Leonardo ha siglato l’intesa per l’acquisto del 25% di Hensoldt, azienda tedesca specializzata nella sistemistica per la difesa, in crescita tra robotica e cyber-security. Due segnali: prende il via il consolidamento europeo annunciato da Profumo e la Difesa europea passa ora dall’asse tra Italia e Germania
C’è l’accordo per il primo forte passo del consolidamento europeo di Leonardo, il campione italiano dell’aerospazio e difesa. L’azienda, guidata da Alessandro Profumo, ha annunciato oggi la stipula di un’intesa per l’acquisizione del 25,1% di Hensoldt, leader in Germania nel campo della sensoristica, con ambizioni in crescita tra robotica e cyber-security. Intesa “molto positiva” per il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, che aggiunge: “Eccellente operazione condotta dall’azienda italiana che va nella direzione della cooperazione europea che sosteniamo nel settore della Difesa”.
L’OPERAZIONE
L’operazione vale 606 milioni di euro (o 23 per azione), e sarà finalizzata nella seconda metà del 2021 dopo le varie autorizzazioni normative necessarie. Porterà la società italiana ad essere il maggior azionista dell’azienda tedesca insieme a KfW (controllata all’80% dal governo di Berlino), che ha concordato lo scorso marzo la stessa acquisizione del 25,1%.
LA STRATEGIA (CON DRS)
L’accordo è stato siglato con Square Lux Holding II, società controllata da fondi assistiti da Kohlberg Kravis & Roberts & Co., che detiene il controllo su Hensoldt. Per Leonardo, segue la via del “consolidamento europeo” annunciata a marzo dall’ad Profumo, sulla scia della quotazione del 22% della controllata Drs. La quotazione è stata poi stoppata, a causa di “avverse condizioni di mercato”, e rinviata. Resta però tra gli obiettivi. La stessa piazza Monte Grappa comunica oggi che “Leonardo manterrà una solida struttura finanziaria anche attraverso cessioni e la quotazione di Leonardo Drs”.
L’ENTUSIASMO DI PROFUMO
“Siamo entusiasti dell’investimento in Hensoldt come catalizzatore per la creazione di una collaborazione più stretta che rafforzerà ulteriormente le rispettive posizioni nel mercato dell’elettronica per la difesa, previsto in crescita”, ha spiegato Profumo. “Crediamo che questo passo creerà valore per i nostri azionisti, riunendo punti di forza complementari per servire più clienti e partner con le soluzioni di cui hanno bisogno, pur preservando tecnologie e capacità nazionali”, ha aggiunto il manager. “Attraverso questa operazione – gli ha fatto eco Thomas Müller, ad dell’azienda tedesca – potremo contare su un secondo azionista di riferimento di lungo periodo nella nostra società e un potenziale partner strategico importante con cui collaboriamo già con successo su una serie di programmi”, a partire dall’Eurofighter.
IL RAFFORZAMENTO “CORE”
Parola d’ordine, “complementarietà”, in termini “geografici, di portafoglio prodotti, mercati, clienti e fornitori nei domini aereo, terrestre e navale”. Si punta a rafforzare l’accesso ai rispettivi mercati e a condividere best practice per lo sviluppo di tecnologie future. “Complementarietà” è stata anche la parola d’ordine dell’altro annuncio di settimana: l’acquisto del 30% di GEM Elettronica (qui l’intervista al presidente Antonio Bontempi) con l’obiettivo del rafforzamento nel settore navale, che l’azienda marchigiana presidia con i suoi radar 3D di piccole e medie dimensioni, sistemi inerziali in fibra ottica, sistemi di sorveglianza e sensori elettro-ottici. In entrambi i casi, il riferimento è il piano strategico “Be Tomorrow 2030”, lanciato da Leonardo già prima della pandemia. Il primo pilastro del piano prevede il rafforzamento del core business. In tal senso, l’operazione su Hensoldt rafforza il posizionamento sull’elettronica per la difesa, segmento cruciale del settore, in un quadro che vede Leonardo ben piazzata da Regno Unito, Stati Uniti e, ora, Germania.
LA PROSPETTIVA EUROPEA
C’è poi la prospettiva continentale dell’intesa su Hensoldt, accolta come “molto positiva” da Guerini. Come ha notato Profumo, “l’investimento riflette la visione di lungo periodo riguardo all’importanza di costruire una cooperazione nell’industria europea dell’aerospazio e difesa e la determinazione di Leonardo di avere un ruolo attivo nel suo sviluppo”. Stanno difatti prendendo il via le numerose iniziative messe in campo da Bruxelles sulla Difesa comune (ieri l’incontro a Lisbona tra i ministri dell’Ue) tra Pesco e fondo Edf, dotato di 7,9 miliardi per i prossimi sette anni L’obiettivo, oltre alla comunanza strategica tra i Paesi membri, è la spinta all’integrazione e alla cooperazione a livello industriale.
UN ASSE TRA ITALIA E GERMANIA
E proprio sulla Difesa europea sembra emergere una linea comune tra Italia e Germania. Roma sta provando da tempo a incunearsi nell’asse che negli ultimi anni ha guidato il processo di integrazione (spesso in modo esclusivo), quello tra Francia e Germania. Lo fa spingendo sulle relazioni bilaterali con entrambi, riequilibrando i rapporti di forza nel Vecchio continente. In tale quadro sono emerse opportunità di collaborazione industriale rilevanti tra Italia e Germania, al centro dei contatti tra i due ministri della Difesa degli ultimi mesi. C’è l’ipotesi tedesca per Fincantieri (con trattative con Thyssenkrupp per i sommergibili) e la proposta di Rheinmetall Italia per un polo congiunto volto alla collaborazione nel settore degli armamenti terrestri. Martedì, Lorenzo Guerini e Annegret Kramp-Karrenbauer saranno protagonisti del nuovo appuntamento di Strategic Dialogues.