa operazione che porta la firma di Elon Musk, patron di Tesla. Il pirotecnico imprenditore sudafricano ma naturalizzato americano, come era emerso dai documenti della Sec, la Consob americana, a inizio 2021 ha deciso di aggiornare la sua politica di investimento e a seguito di ciò aveva acquistato bitcoin per un valore di 1,5 miliardi di dollari. Un vero e proprio blitz in un mercato tra i più discussi al mondo e reduce da un 2020 in cui il bitcoin è letteralmente esploso, grazie a rialzi record. Ma ora c’è anche Mastercard.
Ma proprio oggi sia Consob sia Banca d’Italia sono andate all’attacco del Bitcoin. In una nota congiunta le due istituzioni nazionali hanno infatti richiamato l’attenzione della collettività, in particolare dei piccoli risparmiatori, sulla rischiosità connessa alle cripto-attività che possono comportare “la perdita integrale delle somme di denaro utilizzato”. Una presa di posizione forte, che fa seguito ad analoghe iniziative già prese in passato, nella speranza che presto si possa definire un quadro regolamentare comune in ambito europeo.