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Imprese, innovazione, infrastrutture. Così riparte l’Emilia-Romagna

Chi c’era e cosa si è detto nel corso dell’evento dal titolo “#RestartEmiliaRomagna. Sfide e priorità per il rilancio dell’economia regionale” organizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) con la media partnership di Formiche

Oltre venti relatori tra rappresentanti del governo, parlamentari, sindaci, amministratori locali, accademici e manager. Un report dettagliato sull’economia dell’Emilia-Romagna con dati e approfondimenti inediti. Dopo Firenze e Milano, l’Osservatorio sulle relazioni tra imprese e territori dell’Istituto per la Competitività (I-Com) – di cui Formiche è media partner – ha fatto virtualmente tappa a Bologna (qui il video integrale e qui il Policy Brief redatto dai ricercatori del think tank). Titolo dell’iniziativa: “#RestartEmiliaRomagna. Sfide e priorità per il rilancio dell’economia regionale”.

Il dibattito ha preso spunto dallo studio presentato nel corso dell’evento che si concentra in particolare sui temi del digitale, dell’innovazione e dell’energia. Dalla struttura produttiva regionale all’impatto del Covid-19 sulle attività economiche, dallo stato delle infrastrutture di reti fisse e mobili alla digitalizzazione della pubblica amministrazione, passando per i temi ambientali. Sotto quest’ultimo profilo, migliora la performance dell’Emilia-Romagna in termini di qualità dell’aria e di start-up presenti sul territorio.

In generale, è cresciuto il numero di piccole imprese innovative nella regione: attualmente sono 1.091, il 7,8% del totale in Italia. Tuttavia, di queste solo 7 sono attive in ambito energetico, poco meno del 5% delle 148 presenti nel Paese. Nello specifico, operano esclusivamente in due settori: fornitura di energia elettrica e gas (6) e raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti (1).

Quanto alle infrastrutture Tlc, la regione si posiziona al di sopra della media italiana per tutte le tipologie di reti considerate: sulle FTTP (Fiber to the Premises) – ovvero quelle in cui il collegamento in fibra ottica arriva fino all’edificio – è settima con il 35,2% delle famiglie raggiunte rispetto al 33,6 registrato in media su tutto il territorio nazionale, mentre è nona per le FTTC (Fiber To The Cabinet) – ossia quelle in fibra fino all’armadio stradale e che proseguono in rame fino all’abitazione dell’utente – con il 93,3% (rispetto alla media italiana del 93).  L’FWA (Fixed Wireless Access), invece, copre attualmente circa l’85,6% delle famiglie emiliano-romagnole, una quota che supera di molto la media nazionale del 72,1%. Si tratta, in quest’ultimo caso, di una tecnologia ibrida di accesso che utilizza connessioni in fibra ottica e stazioni radio base.

Bene anche i dati sulla raccolta differenziata: nonostante l’Emilia-Romagna rappresenti circa il 10% della produzione totale italiana di rifiuti, si colloca al quinto posto per la quota di raccolta differenziata e ben al di sopra della media nazionale (60,6%). Tra le città, Reggio Emilia fa registrare il dato migliore.

La regione, tuttavia, sta sperimentando una crescita su più fronti. “Gli istituti di ricerca sono tutti d’accordo: l’Emilia-Romagna dovrebbe crescere del 6% nel 2021 per poi recuperare tutto il 9% perso nel 2020”, ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo economico e Green economy, Lavoro, Formazione della regione Vincenzo Colla (nella foto) durante il suo keynote speech iniziale. “Si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel – ha sottolineato – ma si tratta di una crescita che va governata”.

I lavori sono stati aperti dal presidente I-Com Stefano da Empoli, che ha presentato i dati più salienti del Policy Brief curato dall’istituto, e dal managing director di Public Affairs Advisors Giovanni Galgano, anche quest’anno partner tecnico dell’osservatorio. All’iniziativa hanno preso parte, inoltre, la professoressa di Sistemi di elaborazione dell’informazione all’Università di Modena e Reggio Emilia Rita Cucchiara, il direttore delle Relazioni esterne di Open Fiber Andrea Falessi, il sindaco di Bologna Virginio Merola, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti (qui l’intervista rilasciata nei giorni scorsi al nostro giornale) e il direttore ART-ER Roberto Righetti, che nel primo panel hanno parlato di digitalizzazione e innovazione.

Alla seconda parte dell’iniziativa, dedicata ai temi della sostenibilità e dello sviluppo del territorio, hanno partecipato il professore di Organizzazione Aziendale all’Università di Bologna e Dean della Bologna Business School Massimo Bergami, il senatore di Forza Italia e membro della commissione Affari esteri Enrico Aimi, il consigliere regionale dell’Emilia-Romagna ed esperto energia Gianni Bessi, il presidente di Confindustria Emilia Area Centro Valter Caiumi, il presidente di Anpit Emilia-Romagna Lucio Palombini, il direttore operativo dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico centro Settentrionale Mario Petrosino, il responsabile della divisione Imprese di Banca Progetto Giuseppe Pignatelli e il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini.

L’evento è stato coordinato dal segretario generale I-Com Andrea Picardi ed è stato organizzato in collaborazione con Anpit, Banca Progetto, Eolo e Open Fiber.

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