Terminati con successo i test su Ma_MISS, lo strumento italiano che cercherà tracce di vita marziana nel sottosuolo del Pianeta rosso, realizzato da Leonardo e Thales Alenia Space. Ci spiega i prossimi passi il presidente dell’Inaf, Marco Tavani
Si sono conclusi con successo i test sullo spettrometro made in Italy Ma_MISS, progettato per essere integrato sulla trivella del rover Rosalind Franklin della missione ExoMars. I test, condotti dal team formato da Thales Alenia Space, Leonardo e l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) servirà a effettuare misurazione di precisione all’interno dei fori nel suolo marziano prodotti dal rover. Un compito fondamentale per raggiungere l’obiettivo di ExoMars: trovare tracce di vita sul Pianeta rosso. Ne abbiamo parlato con il presidente dell’Inaf, il professor Marco Tavani, e con Maria Cristina De Sanctis, ricercatrice dell’Istituto e responsabile scientifica dello strumento Ma_MISS.
Presidente Tavani, che risultati ci si aspetta e quali sono gli obiettivi di ExoMars?
Il programma ExoMars, che già vede una sonda in orbita intorno a Marte dal 2016, si chiede se ci sia mai stata vita su questo pianeta, che oggi è molto diverso dal nostro ma che oltre 3,5 miliardi di anni fa era ricoperto di oceani di acqua liquida e avvolto da un’atmosfera più spessa di quella attuale, dunque non così dissimile dalla Terra. Una volta giunto sul suolo marziano, il rover Rosalind Franklin scaverà mediante un trapano realizzato in Italia, spingendosi fino a due metri sotto la superficie, una profondità mai sondata prima, per prelevare campioni da analizzare in situ e indagare possibili tracce di vita passata e presente su Marte. E queste analisi le farà grazie a Ma_MISS, uno spettrometro miniaturizzato che verrà impiegato sotto la responsabilità scientifica dell’Inaf. Ricordo, inoltre, che tra i vari strumenti della missione, il sensore MicroMED, sempre a guida Inaf, analizzerà la polvere presente nell’atmosfera marziana in prossimità della superfice del pianeta, misurando la dimensione e l’abbondanza delle particelle che la compongono. Grazie a esso potremo capire come si sviluppano le tempeste su Marte e, in analogia con la Terra, scoprire se il sollevamento di polveri sia accompagnato dalla presenza di un campo elettrico atmosferico che può generare scariche elettriche. Infine, MicroMED avrà un ruolo fondamentale anche nello sviluppo dei modelli climatici di Marte.
Quali sono adesso i tempi per l’avvio della missione ExoMars?
La finestra di lancio per il rover Rosalind Franklin della missione ExoMars si apre il 20 settembre e sono già in corso i preparativi presso lo spazioporto di Baikonur. Dopo la separazione dal suo razzo vettore Proton-M, il rover Rosalind Franklin ancorato alla piattaforma di atterraggio Kazachok viaggerà per nove mesi alla volta di Marte, dove arriverà a giugno del 2023. Grazie a una serie di manovre di aggiustamento della traiettoria, rallenterà la sua velocità per inserirsi nell’orbita marziana e iniziare la procedura di discesa e atterraggio, attraverso il dispiegamento di due gruppi di paracadute e, a pochi metri dal suolo, di retrorazzi. Una volta sul suolo, il rover scenderà dalla piattaforma di atterraggio e inizierà le sue attività scientifiche, insieme agli strumenti installati su Kazachock.
Professoressa De Sanctis, dopo l’esito positivo dei test di qualifica funzionale dello strumento Ma_MISS, quali sono gli step successivi?
I test hanno evidenziato l’ottimo stato dello strumento e saranno seguiti a breve da attività di Cross-calibrazione con altri strumenti presenti sul rover, la camera panoramica PanCam, la camera di prossimità Clupi e lo spettrometro Isem. Questa attività permetterà di confrontare direttamente i dati di tutti questi strumenti, rendendo scientificamente più “robuste” le interpretazioni che ne deriveranno. Dopo queste attività e altri test software, tutti gli strumenti e l’intero rover verranno preparati per essere spediti alla base di lancio, Baikonur. Lì verranno fatti ulteriori test di verifica e le attività preparatorie al lancio, che è programmato per l’inizio dell’autunno 2022. L’arrivo a Marte è previsto dopo nove mesi dal lancio. Il team di Ma_MISS è molto impegnato in questo periodo, non solo a seguire l’attività strettamente legata ai test, ma anche a seguire l’attività di pianificazione delle operazioni a Marte, l’ottimizzazione delle sequenze, preparare il materiale scientifico che serve per l’interpretazione dei dati che arriveranno.
Che valore aggiunto darà lo spettrometro Ma_MISS alla missione ExoMars?
Ma_MISS ha una posizione privilegiata rispetto ad altri strumenti presenti sul rover e sulla piattaforma. Ha accesso diretto alla sottosuperficie, avendo la possibilità di osservare direttamente nel foro che verrà fatto per prelevare il campione di materiale da far analizzare ad altri strumenti. Fornirà dati sulla composizione e stato fisico del materiale presente al di sotto di quello che è considerato uno strato di materiale ormai “sterilizzato” dagli agenti presenti alla superficie di Marte. Tali radiazioni sono in grado di distruggere forme di vita presenti in superficie, ma non penetrano fino alla profondità alla quale Ma_MISS osserverà. L’accesso alla sottosuperficie di Marte è l’elemento caratterizzante di ExoMars e Ma_MISS, che è all’interno della trivella, è uno strumento chiave per la ricerca di forme organiche nel loro contesto mineralogico e stratigrafico.