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Game Stop non fa paura all’Italia. Parola di Sironi (Borsa)

Il presidente di Borsa Italiana audito in commissione Banche in merito al caso che ha acceso un faro sul potere dei social network nel condizionare il valore di un titolo quotato. Il Paese e le sue autorità hanno le capacità per prevenire simili anomalie, ma su Bitcoin&Co serve più coordinamento

Il caso Game Stop è ancora una lezione attuale. Lo sanno bene gli operatori di mercato delle piazze finanziarie globali. D’altronde, si parla del più grande rivenditore di videogiochi al mondo finito al centro di una tempesta azionaria perfetta, innescata molto banalmente da una piattaforma social. Ed è proprio questo il problema.

Tutto è cominciato quando dei trader non professionisti, coordinatisi attraverso il forum Wall Street Bets su Reddit (sito di social news dove gli utenti registrati possono pubblicare contenuti sotto forma di post testuali o di collegamenti ipertestuali) hanno preso di mira alcuni hedge fund che avevano scommesso contro Game Stop, vendendone le azioni allo scoperto. Da quel momento in poi per il titolo dell’azienda è stato un ottovolante continuo, durato settimane.

Un precedente finito al centro delle riflessioni di Andrea Sironi, presidente di Borsa Italiana, fresca di riassetto al vertice con l’avvicendamento tra Fabrizio Testa, nuovo ceo e il predecessore, Raffaele Jerusalmi, frutto dell’ingresso di Piazza Affari nel perimetro del consorzio Euronext. Il caso Game stop “ha evidenziato un ruolo determinante degli investitori al dettaglio e della volatilità dei mercati, e soprattutto dei social media, perché molta dell’attività è stata guidata da loro”, ha spiegato Sironi, ascoltato in commissione Banche, presieduta da Carla Ruocco.

“Giova ricordare che da quanto si è appreso e da quanto è intuibile, nella vicenda Game Stop un ruolo determinante è stato svolto dagli investitori privati, la cui operatività è cresciuta negli ultimi mesi, anche come conseguenza della pandemia e dalla volatilità dei mercati con conseguente forte crescita dei volumi negoziati. Come spesso accade, molti investitori hanno percepito l’elevata volatilità susseguente alla crisi del 2020 come un’opportunità per ottenere rendimenti superiori, tendendo a sottostimare i rischi connessi”, ha spiegato Sironi.

Il quale ha prontamente rassicurato il Parlamento circa l’ottima capacità di prevenzione del mercato azionario italiano di fenomeni che possano portare a oscillazioni dei titoli anomale. “Il sistema di vigilanza del mercato italiano – pubblico e privato – si caratterizza per presidi e strumenti atti a prevenire fenomeni di anomalia straordinaria come quella riscontrata nel caso dell’andamento dei prezzi delle azioni Game Stop”.

La stessa Borsa Italiana “ha da sempre prestato la massima attenzione nello sviluppo e adozione di presidi e controlli ai fini del regolare e ordinato svolgimento delle negoziazioni in un ambiente di negoziazione automatizzato. A titolo di esempio, si consideri che i
mercati dispongono di funzionalità automatiche di protezione per bloccare situazioni di anomalia nell’andamento dei prezzi e dei volumi e per contenere situazioni di volatilità estrema. Per tale ragione sono sempre attivi meccanismi (quali, le sospensioni per eccesso volatilità o funzionalità di rifiuto automatico degli ordini che superano le soglie fissate in termini di volume e prezzi) per limitare o sospendere le negoziazioni di uno o più strumenti finanziari, quando ciò fosse necessario per mantenere l’ordinato svolgimento delle negoziazioni e la tutela degli investitori”.

Sironi si è anche soffermato sulle criptovalute. “Io ho sempre pensato che qui ci sia un ruolo chiave delle autorità monetarie che nel nostro caso è la Bce. Sullo sviluppo futuro di questi mercati molto dipenderà da queste autorità. Risulta importante avere un approccio comune in sede comunitaria. Diversi orientamenti nei paesi creerebbero difficoltà”.

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