L’obiettivo è quello di ritrovare equilibrio in mezzo al riaccendersi di tensioni e divisioni che molto probabilmente faranno saltare il voto del 24 dicembre. La data è ancora da definire
L’Italia ospiterà una Conferenza internazionale sulla Libia a Roma. Non sono definiti ancora i tempi e nemmeno i temi e gli obiettivi, anche perché teoricamente la prossima settimana in Libia si dovrebbe votare. E dunque: la conferenza parlerà del post-voto, oppure di altro?
La seconda ipotesi è più probabile: le informazioni disponibili sostengono che domani, domenica 19 dicembre, la Commissione elettorale libica (dopo una riunione con la commissione parlamentare per le elezioni e il Consiglio supremo della magistratura) renderà pubblico un rinvio delle votazioni.
Rinvio su cui non si conosce il futuro: non è chiaro infatti se si tratterà di qualche giorno/settimana, oppure di un tempo indeterminato. Sotto quest’ottica, la conferenza italiana avrebbe un ruolo di dialogo per riportare il processo sulla giusta traiettoria, dopo che in molti hanno fatto in modo di sabotare le elezioni.
Temi possibili: una ricomposizione del quadro generale, che aveva portato alla decisione elettorale in contemporanea alla nomina di un primo ministro ad interim, con data prevista il 24 dicembre – scelto dall’Onu, secondo i dettami della Conferenza di Berlino, per votare presidente e parlamento.
La riunione italiana era prevista, parte di un percorso deciso insieme da Palazzo Chigi ed Eliseo. Francia e Italia, dopo aver preso posizioni anche differenti, sul dossier libico (come altrove) hanno ritrovato una forma di unità – componente collegata anche al Trattato del Quirinale.
A metà novembre, Emmanuel Macron e Mario Draghi, insieme all’allora ancora cancelliera Angela Merkel, avevano co-presieduto una conferenza a Parigi da cui era uscita compatta la linea sulla necessità di votare per portare il processo di stabilizzazione attuale a completo compimento. Una posizione molto battuta dal presidente del Consiglio italiano.
La conferenza di Roma avrà format simile a quello parigino, con Germania, Italia e Francia che guideranno insieme a Tripoli l’incontro.
Stante la situazione attuale, il riaccendersi di tensioni di vario genere, il riaffiorare di divisioni profonde e una serie di questioni tecniche dietro alle candidature, hanno reso praticamente impossibile il voto. Troppo rischioso in certe condizioni. Dalla riunione italiana potrebbe passare dunque un tentativo di cercare nuovi e più stabili equilibri.
Il processo potrebbe essere ravvivato anche dal ritorno al ruolo di guida per l’Onu per la Libia di Stephanie Williams, che in questi giorni sta conducendo una serie di incontri tra le varie anime interne. Un altro dei temi da affrontare sarà quello che riguarda il governo: teoricamente l’esecutivo attuale (eletto dal Foro di dialogo politico libico onusiano a inizio anno) decade il 24 dicembre, e questo porterà a nuovi necessari equilibri sulla cui costruzione l’Italia e l’Ue possono avere un ruolo cruciale.