A pochi giorni dall’arresto dell’ufficiale della Marina accusato di spionaggio per Mosca, l’Fbi annuncia di aver inserito nella lista dei ricercati il magnate Korshunov, arrestato in Italia nel 2019 su mandato ma restituito dall’allora Guardasigilli Bonafede a Putin
Nella serata di martedì 30 marzo i carabinieri del Ros hanno arrestato Walter Biot, capitano di fregata della Marina italiana, e fermato un militare russo in servizio presso l’ambasciata di Mosca. I due sono stati beccati in flagranza di reato: l’ufficiale italiano stava vendendo per 5.000 euro una sim-card (messa a disposizione dal Gru, i servizi segreti militari russi) all’interno della quale aveva caricato 181 atti coperti da segreto ma anche 9 documenti classificati e oltre 40 atti di tipo “Nato Secret”. E non sarebbe stato il primo scambio tra i due.
È mercoledì 31 marzo quando i giornali ne danno notizia. Qui la ricostruzione di Formiche.net; qui la nostra intervista con Mauro Obinu, ex vice comandante del Ros, oggi vicepresidente di Humint Consulting; qui la nostra conversazione con Angelo Panebianco, politologo dell’Università di Bologna e firma di punta del Corriere della Sera.
È, invece, di venerdì 2 aprile il tweet con cui l’Fbi annuncia di avere inserito nella sua lista dei ricercati Alexander Korshunov, magnate russo formatosi nell’Svr (i servizi segreti russi per l’estero). È accusato di spionaggio industriale ai danni della Avio Aero (GE Aviation) con la complicità dell’ex dirigente italiano Maurizio Paolo Bianchi. È stato arrestato in Italia nel 2019 su mandato dell’Fbi ma l’estate scorsa l’allora ministro della Giustizia Alfonso Bonafede (governo giallorosso) scelse di “restituirlo” alla Russia.
La notizia dell’inserimento di Korshunov nella lista dei ricercati è stata ripresa anche dalla Tass, agenzia di stampa ufficiale russa, che, oltre a ricordare un aspro commento del presidente Vladimir Putin contro gli arresti effettuati da Paesi terzi dietro mandati statunitensi, sottolinea un particolare: “Non è specificato quando esattamente Korshunov sia stato inserito nella lista dei ricercati”.
Sappiamo che le indagini dovranno ora “accertare ulteriori soggetti coinvolti” e individuare i “reali destinatari” del materiale segreto consegnato al militare russo che godeva di immunità diplomatica. Lo si legge nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Roma Antonella Minunni nei confronti di Biot.
È difficile, dunque, non porsi interrogativi sul tempismo dell’Fbi. Spesso, infatti, quando il Bureau sceglie di dare nuova pubblicità a un caso vuole lasciare intendere che ci sono sviluppi. Soltanto le indagini potranno chiarire se ci sono elementi in comune alle due vicende. Ma la notizia e il tempismo dell’Fbi sembrano confermare come le preoccupazioni per l’infiltrazione e la penetrazione russe siano temi comuni a Stati Uniti e Italia.