La SpaceShipTwo “Unity” di Virgin Galactic è tornata a sfiorare lo spazio con un volo di prova, servito alla società di Richard Branson per validare alcune innovazioni con l’obiettivo di sviluppare un modello standardizzato per il volo suborbitale commerciale. Sopra o sotto l’atmosfera, la corsa dei privati ad arrivare più in alto, più velocemente è decisamente iniziata
Potrebbero mancare pochi anni al momento in cui vivere l’esperienza del volo in assenza di peso sarà alla portata di tutti. Quello che ancora sembra un semplice desiderio fantasioso è l’obiettivo concretissimo di diverse compagnie che hanno fatto della dimensione commerciale dello spazio sub e extra orbitale la propria mission. Tra queste spicca la Virgin Galactic, società fondata da Richard Branson, che ha di recente riportato nello spazio suborbitale il proprio velivolo SpaceShipTwo (SS2) “Unity”. Raggiunto da Aviation Week, il presidente di Virgin Galactic, Mike Moses, ha commentato: “Tutto è andato alla perfezione; abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi che ci eravamo posti”. Il volo, effettuato il 22 maggio scorso, ha segnato la terza incursione di Unity oltre gli 80 chilometri sopra il livello del mare, la soglia che per la Nasa segna convenzionalmente l’inizio dello spazio.
IL VOLO DI UNITY
Dopo oltre due anni di pausa, la SS2 Unity torna in volo al comando dei piloti collaudatori Rick “CJ” Sturckow e Dave Mackay, completamente aggiornata nei suoi sistemi di controllo, nelle superfici di controllo per la stabilizzazione orizzontale e con nuove contromisure per le interferenze elettromagnetiche (Emi), che nel volo di prova del dicembre 2020 avevano causato diversi problemi alla Unity. Partendo dallo spazioporto Amarica, la base di Virgin per le operazioni spaziali commerciali vicino a Las Cruces, nel New Mexico, Unity è stato portato ad una quota di oltre 13mila metri da “Eve”, il jet vettore White-KnightTwo della Virgin Galactic. Una volta lasciato il velivolo-madre, Unity ha acceso il suo motore a razzo dopo cinque secondi di volo libero, compiendo un’ascesa precisa e controllata fino a 89 chilometri di altezza. Sturckow e Mackay hanno poi ruotato Unity per il rientro atmosferico a Mach 2.7, ponendo le basi per una planata senza motore e, infine, atterrando ad America.
TEST E AGGIORNAMENTI
Nel corso del volo sono stati svolti diversi test critici ai nuovi sistemi aggiornati di Unity. Il funzionamento del motore, che nel corso del precedente tentativo si era interrotto per una interferenza sul sistema di controllo, ha confermato l’efficacia della schermatura alle emissioni elettromagnetiche dei computer di bordo e al cablaggio associato. “Queste modifiche sono state apportate ai cavi che veicolano l’energia, così come i cavi che trasmettono i dati di misurazione al computer per il controllo di volo”, ha spiegato Moses. Durante i test eseguiti a terra, gli aggiornamenti avevano dimostrato una riduzione delle interferenze del 90%, ma la convalida finale della correzione poteva essere raggiunta solo con il volo del 22 maggio.
I VOLI SUBORBITALI COMMERCIALI
Tutte le valutazioni di Virgin Galactic sul sistema SpaceShipTwo si inseriscono nell’obiettivo a lungo termine dell’azienda di sviluppare una versione efficiente e standardizzata del velivolo per operazioni commerciali aeree ad alta velocità e nello spazio suborbitale. Durante il test, infatti, Unity ha trasportato tre payload scientifici per conto della Nasa. Il prossimo passo prevede di far volare quattro specialisti di missione per testare la cabina passeggeri. Il vero e proprio debutto commerciale della Virgin Galactic avverrà con il volo successivo, con il quale verranno trasportati quattro passeggeri, tra cui il fondatore della società, Richard Branson.
A BORDO CON IL TRICOLORE
Dopo la missione privata di Branson come astronauta, la Virgin Galactic prevede di dimostrare il proprio servizio anche verso il mercato pubblico, eseguendo una serie di missioni di ricerca per enti governativi. Il primo di questi enti, che vedrà il proprio payload raggiungere la soglia dello spazio su Unity, sarà la nostra Aeronautica militare: la missione porterà in volo tre specialisti italiani e una serie di payload di ricerca sulla cui progettazione l’Aeronautica e Virgin Galactic stanno lavorando insieme al Cnr. Nel volo prenotato dall’Arma azzurra, i ricercatori eseguiranno le azioni necessarie per lo svolgimento degli esperimenti nel giro di alcuni minuti senza peso.
LA CORSA ALLO SPAZIO COMMERCIALE
Il programma di Virgin Galactic coincide con l’inizio dei voli con equipaggio a bordo del sistema suborbitale New Shepard di Blue Origin, la società spaiale del fondatore di Amazon, Jeff Bezos. L’azienda, che ha completato quindici test di volo senza equipaggio sul New Shepard, prevede di far partire la sua prossima missione con equipaggio il prossimo 20 luglio, in occasione del 60esimo anniversario del primo statunitense nello spazio, l’astronauta del programma Mercury, Alan Shepard, da cui il veicolo prende il nome.