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Più Italia dentro Borsa-Euronext. La strategia del governo per frenare Parigi

L’ingresso di Piazza Affari dentro il consorzio pan-europeo a trazione francese Euronext non è ancora formalizzato e prendere tempo può consentire a Roma di strappare condizioni ancora migliori. Le due mozioni pro Italia in Parlamento e l’attesa per il via libera della Consob

Prendere tempo, per strappare le migliori condizioni possibile. Sembra essere proprio questa la linea del governo italiano nell’ambito dell’operazione che porterà Borsa Italiana tra le braccia di Euronext, il consorzio pan-europeo a trazione francese che controlla sei piazze finanziarie continentali, a cominciare da Parigi. Lo dicono una serie di indizi, tutti convergenti verso una sola direzione: fermare la fusione, dopo la fuoriuscita di Borsa dal London Stock Exchange per 4,32 miliardi, sarà pressoché impossibile. Però si può evitare che su Borsa sventoli solo un tricolore, quello francese.

Sì, l’Italia ad oggi esprime il presidente, Piero Novelli, ex Ubs (ma il ceo del nuovo gruppo è francese) e ben due azionisti, Cdp (7,3%) e Intesa battono bandiera tricolore (quello italiano). Ma forse Roma vuole di più, magari che Piazza Affari, centro nevralgico del mercato dei capitali italiano, abbia sufficiente garanzia di indipendenza e protezione. Per questo ci sono alcune manovre in corso e non è un caso se la stessa Bloomberg, prima agenzia finanziaria al mondo, abbia sottolineato lo sforzo del governo italiano “per ritardare l’acquisizione di Borsa Italiana da parte di Euronext a meno che alla piazza finanziaria con sede a Milano non siano assicurati maggiore autonomia e potere decisionale”.

Tra le richieste italiane, chiarisce Bloomberg, ci sarebbe un piano di investimenti che tenga conto delle dimensioni e del contributo di Borsa, favorendo lo sviluppo e la crescita più di una federazione di borse piuttosto che un grande gruppo con al vertice Euronext e dunque, in ultima istanza, la Francia. Di qui la necessità di comprare tempo al fine di tirare più acqua possibile al proprio mulino. Altri indizi arrivano, poi, dall’Italia.

In Parlamento infatti, si muove qualcosa, come confermano alcune fonti consultate da Formiche.net. Alla Camera, in queste ore è stata depositata una mozione della maggioranza a firma Movimento Cinque Stelle che impegna l’esecutivo di Mario Draghi a tutelare l’asset italiano e a preservarne la stabilità finanziaria, con particolare attenzione al Mts, il mercato dei titoli pubblici, la piazza di scambio del nostro debito sovrano e il cui voto è previsto nei prossimi giorni.

Di più. La mozione punta a inserire nella cassetta degli attrezzi del governo, l’uso del Golden power (i poteri anti-scalata) e soprattutto chiede a Palazzo Chigi di visionare i piani presenti e futuri di Euronext, per la crescita e lo sviluppo del nuovo gruppo. Insomma, informare tempestivamente l’Italia di tutte le mosse francesi. Sulla stessa scia anche una seconda mozione, quella targata Fratelli d’Italia, che mira a “impegnare il governo nella tutela della governance dell’istituto, soprattutto nei confronti di possibili ingerenze francesi”, che però dovrebbe essere votata non prima di domani.

Ma resta ancora un tassello, la Consob. Senza il via libera della della Commissione per la Borsa, l’operazione non può concludersi. Ma non c’è fretta, come trapela dall’Autorità di Piazza Giuseppe Verdi, perché per accendere il disco verde c’è tempo fino a maggio.

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