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Dalla ricerca alla distribuzione. Almanacco (geopolitico) del vaccino nel 2021

Dalla distribuzione alla somministrazione. Igor Pellicciari, professore dell’Università di Urbino, ha scelto il vaccino come personaggio dell’anno del 2021. Ora traccia un almanacco geopolitico: così il farmaco più ricercato al mondo ha cambiato le regole del gioco

Nell’articolo precedente, organizzato a mo’ di Dizionario tematico, abbiamo elencato in ordine sparso alcune questioni che fanno del Vaccino il nostro Personaggio dell’Anno 2021.

Quanto segue lo completa idealmente, nella forma di un breve Almanacco dell’impatto vaccinale sulla politica interna e internazionale nelle fasi della sua diffusione: dalla Ricerca\Scoperta fino alla Somministrazione, passando per Negoziazione, Produzione, Distribuzione. Mantenendo sullo sfondo una delle principali distinzioni proposte nel 2021 su queste pagine: tra Vaccino Geo-Politico Orientale ed  Economico-Commerciale Occidentale.

Ricerca vs Scoperta –  Nel 2021 si è protratta la corsa al vaccino che aveva segnato il 2020. Quando l’eventuale Scoperta di una profilassi contro il virus era ancora incerta e la Ricerca ispirata da radicali scelte opposte. In primis, se dare al vaccino una matrice Pubblica o Privata.

Mosca e Pechino avevano come prevedibile seguito rigidi approcci statalisti; mentre più complessa era stata la scelta privatistica Occidentale ed in particolare dell’Unione Europea, avvenuta senza un vero dibattito a riguardo.

Condizionato all’origine dal settore pubblico, il Vaccino Orientale è nato come monopolio dello Stato, che ne ha potuto disporre grazie al controllo politico diretto delle relative tattiche operative perseguendo obiettivi geo-politici. Il Vaccino Occidentale invece si è sviluppato in un contesto sensibile a logiche commerciali riconducibili ai titolari dei brevetti e responsabili primi della sua produzione: grandi aziende farmaceutiche mosse da dichiarati obiettivi di marginalità̀ e per definizione meno inclini alla politica.

È un dato di fatto che non avere esplicitato nel 2021 i motivi che hanno spinto l’Occidente verso il Vaccino Economico-Commerciale ha consegnato un forte argomento a quanti hanno sfruttato ogni mancanza di trasparenza in occasione per gettare dubbi  sull’efficacia medica tout court dei vaccini. Aggiungendo confusione a confusione.

Negoziazione vs Produzione – Nel primo trimestre del 2021 iI Vaccino Orientale ha capitalizzato risultati dall’essere stato concepito come strumento di politica estera prima ancora che interna. Avanti di alcuni mesi rispetto alle Big Pharma, sia per averlo scoperto in anticipo sia per il vantaggio di rispondere a certificazioni interne più semplici, Cina e (soprattutto) Russia hanno inteso la fornitura del proprio vaccino come strumento di Aiuto da dare bilateralmente a condizioni economiche vantaggiose ad amici ed alleati.

Il protagonismo quasi incontrastato dei paesi del Vaccino Orientale in questa fase di negoziazioni condotte su canali diplomatici a forte tasso geo-politico ha però fatto emergere il paradosso di ritardi cronici nella produzione delle dosi per soddisfare le ingentissime quantità generosamente promesse a un centinaio di paesi beneficiari.

Per converso, in questi mesi il multilaterale Occidentale ha giocato in difesa, assente sullo scacchiere internazionale dove i nobili propositi della cooperazione vaccinale tipo Covax hanno prodotto molto poco.  Per il livello multilaterale della UE, impegnato nel reperire le dosi per fare fronte ai propri bisogni interni, la negoziazione non ha assunto le sembianze di un’azione diplomatica ma piuttosto di una stipula burocratico-legale di (criticatissimi) contratti con le Big Pharma.

Ad accomunare il Vaccino Occidentale ed Orientale in questa fase è stato l’eccessivo ricorso di entrambi sui rispettivi media ad annunci di imminenti arrivi di enormi quantità di dosi, in realtà scarseggianti fino a metà primavera 2021.

Distribuzione vs Somministrazione – Con la produzione dei vaccini arrivata a regime, la seconda metà dell’anno è stata dominata dalla loro distribuzione e somministrazione con campagne vaccinali nazionali che hanno ulteriormente certificato la debolezza dell’azione multilaterale.

Sul piano internazionale, i paesi del Vaccino Orientale hanno visto ridursi l’impatto della proprie politiche di Aiuto vaccinale sia per la crescente offerta di dosi a livello globale sia per le Sanzioni vaccinali mosse nei loro confronti dall’Occidente, orientato di fatto a penalizzare quei paesi che nella prima metà del 2021 erano ricorsi al Vaccino Orientale.

Sul piano interno vi è stato nell’Est Europa un fenomeno antropologico trasversale di reticenza della maggioranza della popolazione a vaccinarsi, sia nei paesi del Vaccino Orientale che Occidentale (curioso che le zone meno vaccinate della Germania siano quelle della ex-DDR, mentre in Italia sono quelle della provincia di Trieste, confinante con il mondo slavo). Se le cause di questo fenomeno sono molteplici, nel caso della Russia assumono maggiore visibilità e contribuiscono al ridursi del primato geo-politico conquistato nella prima metà dell’anno.

Recuperato spazio nel contesto internazionale, i Paesi del Vaccino Occidentale hanno invece fronteggiato problemi al loro interno causati dall‘attivismo di movimenti minoritari di un’opposizione variegata; critica su vari aspetti, dalle politiche vaccinali nel loro complesso agli stessi vaccini in quanto tali.

Ad esacerbare piuttosto che a calmare queste tensioni hanno contribuito il tipo di copertura mediatica degli eventi ed il persistere di contraddizioni legate alla stessa natura privata del Vaccino Occidentale.

Sul primo aspetto, si è pagato un alto prezzo per un infotainment commerciale che in nome dell’audience ha prediletto lo scontro alla divulgazione scientifica e che ha confuso pericolosamente le categorie di scienziatoed esperto, mettendole sullo stesso piano. Come se commentare l’impatto politico di un vaccino fosse un sapere equiparabile allo sperimentarne l’efficacia in un laboratorio.

Sul secondo aspetto, hanno rafforzato la sensazione di “socializzazione-delle-perdite/privatizzazione-dei-profitti” aziende farmaceutiche gelosamente private che tuttavia hanno goduto di ingenti finanziamenti pubblici ottenuti durante la ricerca sperimentale del Vaccino Occidentale, senza che questo le vincolasse nelle loro future scelte commerciali.

Cosi come non è stato chiaro il motivo della preclusione ai privati cittadini di qualunque accesso, anche a pagamento, al Vaccino Occidentale. Per cui quello anti-influenzale può essere acquistato liberamente in farmacia mentre quello contro il Covid può essere dato solo dallo Stato.

Sono aspetti che, a partire dalla stessa Ue, hanno segnalato anche nella Sanità quel trend di indebolimento dell’azione politica registrato pure in altri tradizionali settori strategici come quello energetico, emerso in tutta la sua gravità alla fine del 2021.

Tagliata fuori dalle decisioni sulla produzione di vaccini come sullo stoccaggio di gas, Bruxelles si sta trasformando da istituzione di governance multi-livello a semplice ente erogatore di risorse finanziarie per facilitare acquisto di beni e servizi per i propri Stati Membri.

Oggi, utile per comprare un vaccino. Domani, per ridurre l’importo di una utenza elettrica.



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