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5G al sicuro. Perché Ericsson e Leonardo fanno rete

Di Francesco Bechis e Stefano Pioppi

Una soluzione europea (ed euro-atlantica) per la sicurezza del 5G. L’intesa Leonardo-Ericsson per i servizi Mission critical, gli stessi al centro della gara da 1 miliardo per le forze di polizia italiane raccontata da Formiche.net, apre una nuova pagina nella cooperazione industriale europea per una rete 5G sicura e ritenuta “affidabile” dall’alleato Usa

Un’intesa europea, anzi euro-atlantica, per la rete 5G. È l’obiettivo della nuova collaborazione tra Ericsson e Leonardo, tra il colosso svedese dell’Ict e il campione italiano dell’aerospazio e difesa. “I casi di utilizzo di nuova generazione richiederanno dalle reti mobili 4G e 5G soluzioni più affidabili e ad alte prestazioni – recita una nota – La collaborazione vedrà Ericsson e Leonardo condividere capacità e competenze di ricerca e sviluppo che abbracciano la sicurezza informatica, le reti e i servizi 5G”.

La partnership, avvisano, riguarderà anche il settore della cyber security, “laddove le minacce informatiche stanno diventando sempre più complesse, in particolare per le infrastrutture critiche strategiche”. Le due aziende esploreranno e svilupperanno insieme soluzioni 5G e nuovi modelli di business, con uno sguardo alle opportunità sul fronte internazionale, offrendo applicazioni che permettano alle industrie di trasformare le operazioni, aumentare la sicurezza e fornire servizi innovativi.

L’INTESA

L’intesa non ha solo un valore industriale. Quando si parla di Ict e rete 5G Leonardo ed Ericsson sono considerati due fornitori “sicuri” dagli Stati Uniti nella contesa globale con la Cina per la rete di ultima generazione. Scegliendo Ericsson, fra le aziende europee nel settore IT di riferimento per il governo americano, il colosso di Piazza Monte Grappa indica un chiaro posizionamento strategico. Il sodalizio ha allora anche una valenza non indifferente. Anche perché riguarda la parte più sensibile della rete.

Tra le applicazioni della cooperazione tra Ericsson e Leonardo ci sono le comunicazioni digitali a banda stretta (narrowband). Tecnologie LTE (evoluzione degli standard di telefonia mobile cellulare) e 5G saranno utilizzate per sviluppare soluzioni che forniscano comunicazioni veloci e sicure ai cosiddetti “first responders”. Sono, ad esempio, i Vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i servizi sanitari, per cui la rapidità delle comunicazioni fa la differenza nei casi emergenza. “Tali soluzioni – spiegano Ericsson e Leonardo – possono supportare casi d’uso più avanzati e servizi mission-critical come video in tempo reale, uso massiccio di sensori e realtà aumentata”. In base all’accordo, inoltre, le soluzioni sviluppate congiuntamente potranno essere integrate nell’offerta di “Comando & Controllo” di Leonardo, con l’obiettivo di apportare i vantaggi della banda larga mobile alle operazioni degli utenti della sicurezza pubblica.

LA GARA PER IL 5G DELLA POLIZIA ITALIANA

Si tratta della stessa tecnologia al centro di una gara indetta dal Viminale per l’affidamento dei Servizi mission critical delle forze di polizia (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria) con una base d’asta di circa 100 milioni di euro e un valore complessivo che può raggiungere il miliardo di euro. Come notato da Formiche.net, la gestione della rete 4G Lte e 5G delle forze di polizia ha importanti ripercussioni sul fronte della sicurezza e della politica estera del Paese, e pertanto dovrebbe richiedere stringenti requisiti di sicurezza in fase di aggiudicamento per evitare che la rete si appoggi su fornitori “non sicuri”. Su questa vicenda Pd e Fdi hanno chiesto di sentire per un chiarimento in Parlamento il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.

SOLUZIONI SICURE

“L’accordo mette insieme due grandi operatori, rispettivamente nella tecnologia 5G e nella sicurezza informatica, per accelerare la fornitura di comunicazioni più efficaci, sicure e affidabili”, ha spiegato Enrico Savio, chief strategy & market intelligence officer di Leonardo. “Il 5G ha il potenziale di accelerare la digitalizzazione delle industrie e far evolvere i servizi pubblici mission critical“, ha aggiunto Emanuele Iannetti, presidente e ad di Ericsson in Italia. “Stiamo unendo le forze con Leonardo per ottenere una visione complementare delle richieste del mercato e dei driver di business, portando la digitalizzazione al livello successivo”, ha rimarcato il manager. “Attraverso l’esperienza congiunta che matureremo grazie a questa partnership, saremo in grado di aumentare l’impatto di ciò che facciamo per i nostri clienti”.

IL PIANO DI LEONARDO

“Unendo le rispettive competenze – ha notato Savio – Ericsson e Leonardo creeranno le condizioni strategiche affinché entrambe le società possano crescere nel settore mission-critical e generare un elevato livello di innovazione, che cambierà il nostro modo di fare business”. Per la One Company guidata da Alessandro Profumo, l’accordo con Ericsson segue gli obiettivi del piano strategico Be Tomorrow 2030, lanciato già prima della pandemia per anticipare le sfide dell’innovazione. Tra queste c’è l’ampliamento del perimetro di “sicurezza nazionale”, arrivato a comprendere settori come sanità, telecomunicazioni, reti e trasporti. È la sicurezza nella sua accezione più ampia, che Leonardo continua a presidiare.

LA “NUOVA SICUREZZA”

Non è un caso che a febbraio l’azienda abbia siglato un accordo con il campione britannico della telefonia O2, tutto dedicato alle applicazioni di tecnologie 5G per l’industria dell’aerospazio e difesa. Tra dati sicuri e banda larga, studieranno insieme come aumentare connettività, flessibilità e sicurezza degli impianti industriali. Si parla di “fabbrica futura”, più efficiente e al passo con l’innovazione tecnologica dei grandi progetti in cantiere, tra i quali si cita esplicitamente il Tempest, il velivolo di sesta generazione pensato come “sistema di sistemi”, super-connesso, accompagnato da assetti a pilotaggio remoto e portato avanti da Regno Unito, Italia e Svezia.

DALLA SANITÀ AL DIGITALE

Non c’è però solo il 5G. Lo scorso mese è stata presentata l’intesa tra Leonardo e Dompé Farmaceutici per la nascita della prima infrastruttura nazionale di sicurezza sanitaria digitale con architettura cloud. Poggia sul super-computer DaVinci-1 di Genova e sulla biblioteca molecolare Exscalate, per offrire soluzioni tese a migliorare l’efficienza di strutture sanitarie e la programmazione di interventi pubblici durante emergenze pandemiche. E sempre nei mesi scorsi sono arrivati gli accordi sulla banda larga con Open Fiber (via Telespazio) e sui cloud sicuri con Aruba. Più recente l’accordo con Danieli e Saipem sull’acciaio green, che guarda agli obiettivi europei di decarbonizzazione entro il 2050. Tra sostenibilità e innovazione, emerge così l’obiettivo di incanalarsi nel solco previsto dal Next Generation Eu, per cui Leonardo ha già presentato le proprie proposte, a partire dal contributo alla digitalizzazione complessiva del Paese.

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