Approvata alla Camera la mozione di maggioranza che impegna l’esecutivo a vigilare sull’operazione con Euronext e a garantire gli interessi italiani. La prima firmataria, Vita Martinciglio, a Formiche.net: era ora che la politica si accorgesse di un asset così strategico, ora trasparenza e investimenti
Borsa Italiana è da oggi forse un po’ più protetta, in vista del suo ingresso dentro Euronext, il consorzio pan-europeo a trazione francese che controlla sei piazze finanziarie continentali, a cominciare da Parigi. Ad oggi l’Italia ad oggi esprime nel nuovo gruppo che ingloberà Borsa (manca l’ok, entro fine maggio, della Consob e delle altre autorità competenti) il presidente, Piero Novelli, ex Ubs (il ceo però è francese) e ben due azionisti, Cdp (7,3%) e Intesa SanPaolo.
Per il governo Draghi però è tempo di fare di più, di mettere un altro cappotto a Borsa alla piattaforma Mts, il crocevia di scambio del debito pubblico italiano. Lo ha chiesto il Parlamento, con l’Aula della Camera che ha approvato con 406 voti favorevoli e 50 astenuti la mozione di maggioranza (qui l’articolo di Formiche.net con l’anticipazione) sul ruolo del ministero dell’Economia nell’ambito del processo di vendita della società (bocciata, invece, la mozione di FdI a prima firma Giorgia Meloni che chiedeva al governo anche il corretto e tempestivo utilizzo delle norme sulla Golden power).
La mozione approvata a Montecitorio impegna il governo di Mario Draghi ad “adottare ogni iniziativa utile, nell’ambito delle proprie competenze e della partecipazione azionaria in Cassa depositi e prestiti, a sua volta azionista del gruppo Euronext, nonché a tutelare, in ogni sede e con ogni strumento di propria competenza, lo strategico assetto economico-finanziario di Borsa Italiana e l’autonomia della medesima, al fine di assicurare la sana e prudente gestione di una così importante infrastruttura di mercato quale è il gruppo Borsa”, si legge nel testo della mozione.
Ancora, il governo dovrà “assicurare che l’operazione di acquisizione sia orientata ad una logica di sviluppo di lungo periodo e di valorizzazione degli asset italiani e della loro posizione strategica internazionale e che all’Italia sia garantito un ruolo di primo piano sia a livello operativo sia di governance del nuovo sistema federale in ragione delle peculiarità della piazza finanziaria italiana e delle esigenze del mercato e dei suoi stakeholder”. Insomma, più Italia possibile dentro il progetto Borsa-Euronext.
Formiche.net ha sentito Vita Martinciglio, deputata del M5S e prima firmataria della mozione e membro della Commissione Finanze. “Ci sono forze politiche che sul tema di Borsa Italiana si sono svegliate solo pochi mesi fa, quando il tema è salito alla cronaca nazionale. E oggi come ieri posso dire orgogliosamente che il Movimento 5 Stelle non è tra queste: è dall’estate 2019, da quando, dalla Brexit in corso, all’operazione tra Lse e Refinitiv (la cessione di Borsa era il prezzo imposto dall’Ue al Lse per l’acquisto di Refinitiv, ndr) al serio interessamento di Hong Kong che abbiamo capito che il tema Borsa italiana sarebbe diventato centrale e chiedemmo, a ottobre 2019 di convocare in commissione Finanze qua alla Camera le authority competenti”, spiega Martinciglio.
“Ecco, se per anni la politica s’è dimenticata di Borsa Italiana, sono orgogliosa di poter dire, e ci sono atti parlamentari a testimoniarlo, che il Movimento 5 stelle non l’ha fatto.E non è sufficiente che Borsa Italiana sia tornata un po’ di più a parlare italiano perché noi del Movimento possiamo dirci soddisfatti. E lo saremo quando si potranno vedere i risultati. I risultati si misureranno negli investimenti che Euronext farà, per stimolare l’accesso ai capitali nel nostro Paese: sono questi i punti inseriti nel testo della mozione con cui vogliamo impegnare il governo a fare quanto in suo potere affinché, per quanto concerne le partecipazioni in Euronext consentano alle imprese italiane di poter accedere ai mercati finanziari più semplicemente e più economicamente”.