Secondo viaggio del 2021 per Vega, il razzo spaziale Made in Italy che torna nello spazio dopo i problemi in fase di lancio dello scorso anno. Partirà questa notte dalla base spaziale europea nella Guyana francese portando in orbita cinque minisatelliti cubesat. Intanto si attendono il debutto di Vega-C e lo sviluppo di Vega-E
Vega, il razzo europeo realizzato in Italia presso gli stabilimenti Avio di Colleferro a Roma, scalda i motori per il suo secondo lancio nel 2021 dopo quello di aprile. Pochi minuti prima delle quattro di notte, ora italiana, il lanciatore lascerà la superficie del nostro pianeta partendo dalla base spaziale europea di Kourou, nella Guyana francese, superando in pochi minuti la nostra atmosfera. Passeggeri di questo viaggio spaziale saranno cinque satelliti, tra cui il Pléiades Neo 4, il secondo membro dell’innovativa costellazione per l’osservazione della Terra, e il Ledsat, realizzato dall’università La Sapienza di Roma per scopi educativi con il supporto dell’Agenzia spaziale italiana (Asi).
IL RITORNO DI VEGA
Il lancio di questa notte certifica il ritorno di Vega dopo il fallimento dell’anno scorso corso della missione VV17, quando un’inversione dei comandi elettromeccanici segnò la fine prematura della missione e la perdita dei due payload, un satellite francese e uno spagnolo. Due mesi prima, a settembre 2020, Vega aveva invece segnato il record europeo riuscendo a portare in orbita ben 53 satelliti con un colpo solo grazie al nuovo dispenser Ssms. Anche quella missione era stata però complicata, prevista inizialmente a marzo 2020, rinviata di tre mesi a causa del Covid-19, poi fermata tre volte per i forti venti in quota e dalla successiva attesa di diverse settimane per ricaricare le batterie.
LA MISSIONE
Vega torna in orbita portando un totale di 1.029 kg in satelliti, che verranno rilasciati su due orbite differenti nelle due ore previste per il completamento della missione. Il Pléiades Neo 4 sarà il primo “ospite” a venire rilasciato in orbita, aggiungendosi a quella che diventerò la mini-costellazione interamente realizzata e gestita dall’azienda europea Airbus e che fornirà immagini di qualsiasi punto della superficie terrestre a una risoluzione di soli 30 centimetri all’incirca due volte al giorno. Al suo completamento, la costellazione sarà una delle più avanzate al mondo per l’osservazione della Terra e potrà fornire i suoi servizi ad aziende private e istituzioni pubbliche.
GLI ALTRI PASSEGGERI
Completato il rilascio di Pléiades Neo 4 sarà la volta degli altri quattro passeggeri, tra cui tre piccoli satelliti cubesat gestiti dall’Agenzia spaziale europea (Esa): il Sunstorm, dedicato alla verifica delle potenzialità di alcune nuove tecnologie per lo studio delle eruzioni solari, il Radacube, progettato per testare alcuni strumenti di misurazione delle radiazioni nello spazio, e il Ledsat, il progetto realizzato dai ricercatori dell’università romana La Sapienza nell’ambito del programma educativo europeo “Fly Your Satellite!”. Ultimo satellite a venire rilasciato dal Vega, il Bro-4, quarto minisatellite facente parte di una costellazione realizzata da una start-up francese progettata per identificare i segnali radio di tutte le navi e imbarcazioni attive del pianeta Terra, le cui informazioni forniranno preziosi dettagli per la sorveglianza marittima e la sicurezza della navigazione.
LA FAMIGLIA SI ALLARGA
Nel frattempo, si attende il debutto del Vega-C, sviluppato da Avio, il cui debutto è previsto per il 2022. Insieme all’Ariane 6, il Vega-C andrà a costituire la nuova generazione di lanciatori europei che dovranno fronteggiare l’agguerrita competizione di Stati Uniti (con la SpaceX di Elon Musk in testa) e Cina. A questi si aggiunge il contratto stipulato a luglio tra Avio e l’Esa per lo sviluppo del Vega-E, versione potenziata del Vega-C dotato di un innovativo motore a ossigeno-metano liquido che consentirà migliori prestazioni con un impatto ecologico minore.