In vista del lancio della missione Minerva, che riporterà l’astronauta italiana dell’Esa Samantha Cristoforetti sulla Stazione spaziale internazionale, è lei stessa a raccontare i dettagli della sua nuova avventura oltre l’atmosfera. Con lei, a fare il punto sullo spazio europeo e italiano, il ministro con delega per l’aerospazio Vittorio Colao, il direttore generale dell’Esa, Josef Aschbacher, e il presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia
La Stazione spaziale internazionale è un simbolo di cooperazione pacifica che deve restare tale. È questo il messaggio che lanciato dall’astronauta italiana dell’Agenzia spaziale europea (Esa), Samantha Cristoforetti a pochi giorni dal suo secondo viaggio verso l’avamposto dell’umanità oltre l’atmosfera durante una conferenza stampa presso il quartier generale dell’Agenzia spaziale italiana a Roma per presentare la sua prossima avventura extra-planetaria. “Lo spirito dell’equipaggio a bordo della Iss è di amicizia e di volontà di lavorare insieme – ha detto ancora AstroSamantha – con i colleghi americani e russi siamo amici, oltre che colleghi, e abbiamo la responsabilità di portare avanti il lavoro di anni di tante persone, ricercatori, tecnici, scienziati”.
La missione Minerva
Tra poco meno di due settimane, infatti, l’italiana partirà per la Iss con la missione Crew-4 della SpaceX, nell’ambito della missione Esa “Minerva”. A scegliere il nome la stessa Cristoforetti: “Naturalmente è la dea della saggezza, ma non solo, è anche la protettrice degli artigiani, e ho scelto questo nome proprio per omaggiare il lavoro pregiato dei tanti tecnici e tecniche dello spazio”. A bordo della Iss, AstroSamantha assumerà il ruolo di leader del Segmento orbitale americano (Usos), che ricomprende i moduli e i componenti americani, europei, giapponesi e canadesi. Una volta a bordo darà il cambio all’equipaggio lì presente, tra cui il tedesco Matthias Maurer, una delle rare occasioni in cui a bordo della Stazione sono stati presenti due astronauti europei.
Una passeggiata spaziale per AstroSamantha?
Una volta in orbita, i quattro membri della Crew-4 avranno un’agenda fitta di impegni, comprese diverse passeggiate spaziali per la manutenzione dei pannelli solari. Il programma è ancora da definire, ma è possibile che anche AstroSamantha effettui un’attività extraveicolare (Eva): in quel caso lo farebbe indossando una tuta Orlan russa, dato che è quella con cui si è preparata durante il suo precedente addestramento in Russia. “Io non vedrei l’ora di farlo” ha commentato Cristoforetti, ricordando come tuttavia ancora dovranno essere valutati diversi fattori: “è un ambiente molto dinamico e tutti noi dell’equipaggio dovremo essere flessibili rispetto ai compiti che da svolgere”.
Il modulo di SpaceX
Insieme a lei partiranno i tre colleghi della Nasa: Kjell Lindgren, nel ruolo di comandante di missione, Robert Hines, pilota, e Jessica Watkins, specialista di missione come Samantha. Per la missione i quattro astronauti della Crew-4 useranno un modulo di Crew Dragon di SpaceX nuovo di zecca, battezzato “Freedom”, il quarto e ultimo esemplare che uscirà dall’azienda di Elon Musk. Rispetto alla capsula Soyuz, usata da Cristoforetti per il suo precedente viaggio, il modulo della SpaceX “è certamente un po’ diverso in termini di comfort” ha raccontato l’astronauta: “i sedili sono più spaziosi è che un po’ più di volume interno; anche l’interfaccia uomo-macchina prevede soluzioni più moderne, come touchscreen e un design più moderno”. Tuttavia, non è tutto oro quel che luccica, e il viaggio sarà infatti molto più lungo rispetto a quello fatto con il veicolo russo: “la Soyuz impiega circa sei ore, dal lancio all’attracco sulla Iss. Con il Dragon potrebbero volerci dalle 12 alle 14 ore, fino a un massimo di trenta”.
L’esplorazione spaziale europea
A confermare la prosecuzione delle normali attività a bordo della Iss è intervenuto anche il direttore generale dell’Agenzia spaziale europea, Josef Aschbacher. Non solo, sulla Stazione orbitale è anche arrivato il primo equipaggio completamente privato della storia, con la missione Ax-1 di Axiom “una vera trasformazione rispetto al passato”. L’esplorazione umana dello spazio, del resto, è in cima all’agenda europea, come dimostra il bando di selezione aperto per sei astronauti da inserire nel programma dell’Esa. All’Agenzia europea sono giunte oltre 23mila richieste, che adesso verranno attentamente scandagliate in un processo che vedrà alla fine la selezione della prossima classe di astronauti del Vecchio continente.
Il sostegno del governo
“Abbiamo rimesso lo spazio al centro delle politiche strategiche italiane”. A dirlo il ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale con delega allo spazio, Vittorio Colao, intervenendo alla presentazione di Minerva. Il ministro ha infatti ricordato che con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) è stato raddoppiato il budget per le attività spaziali, passando da due a quattro miliardi di euro, nel quadro di una “visione strategica europea alla quale vogliamo contribuire come Paese”. Per Colao la missione di Samantha Cristoforetti è la dimostrazione che “gli obiettivi importanti possono essere raggiunti, con coraggio, competenza e attraverso la cooperazione internazionale, che mai come in questi giorni è importante sottolineare”.
L’Italia sulla Luna
Come spiegato ad Airpress dal presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia, “il ritorno di Samantha sulla Iss è un momento di orgoglio per il nostro Paese e una fonte di ispirazione per le nuove generazioni”. L’Italia, però, già guarda oltre, verso la Luna: “Siamo stati protagonisti della Iss, lo saremo anche per l’orbita lunare con la stazione Lunar Gateway”. L’Italia, del resto, è stata tra i primi ad aderire al “club Artemis”, e l’industria nazionale partecipa da protagonista in tutti i principali progetti del programma, oltre che essere prime contractor per la realizzazione del modulo abitativo I-HAB, possibilmente il più importante della stazione cislunare, quello che permetterà agli astronauti di vivere a bordo del Gateway. Ora, l’obiettivo dell’Asi, a cui sta lavorando insieme alle aziende del comparto, è quello di “poter concretizzare il contributo diretto tra Italia e Stati Uniti per i futuri elementi dell’infrastruttura lunare direttamente sulla superficie del satellite, con l’ambizione di essere tra i primi Paesi a partecipare in questo ambito”.