Ricavi a +6% (9,6 miliardi) e ordini a +9% (9,3 miliardi). Sono alcuni dei numeri dei nove mesi di Leonardo, che tracciano la ripartenza decisa dopo il primo anno segnato dal Covid-19. A fronte delle difficoltà sul civile, la performance del business militare-governativo supera i livelli pre-pandemici. “Risultati molto positivi”, ha detto Profumo. Confermata la guidance per l’anno in corso…
È il settore militare a trainare i numeri dell’aerospazio italiano dopo l’anno nero della pandemia da Covid-19. Lo certificano i risultati dei primi nove mesi dell’anno di Leonardo, il campione nazionale dell’aerospazio e difesa. Oggi, il consiglio di amministrazione presieduto da Luciano Carta, ha esaminato e approvato all’unanimità la novemestrale.
LE PAROLE DI PROFUMO
“I risultati dei primi nove mesi sono molto positivi, con una performance superiore ai livelli pre-pandemici nel militare-governativo (87% dei ricavi di gruppo), che ha più che compensato il business civile ancora sfidante”, ha riassunto l’ad Alessandro Profumo. “Il portafoglio ordini garantisce visibilità, la top line è in crescita così come l’Ebita e il Focf”, ha aggiunto. E sul fronte della sostenibilità “abbiamo recentemente firmato la prima Revolving credit facility Esg-linked e siamo stati riconfermati Global compact lead a testimonianza dell’impegno continuo riconosciuto in ambito Esg”, acronimo per “environmental, social and governance”.
I NUMERI
Gli ordini dei primi nove mesi del 2021 sono pari a 9,3 miliardi, in crescita dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2020, grazie alla “ottima performance commerciale della componente europea del settore Elettronica per la Difesa e Sicurezza e della componente di Velivoli dell’Aeronautica”. Spiccano in particolare gli ordini per i sistemi destinati ai futuri sottomarini U212 Nfs e agli Eurofighter, nonché quelli sull’export per l’addestratore M-346. Il settore Elicotteri evidenzia invece una flessione, considerando che sui dati dello scorso anno pesava di molto l’acquisizione dell’ordine Imos, dedicato al supporto ai Merlin del Regno Unito. Nel periodo in oggetto è comunque arrivato il secondo ordine dagli Stati Uniti per 36 elicotteri TH-73A (AW119) destinati alla US Navy. Sul fronte aeronautico perdura il calo della componente civile. Il portafoglio ordini sale a 35,3 miliardi (+0,7%), assicurando copertura di lavoro per due anni e mezzo. Sul fronte economico i ricavi crescono del 6%, arrivando a 9,6 miliardi, con un risultato netto pari a 229 milioni, in crescita di oltre il 67%. Sul fronte finanziario si registra il miglioramento del flusso di cassa operativo (negativo per 1,4 miliardi). Di conseguenza, ha spiegato Profumo “confermiamo la Guidance 2021 e le prospettive di medio-lungo periodo basate su solidi fondamentali di Gruppo”.
LA GUIDANCE
La Guidance 2021, spiegava Leonardo nel progetto di bilancio consolidato rilasciata a marzo, è basata “sulla base di un atteso miglioramento della situazione sanitaria globale, con conseguente progressiva normalizzazione delle condizioni operative e di mercato”. Per l’anno in corso si prevedono nuovi ordinativi pari a circa 14 miliardi, con un occhio particolare per “i mercati-chiave”. Per i ricavi la guidance indica una forbice tra 13,8 e 14,3 miliardi, comunque, in crescita rispetto al 2020 “grazie all’apporto dei nuovi ordinativi e allo sviluppo di attività a portafoglio su programmi militari-governativi”. Anche la redditività è prevista in aumento, con Ebita pari a oltre 1 miliardo, “sostenuta dalla crescita dei volumi e dalla conferma di ottimi livelli di redditività industriale nelle principali aree di business”. Il flusso di cassa è atteso a circa 100 milioni (anche per assorbimenti sulle Aerostrutture), mentre l’indebitamento dovrebbe scendere a 3,2 miliardi, assumendo l’assenza di dividendo per l’esercizio 2020. In tal senso si assume anche il “miglioramento della situazione sanitaria globale”.
IL NODO AEROSTRUTTURE
Resta comunque rilevante l’impatto della pandemia sui segmenti civili, a partire dalle Aerostrutture, i cui ordini sono calati del 33,4% (i ricavi del 35,7%). “Prima della pandemia il piano di ristrutturazione procedeva al di sopra alle aspettative”, spiega la nota di Leonardo. “La crisi del traffico aereo conseguente al Covid ha tuttavia interrotto il processo di miglioramento”. Segnali positivi sul fronte Atr e programmi Airbus, mentre il programma Boeing 787 “risente ancora degli effetti della pandemia”. Così, “sono state intraprese azioni volte al miglioramento dell’efficienza industriale e della flessibilità nelle Aerostrutture per ridurre gli effetti nel breve-medio periodo e per garantire il futuro del business nel lungo periodo”. Sulla base delle attuali condizioni si conferma che “il 2021 sarà l’anno più impattato per le Aerostrutture, con una ripresa graduale che porterà al breakeven alla fine del 2025”.
IL CONSOLIDAMENTO
Tra le operazioni più rilevanti dei nove mesi c’è l’acquisizione del 25,1% di Hensoldt, leader in Germania nel campo della sensoristica, con ambizioni in crescita tra robotica e cyber-security. Nell’incontro di fine aprile con la collega tedesca Annegret Kramp-Karrenbauer, il ministro Lorenzo Guerini lo definiva “un passo importante che può dar vita a un campione europeo nell’elettronica per la Difesa”. Per Profumo, “rappresenta un’operazione di lungo periodo volta al rafforzamento del nostro portafoglio in un’area strategica come quella dell’elettronica per la difesa nella sensoristica”.
Rientra nel consolidamento del “core business”, uno dei pilastri del piano Be Tomorrow 2030 voluto da Profumo già prima della pandemia. A tale obiettivo mira anche l’acquisto del 30% di GEM Elettronica con l’obiettivo del rafforzamento nel settore navale, che l’azienda marchigiana presidia con i suoi radar 3D di piccole e medie dimensioni, sistemi inerziali in fibra ottica, sistemi di sorveglianza e sensori elettro-ottici. Più recente (a luglio) la firma sul contratto preliminare per l’acquisizione del 70% del capitale sociale di Alea, società specializzata in software di comunicazione “mission critical”, con cui Leonardo punto a rafforzare “il portafoglio d’offerta nelle comunicazioni professionali”.
LA QUOTAZIONE DI DRS
In questi nove mesi sarebbe dovuta avvenire anche la parziale quotazione della controllata americana DRS. Il piano è stato stoppato ad aprile a causa di “avverse condizioni di mercato”, e rinviato fino a quando non “sarà possibile ottenere un’Ipo di successo con una valutazione appropriata di questo business strategico”, ribadisce oggi l’azienda. Resta dunque nell’agenda di Leonardo, con l’obiettivo di alimentare con l’operazione il “consolidamento europeo”, come rimarcava Profumo a marzo. Consolidamento che trova ora riferimenti nel nuovo contesto istituzionale dell’Ue, che ha ufficialmente lanciato il fondo Edf (7,9 miliardi fino al 2027). A tale contesto guarda la rinnovata partnership con Elettronica, siglata solo pochi giorni fa per incrementare la cooperazione strategica a sostegno della crescita delle tecnologie sovrane.