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La Fondazione Med-Or in Arabia Saudita. I progetti di Minniti

Nel corso della visita della Fondazione Med-Or in Arabia Saudita, Marco Minniti ha incontrato il ministro dell’Istruzione del Regno, Hamad bin Mohammed Al-Sheikh. Si è parlato di partnership possibili nel settore della formazione universitaria (come quella già in essere col Marocco), nonché della creazione di un istituto di studi arabi in Italia, il primo di questo tipo nel nostro Paese

Visita in Arabia Saudita per i vertici di Med-Or, la fondazione presieduta da Marco Minniti, lanciata da Leonardo per creare “un dialogo aperto e costruttivo con i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente”. Martedì, Minniti ha incontrato il ministro dell’Istruzione del Regno, Hamad bin Mohammed Al-Sheikh e, come riporta RiyadhDaily, si è parlato di partnership possibili nel settore della formazione universitaria, nonché della creazione di un istituto di studi arabi in Italia, il primo di questo tipo nel nostro Paese.

L’incontro è arrivato a meno di due mesi dalla concretizzazione della prima iniziativa di Med-Or, frutto della partnership con l’Università Luiss Guido Carli e la Mohammed VI Polytechnic University di Rabat, finalizzata a rafforzare la cooperazione in ambito scientifico e accademico tra i due atenei. Al centro dell’accordo borse di studio, ricevute da altrettanti studenti marocchini (due studenti e una studentessa), per finanziare un corso di laurea magistrale biennale (compresi i servizi di vitto e alloggio) presso la Luiss. Sono state consegnate lo scorso 8 ottobre, con la partecipazione del ministro Luigi Di Maio, dell’ambasciatore del Marocco in Italia Youssef Balla e dei vertici della Luiss.

In quell’occasione Minniti spiegava che l’azione della Fondazione sarebbe proceduta lungo tre pilastri: educazione universitaria; alta formazione professionale (in particolare sull’innovazione tecnologica, sfruttando il posizionamento di Leonardo); e la creazione in Italia (“è una nostra ambizione”) di un istituto di storia e cultura araba, per “un approccio che unisca”. Secondo il presidente, “il nostro obiettivo è quello di avviare ulteriori progetti di alta formazione, che fungano da volano per rafforzare legami e rapporti internazionali tra l’Italia e i Paesi dell’area del Mediterraneo allargato”. Si tratta di incrementare la cooperazione tra Paesi rilanciando la formazione delle future classi dirigenti, creando ponti validi per il presente e per il futuro. A beneficiarne sono giovani e promettenti studenti, protagonisti di una nuova rete di rapporti che corre nel Mediterraneo.

D’altra parte, lo scorso febbraio, Leonardo presentava la nuova Fondazione Med-Or come “un soggetto nuovo nel suo genere, globale e collaborativo”, ovvero “una cabina di energia propositiva che consentirà di unire i tratti geo-economici e culturali più diversi senza assumere una postura didascalica o d’indirizzo”. A leggere la nota sull’incontro saudita, l’obiettivo primo con Riyadh è mettere in campo un’azione simile a quella con il Marocco, a partire dalle borse di studio per studenti universitari.

A fine ottobre, la Fondazione, insieme a Leonardo, ha donato cinquanta concentratori di ossigeno al Niger, un impegno indirizzato verso un Paese che rappresenta un pilastro di stabilità in un’area strategica per la sicurezza dell’Europa e dell’Italia. “Considerateci amici, e in un mondo così complesso, la parola ‘amico’ ha un valore particolarmente rilevante”, spiegava Minniti salutando il ministro di Stato alla Presidenza della Repubblica del Niger, Rhissa Ag Boula, e il consigliere del Presidente della Repubblica, Salim Mokaddem.

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