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Michetti, ma anche Matone. Il tandem del centrodestra per il Campidoglio

Enrico Michetti candidato sindaco, Simonetta Matone vice. Il centrodestra trova infine la quadra a Roma. Per Torino la scelta cade su Paolo Damiano, Bologna e Milano ancora in bilico. Analisi e scenari sulla corsa alle amministrative

Adesso è ufficiale, il dato è tratto. Sarà Enrico Michetti il candidato del centrodestra alle prossime elezioni capitoline. La decisione è stata ufficializzata oggi pomeriggio dopo la riunione congiunta a cui hanno partecipato tutte le forze politiche della coalizione: Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani – in rappresentanza rispettivamente di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia – e poi Coraggio Italia con Gaetano Quagliariello ed Emilio Carelli, l’Udc con Antonio De Poli e pure Vittorio Sgarbi. Addirittura si mormora che lo storico dell’arte potrebbe puntare alla poltrona di assessore alla cultura del Campidoglio nel caso in cui il centrodestra dovesse prevalere alle amministrative d’autunno. Ma si tratta di rumors, appunto.

È certa, invece, la scelta di Michetti, a favore del quale è stato risolto, com’era un po’ nelle attese, il ballottaggio degli ultimi giorni con il magistrato Simonetta Matone. Quest’ultima, però, non è stata scartata del tutto: i leader di centrodestra hanno annunciato che sarà la candidata del centrodestra al ruolo di vicesindaco, in un tandem tutto civico con l’avvocato e speaker radiofonico. Davvero un inedito, considerato che finora si era sempre parlato di un primo cittadino proveniente dalla società civile cui affiancare un vice di estrazione politica.

Così non è andata però, a conferma di un accordo molto difficile e raggiunto con il bilancino ma che alla fine sembra in grado di soddisfare tutti gli attori politici di questa interminabile telenovela, iniziata in pratica lo scorso autunno. Meloni è riuscita a ottenere che gli alleati appoggiassero il suo candidato, mentre Salvini e Tajani che venisse comunque salvaguardata la loro indicazione in favore di Matone. Certo, Forza Italia è il partito che più avrebbe voluto una candidatura politica – da mesi si stava scaldando a bordo campo l’inossidabile Maurizio Gasparri – ma questa opzione era sembrata fin dall’inizio, peraltro in coerenza con quanto annunciato fin dalle scorse regionali, molto difficilmente praticabile.

“Sono contento e emozionato, grato per la fiducia dimostrata in questi giorni e per l’affetto ricevuto: ora è il momento di restituire alla città eterna quello che merita, il ruolo di caput mundi”, ha commentato Michetti, che dunque va ad aggiungersi alla lista dei candidati principali già in corsa: l’uscente Virginia Raggi e il leader di Azione Carlo Calenda ai quali sommare Roberto Gualtieri che con ogni probabilità si aggiudicherà le primarie del centrosinistra in programma il prossimo 20 giugno.

La scelta di Michetti conferma il ruolo di guida esercitato tradizionalmente a Roma da Meloni e dal suo partito: è chiaro che un’eventuale vittoria alle prossime elezioni capitoline ne rafforzerebbe ulteriormente il peso ma, al tempo stesso, non si può non considerare come una potenziale sconfitta potrebbe finire con l’indebolirne in parte il processo di crescita in corso a livello nazionale. Oneri e onori della responsabilità, come si dice in questi casi.

Sempre oggi il centrodestra ha anche trovato la quadra definitiva su Torino: il candidato sarà l’imprenditore Paolo Damilano. Tutto da rifare, invece, su Milano e Bologna per le quali i partiti della coalizione si sono dati appuntamento a mercoledì prossimo. Situazione più fluida a Napoli: nel capoluogo campano è probabile che le forze politiche convergano sulla candidatura civica di  Catello Maresca, come ha chiarito pure Salvini. “Osserviamo con interesse la sua proposta, ci riserviamo di incontrarlo”, ha affermato il leader leghista. Entro la settimana infine – hanno garantito i leader della coalizione in una nota congiunta – “sarà ufficializzata la candidatura per la Regione Calabria”.



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