Minacce e sfide a tutto campo per l’Aeronautica Militare, il cui capo Luca Goretti ha dialogato in diretta su Formiche.net con rappresentanti del mondo dell’industria e dell’accademia. Tra i temi, i programmi e le tecnologie che proietteranno la Forza negli scenari del 2040 e il legame tra l’Aeronautica, l’industria e la ricerca verso le operazioni All domain
Un’Aeronautica al passo coi tempi e pronta a rinnovare le proprie capacità per affrontare le minacce del futuro. È quanto è emerso dal live talk organizzato dalle riviste Airpress e Formiche “Aeronautica militare, proiezione All domain”, un’occasione per fare il punto sul futuro della Forza armata insieme al capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, Luca Goretti.
L’iniziativa è stata un momento di incontro e di dialogo tra il comandante dell’Arma azzurra e qualificati ospiti del mondo dell’industria e della ricerca. Insieme a Goretti sono intervenuti Domitilla Benigni, amministratore delegato di Elettronica, Pasquale Di Bartolomeo, Chief Commercial Officer di Leonardo, Paolo Gaudenzi, direttore del Dipartimento di ingegneria meccanica e aerospaziale della Sapienza, Gabriele Natalizia, direttore del centro studi Geopolitica.info, Emanuele Serafini, Western Europe Director di Lockheed Martin, Frank Spina, Managing Director di Northrop Grumman Italia e Leonardo Tricarico, presidente della Fondazione Icsa.
L’Aeronautica proiettata nel futuro
“Siamo legati a doppio filo con la tecnologia e dobbiamo stare al passo coi tempi, perché le minacce emergenti lo richiedono, dobbiamo saper osare”. Così ha dichiarato nel corso del live talk il generale Goretti, descrivendo l’impegno della Forza armata nello sviluppo di sempre nuove capacità all’avanguardia per garantire la difesa aerea del nostro Paese.
Riguardo ai progetti futuri, Goretti ha spiegato: “L’F-35 è parte integrante della Forza armata, ma la tecnologia ci impone di pensare già ai sistemi di sesta generazione; il Tempest sarà l’opportunità per dimostrare il nostro know how in campo internazionale”. Nel corso dell’evento, il generale ha anche ricordato come l’Aeronautica sarà sempre più impegnata anche oltre l’atmosfera: “Lo spazio è ormai parte integrante del nostro dominio di operazioni, non più solo un settore della ricerca, ma un luogo dove vi saranno minacce concrete e dovremo essere sempre più pronti ad affrontarle”.
Parola all’industria
Per Benigni “Il Tempest, oltre che centrale per la sovranità tecnologica, sarà un progetto apripista, un benchmark europeo e strutturato per l’innovazione e per la transizione digitale”. Ma l’aerospazio del futuro sta vedendo nascere anche altri tipi di minacce. Come ricordato da Serafini: “La minaccia ipersonica è una minaccia concreta, e sta venendo sviluppata da Paesi come Russia e Cina in maniere molto determinata; negli Usa ci stanno già lavorando, ma è necessario che intervengano anche l’Europa e l’Italia”. Per questo sarà fondamentale, come ricordato da Di Bartolomeo, che tutte le componenti del comparto Difesa dialoghino: “C’è bisogno di scelte, c’è bisogno di sedersi insieme, industria e Difesa, per raggiungere definire le priorità per mettere nelle migliori condizioni le Forze armate”. Dello stesso parere anche Spina, che ha voluto lanciare un appello: “L’obiettivo dovrà essere un legame sempre più stretto tra difesa, industria e centri R&D, per creare da subito una nicchia italiana di expertise”.
L’opinione degli esperti
Le sfide che attendono le forze aeree del futuro, però, non provengono solo dall’esterno, e dovrà essere pronta ad affrontare anche i profondi mutamenti e i costi che la trasformazione tecnologica imporrà sull’ecosistema di sicurezza nazionale. Come sottolineato da Gaudenzi: “Non c’è solo l’evoluzione dall’analogico al digitale, ma sul tema del fattore umano ci sarà la necessità di formare i giovani per prepararli ad affrontare scenari che cambiano molto rapidamente”. Gli stessi sistemi d’arma del futuro “macchine ultra-complesse e costose, fondate su programmi rischiosi da un punto di vista economico”, come ha voluto ricordare il professor Natalizia. Ma per il presidente Tricarico, l’Arma azzurra sarà pronta a raccogliere la sfida: “La nostra Aeronautica in certi domini è più performante delle altre, come l’unmanned dove a livello europeo nessuno può vantare le nostre skill”.