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Come vivere sulla Luna? Lo studio di Thales Alenia Space

colonia Luna

Shelter, rover, laboratori, case, antenne, satelliti e, naturalmente, abitazioni. Ecco le tecnologie necessarie per l’installazione di una colonia umana permanente sulla Luna, attualmente in fase di studio da parte di Thales Alenia Space, grazie al contratto sottoscritto con l’Asi nel contesto del programma Artemis. La joint venture guiderà compagine industriale corposa. È il “sistema Italia” verso la Luna

Tutti, almeno una volta nella vita, si sono domandati come sarebbe vivere sulla luna. Ora la risposta a questa domanda potrebbe non essere così lontana, e non si tratta di una mera speculazione fantascientifica. La colonizzazione umana permanente del nostro satellite è uno dei grandi obiettivi attuali dell’esplorazione dello spazio, obiettivo verso il quale sono state dirette gran parte delle risorse degli attori spaziali contemporanei, primo fra tutti il programma Artemis degli Stati Uniti, che nelle sue ambizioni più rosee prevede di tornare sul satellite intorno al 2024. Ed è proprio nel contesto di Artemis che Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), ha avviato un suo studio di fattibilità per sedici idee progettuali per l’abitabilità umana in orbita, nel progetto della stazione orbitante Lunar Gateway, e sulla superficie lunare. Lo studio è frutto anche di un contratto sottoscritto con l’Agenzia spaziale italiana (Asi), anch’essa attivamente coinvolta nel programma statunitense grazie alla collaborazione strategica con la Nasa (qui il focus dedicato).

CASE LUNARI VISTA TERRA

Tra gli elementi che verranno studiati, particolare interesse è rivolto allo Shelter, un modulo abitabile per la superficie lunare, con funzione di rifugio pressurizzato per gli astronauti in caso di emergenza ed elemento iniziale per le attività di esplorazione umana della superficie lunare. Verrà anche studiato un sistema di telecomunicazioni lunari per facilitare le comunicazioni fra i vari elementi costituenti la base lunare, il Gateway e la Terra. Inoltre, verrà valutata la fattibilità di elementi pressurizzati di superficie, come un laboratorio lunare per esperimenti scientifici, elementi pressurizzati per il Gateway come una cupola vetrata di nuova generazione che possa permettere l’osservazione della Luna, della Terra e dello spazio profondo e un modulo abitale per gli astronauti. Verranno considerati sistemi di trasporto per l’esplorazione della superfice lunare da parte degli astronauti o per il trasporto di sistemi per il Gateway e la superficie lunare o anche un rover automatizzato per la raccolta e il trasporto delle materie prime. Tra le infrastrutture di supporto alla futura base lunare si considererà anche un Lunar data centre che possa supportare la gestione di grandi dati e la capacità di calcolo di esperimenti sulla superficie lunare e un impianto di generazione e distribuzione di potenza.

IL RUOLO DI THALES ALENIA SPACE

Per Thales Alenia Space, il contratto ha valore strategico rilevante. Dopo l’orbita bassa terrestre e l’orbita lunare (con il modulo europeo I-Hab), il focus si sposta sullo sviluppo dei moduli di superficie lunare: una nuova sfida che apre la strada a collaborazioni intergovernative e commerciali che si protrarranno per i prossimi trent’anni. “Per Thales Alenia Space l’innovazione è l’elemento chiave per mantenere e rafforzare la competitività ed indirizzare nuove sfide e questo contratto è un esempio di come attraverso iniziative di sviluppo di tecnologie abilitanti, si favoriscono opportunità provenienti da altri settori, valorizzandone sinergicamente i risultati”, ha dichiarato Massimo Claudio Comparini, amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia. I risultati di questi studi potranno contribuire a tracciare una roadmap per la partecipazione italiana al programma lunare promuovendo nel contesto spaziale internazionale il “sistema Italia” come uno dei protagonisti principali per lo sviluppo di una economia lunare sostenibile.

LA SINERIGA INDUSTRIALE ITALIANA

“Thales Alenia Space è al centro di un approccio di cross fertilization in cui l’intera filiera spaziale e no, di grandi, piccole e medie imprese collaborerà alla realizzazione di uno studio allo scopo di analizzare gli elementi fondamentali per l’esplorazione Lunare a 360 gradi con l’obiettivo di promuovere e supportare il sistema Italia nel mondo in linea con la visione strategica dell’Agenzia spaziale italiana”, ha aggiunto Comparini. Per lo studio, la joint venture guiderà in qualità di primo contraente una compagine industriale alla quale prenderanno parte eccellenze italiane, anche di comparti non legati tradizionalmente allo spazio: Aiko, Altec, Argotec, Design Gang, Enel, Fondazione Amaldi, Leonardo, Merlo, Nanoracks Europe, Pieco, Prima Additive, Qascom, Stellantis, Telespazio e Value Partners.

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