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Tra Usa e Russia ci sarebbe l’Ue ma… Parla Tafuro Ambrosetti (Ispi)

Dopo il vertice di Ginevra, Toria Nuland, numero quattro del dipartimento di Stato e falco antirusso, torna a Bruxelles per incontrare l’ambasciatore Sannino, capo della diplomazia europea. Eleonora Tafuro Ambrosetti (Ispi) spiega che l’Ue avrebbe interesse a rapporti distesi con Mosca ma le ultime mosse…

Victoria Nuland, numero quattro del dipartimento di Stato americano, considerata un falco antirusso, è tornata a Bruxelles dopo aver accompagnato il presidente Joe Biden nella capitale belga per il summit Nato e il vertice con il leader europei e a Ginevra per il faccia a faccia con l’omologo russo Vladimir Putin.

Il sottosegretario di Stato per gli Affari politici, al seguito del presidente in tutto il suo viaggio in Europa tranne che nella prima tappa a Carbis Bay per il G7, è a Bruxelles per due giorni di follow up degli ultimi incontri del presidente, come recita una nota del dipartimento di Stato.

Nuland, già rappresentante degli Stati Uniti alla Nato durante la prima amministrazione di Barack Obama, ha in agenda incontri con il vice segretario generale dell’Alleanza atlantica Mircea Geoana e con i membri del Consiglio atlantico; con Stefano Sannino, segretario generale del Servizio europeo per l’azione esterna (ossia la macchina diplomatica dall’Unione europea che fa capo all’Alto rappresentante Josep Borrell) che nei giorni precedenti l’arrivo del presidente Biden aveva incontrato il vicesegretario Wendy Sherman, numero due della politica estera americana; con il direttore generale belga degli Affari multilaterali, Axel Kenes, per discutere le priorità politiche comuni. Infine, parteciperà virtualmente al Forum Globsec di Bratislava, per discutere le questioni chiave evidenziate durante la visita del presidente Biden in Europa.

Stando alle comunicazioni del dipartimento di Stato, “la cooperazione Stati Uniti-Unione europea su un’ampia gamma di questioni, tra cui affrontare complesse sfide di politica estera” è al centro dell’incontro tra Nuland e Sannino. Un faccia a faccia avvenuto poco prima che il diplomatico italiano partecipasse, assieme al senatore statunitense Jeff Merkley (presidente della Congressional-Executive Commission on China), al dibattito “Difendere i valori democratici: una politica transatlantica sulla Cina” organizzato all’interno del Brussels Forum, la kermesse europea organizzata dal German Marshall Fund, think tank americano (di cui Formiche.net è partner per l’Italia). In questa occasione l’ambasciatore Sannino ha sottolineato che l’Europa “dovrebbe lavorare con la Cina” ma “difendendo ciò in cui crede”, a partire dalla difesa dei diritti umani.

Cina, ma anche Russia al centro del faccia a faccia tra Nuland e Sannino, giunto all’indomani della comunicazione congiunta della Commissione europea e dell’Alto rappresentante dell’Unione europea per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, sulle relazioni con Mosca: il coinvolgimento di Mosca nelle sfide chiave, da salute a clima, è necessario, si legge nelle raccomandazioni presentate in vista della riunione del Consiglio europeo della prossima settimana, ma il governo russo sta perseguendo obiettivi che vanno nella direzione opposta. “Nelle circostanze attuali, un rinnovato partenariato tra l’Unione europea e la Russia, che consenta una cooperazione più stretta, sembra una prospettiva lontana”, ha spiegato Borrell. Per questo la Commissione europea propone che l’Unione europea contemporaneamente “respinga, costringa e coinvolga la Russia”.

“L’Unione europea vive in maniera molto più diretta le conseguenze di rapporti difficili con la Russia”, spiega Eleonora Tafuro Ambrosetti, ricercatrice dell’Osservatorio Russia-Caucaso-Asia centrale dell’Ispi, raggiunta telefonicamente da Formiche.net. E cita come esempi l’economia e i confini, con il dittatore bielorusso Aleksandr Lukashenko che, prendendo in prestito le parole utilizzate in passato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, ha minacciato di inondare l’Europa di migranti.

“Per questo l’Unione europea avrebbe anche più interesse a una distensione” rispetto agli Stati Uniti, aggiunge l’esperta. “Ma con queste premesse”, dice riferendosi alla comunicazione della Commissione, “non appare nella posizione migliore per favorire una distensione tra Stati Uniti e Russia. C’è da dire, però, che gli Stati Uniti sono uno degli alleati più preziosi per quei Paesi che nell’Unione europea hanno interesse a una posizione più dura verso Russia come la Polonia e i baltici”, prosegue. “Se gli Stati Uniti hanno veramente intenzione di promuovere un rapporto più disteso e prevedibile con la Russia, anche loro – volenti o nolenti – dovranno recepire quest’aria”.

Mentre Biden e Putin si incontravano a Ginevra, i 27 ambasciatori di 27 Paesi dell’Unione europea concordavano nuove sanzioni contro la Bielorussia dopo l’atterraggio forzato a Minsk di un volo Ryanair per arrestare il giornalista e attivista Roman Protasevič, uno dei leader dell’opposizione al regime di Lukashenko. Il pacchetto di misure dovrà essere approvato dai ministri degli Esteri europei che si riuniranno lunedì. “È segnale politico forte che ribadisce la volontà di reagire da parte dell’Unione europea”, commenta Tafuro Ambrosetti. “Al contrario delle sanzioni contro Mosca, quelle contro il regime di Minsk mettono d’accordo tutti, anche i Paesi dell’Unione europea non tradizionalmente interessati al vicinato orientale”.



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