Nel bilaterale a margine della riunione Ocse di Parigi si è parlato di Libia, Sahel, G20 e Isis. Sullo sfondo il ruolo dell’Italia, tra Germania e Francia, nel dibattito europeo sull’autonomia strategica
A margine della riunione ministeriale dell’Ocse a Parigi, in Francia, Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, ha avuto un colloquio di oltre un’ora con Antony Blinken, segretario di Stato americano. In agenda stabilizzazione della Libia, Africa e Sahel, G20 e Coalizione anti Daesh.
LE PAROLE DI BLINKEN
Prima del bilaterale i due capi delle diplomazie hanno fatto un breve punto stampa. “Abbiamo lavorato molto, molto strettamente insieme negli ultimi nove mesi, e in particolare, oltre al nostro lavoro qui all’Ocse, Luigi, non vediamo l’ora di continuare a lavorare sulla presidenza italiana del G20 e sul lavoro vitale che tu e l’Italia state facendo per guidarci sul Covid, sul cambiamento climatico e su molte altre questioni fondamentali del nostro tempo”, ha dichiarato Blinken. “Quindi abbiamo molto di cui parlare, ma come sempre, è bello vederti”, ha aggiunto.
LE DICHIARAZIONI DI DI MAIO
“Caro Tony, grazie mille per la tua stretta collaborazione con noi, ed è un piacere essere qui”, ha risposto Di Maio elogiando la proposta americana di tassazione minima per le società multinazionali. Per “un mondo senza multilateralismo” sarebbe stato “impossibile” affrontare la sfida del Covid-19, ha proseguito. Grazie mille, Tony, per il tuo impegno e grazie al presidente [Joe] Biden”, ha aggiunto il ministro degli Esteri italiano.
L’AGENDA COMUNE
Molti i terreni comuni tra Washington e Roma, il cui rapporto è forte del feeling tra i ministri degli Esteri ma anche tra Biden e il presidente del Consiglio Mario Draghi. Entrambi i Paesi stanno facendo pressioni affinché la Libia mantenga le promesse e vada al voto a dicembre: “Se saltano le elezioni in Libia, c’è il forte rischio di nuove violenze e instabilità, con gli effetti che potrebbero ripercuotersi anche in Italia a causa di nuovi flussi migratori incontrollati. E non possiamo permettercelo”, ha dichiarato Di Maio.
L’Italia, poi, si muove con crescente interesse nel Sahel, regione al centro dei colloqui tra Stati Uniti e Francia. Ci sono poi la riunione del G20 dedicata all’Afghanistan che si terrà martedì prossimo, il summit G20 a cui non dovrebbe partecipare il presidente cinese Xi Jinping come rivelato da Bloomberg e la Coalizione anti Daesh, di cui Blinken e Di Maio hanno co-presieduto una recente riunione a Roma. Sullo sfondo, la discussione sull’autonomia strategica dell’Unione europea che, complici anche l’inizio della fase post Angela Merkel in Germania e gli sforzi gollisti di Emmanuel Macron in vista delle elezioni primaverili in Francia, vede l’Italia di Draghi come potenziale riferimento per gli Stati Uniti visto l’impegno sì a potenziare la difesa comune ma pur sempre nell’ambito Nato.