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Vi racconto la Grecia dopo la Troika (e Tsipras). Conversazione con il ministro Georgiadis

Dagli Usa alla Germania, dal Golfo alla Nuova Zelanda, chi scommette nell’Egeo non perderà un solo euro. Intervista al ministro greco per gli Investimenti Adonis Georgiadis, uno dei principali protagonisti del governo conservatore di Nea Dimokratia guidato da Kyriakos Mitsotakis

“Siamo stati eletti dal popolo greco per fare della Grecia un Paese business friendly. E ci stiamo riuscendo”. Lo dice in questa intervista esclusiva a Formiche.net il ministro greco per gli Investimenti Adonis Georgiadis, che sviscera il progetto dei conservatori ellenici per rimettere in sesto un Paese dilaniato da debiti e disservizi.

Il ministro arrivato alla politica dopo una lunga esperienza, fatta di lavoro e rapporti. Prima impiegato in una libreria, poi è diventato editore e ha diretto una stazione radio. Nel 2011 diventa vice ministro per lo sviluppo nel governo di unità nazionale guidato dal tecnocrate Lukas Papademos ma si dimette pochi mesi dopo. Oggi è uno dei principali protagonisti del governo conservatore di Nea Dimokratia guidato da Kyriakos Mitsotakis e guida gli investimenti internazionali in Grecia (dove già operano con successo players italiani come Enel, Snam, Trenitalia), relazionandosi con colossi come Google, Pfizer, Cisco, Tesla. E, progressivamente sta convincendo fondi e investitori, dagli Usa alla Germania, dal Golfo alla Nuova Zelanda, che chi scommette nell’Egeo non perderà un solo euro.

La Banca europea per gli investimenti (Bei) in collaborazione con la Banca ellenica per lo sviluppo (Hdb) ha annunciato 400 milioni di euro a sostegno del finanziamento delle imprese in tutta la Grecia, al fine di stimolare l’innovazione e creare posti di lavoro. Che significa dopo gli anni difficili della crisi?

La Banca Europea per gli Investimenti, che è stata presente durante il fallimento della Grecia e la crisi finanziaria – più nel senso degli aiuti – ora ci ha detto chiaramente che viene in Grecia perché trova opportunità di affari, trova importanti prospettive per la sua economia. E vuole partecipare al successo che la Grecia avrà nei prossimi anni. La nostra cooperazione con loro è eccellente e i programmi finanziari che progettiamo e implementiamo con i propri finanziamenti attraverso la Banca ellenica di sviluppo hanno già offerto un’assistenza significativa alla liquidità dell’economia greca e lo farà in futuro. Sarà un partner di successo della Grecia.

Elliniko sarà la Dubai dell’Egeo, con anche una torre completamente green. È un progetto che potrà cambiare volto al Paese. Perché?

Elliniko è infatti un progetto la cui dimensione e posizione geografica cambierà l’immagine della Grecia. Elliniko sarà la prima cosa che si vedrà sbarcando ad Atene e l’ultima cosa che si vedrà lasciando la capitale. Sarà una nuova città ad Atene con i più alti standard internazionali, nel pieno rispetto dell’ambiente, con un paesaggio urbano che tutti vorrebbero godersi e vivere. Penso che con questo progetto dovremmo mostrare che tipo di Grecia sogniamo. E, naturalmente, con tutte le altre opere sul fronte costiero di Atene da Faliro a Sounio, la zona costiera dell’Attica cambierà l’immagine della Grecia.

Anche l’Italia è presente nel Paese con Trenitalia in TreinOse. Chi investe in Grecia e perché?

Tutte le agenzie di rating internazionali mostrano che gli investimenti diretti esteri in Grecia stanno crescendo rapidamente. E i prossimi anni dovrebbero essere ancora migliori. Abbiamo investimenti da tutti i paesi. Dagli USA l’alta tecnologia, le energie rinnovabili e il turismo. Dalla Germania l’intera gamma del nostro commercio. Da paesi europei come l’Italia infrastrutture con TrainOSE, organizzazioni infrastrutturali come Desfa (partecipata dall’italiana Snam ndr) e, naturalmente, molti investimenti nel nostro settore turistico dalla Francia, dal Regno Unito, dalla Cina e persino dalla lontana Nuova Zelanda. Quando siamo stati eletti abbiamo promesso di trasformare la Grecia in un Paese business friendly. Ed è quello che intendiamo fare, siamo su questa strada.

Gli Stati Uniti sono molto attivi, non solo nei porti di Alexandroupolis e Kavala, ma anche nei cantieri navali e nell’università con l’apertura di una sede della Columbia ad Atene. Quali prospettive si stanno aprendo con Washington?

Una delle mie prime azioni come ministro dello Sviluppo è stata quella di far uscire la Grecia dalla “lista nera” dei paesi con il mancato rispetto della proprietà intellettuale. Dopo questo successo siamo riusciti ad attrarre investimenti in Grecia come Cisco e Pfizer, e ovviamente a firmare l’accordo con l’allora Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, per incoraggiare gli investimenti in alta tecnologia. Subito dopo sono arrivati gli investimenti di Microsoft e Digital Realty. Inoltre gli Usa con piani di investimento partecipano a Elliniko, alle privatizzazioni dei porti e a vari altri grandi progetti. Sembra che il rapporto strategico tra Grecia e Stati Uniti si stia trasformando in un importante rapporto economico, qualcosa che ci è mancato negli ultimi anni. Le prospettive per il futuro sono davvero rosee.

In questi giorni sono presenti in Grecia gli uomini più ricchi e potenti del mondo, come il fondatore di Amazon Jeff Bezos, o il produttore hollywoodiano Barry Dealer. Che segnale è per il turismo vip?

La Grecia ha goduto e sta godendo quest’estate di un profilo molto alto grazie alla presenza di molte celebrità e influencer nelle isole greche e in Grecia in generale, che pubblicizzano felicemente ai loro milioni di follower attraverso i social media quanto stanno bene in Grecia. Penso che questo contribuirà molto, e già contribuisce, al cambiamento del profilo turistico del Paese e al raggiungimento di un obiettivo che ci siamo sempre posti: il potenziamento del nostro prodotto turistico e l’allungamento della durata del stagione turistica. Credo che a ciò abbia contribuito anche la risposta vincente alla pandemia dalla Grecia, come generalmente riconosciuto all’estero, che ha dato l’immagine di un Paese sicuro per la salute. Lavoriamo tutti insieme, il Governo, gli operatori turistici, i cittadini per riqualificare il nostro Paese e dargli brillanti prospettive.

Il Recovery Plan Ue comprende anche investimenti ecologici. La Grecia ha annunciato la chiusura delle centrali a carbone e 20 isole completamente green. Trikala inoltre è una delle 20 smart city europee. Come avete fatto partendo da anni così difficili?

La Grecia, per decisione del primo ministro Kyriakos Mitsotakis, nel settembre 2019, ha annunciato di essere il primo Paese a procedere alla delegnificazione del mercato energetico. Con questa decisione abbiamo dato un segnale che la Grecia vuole svolgere un ruolo di primo piano nell’ambiente. A quel tempo, questa decisione ha scioccato molti. Oggi tutti capiscono che la Grecia è stata la prima ad affrettarsi a farlo, è stata un’idea molto intelligente e corretta. Il piano per la de-lignificazione si sta muovendo velocemente, siamo nei tempi previsti. La nuova mappa degli aiuti di Stato approvata dalla Commissione Europea, estremamente interessante per gli investimenti nella regione, inizierà ad essere implementata il prossimo 22 gennaio. E naturalmente, nell’ambito sia del Recovery Fund che del nuovo QSN, sono previsti molti investimenti per la digitalizzazione del Paese ma anche per l’energia verde. Penso che esempi come la città di Trikala si moltiplicheranno nei prossimi anni.

@FDepalo


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