Cosa accadrebbe se un’operazione di soccorso ai migranti nelle isole greche che sfiorano i confini turchi fosse condotta dalla marina turca, sbarcando su uno di quegli atolli? Tutti i dettagli
Il primo ministro greco KyriakosMitsotakis ha informato i leader europei sul pericolo turco, dopo l’attacco scomposto di Erdogan di qualche giorno fa. L’occasione è stata la visita ad Atene del cancelliere tedesco Olaf Scholz a cui è stata mostrata una mappa della “patria blu”, ovvero la cosiddetta area che Ankara ritiene di controllare e che si estende in gran parte del Mediterraneo orientale. I servizi sono impegnati in un’attività di monitoraggio sulle isole greche che sfiorano i confini turchi: si teme una possibile operazione turca per destabilizzare l’area.
Allerta
Allerta al ministero della Difesa greca per le possibili tensioni con Ankara. Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan oltre ad una retorica sempre più incendiaria, gioca sulla concentrazione di rifugiati e migranti sulla costa turca, principalmente nelle aree di fronte alle isole greche di Chios e Samos. Ci sono state segnalazioni sulla crescente presenza di barche in queste aree che potrebbero essere utilizzate dai migranti in arrivo sulla costa.
Un possibile scenario critico è che i migranti sbarchino su un’isola che secondo Ankara è di “proprietà indefinita” e la Turchia di conseguenza avvii un’operazione di salvataggio con il pretesto che l’area è sotto la responsabilità di Ankara per la ricerca e il loro soccorso. A quel punto militari turchi entrerebbero in un’isola contesa con un paese Nato e, formalmente, potrebbe scattare anche una controffensiva di altri soggetti, dal momento che Grecia e Francia hanno recentemente firmato un accordo di mutuo soccorso che protegge Atene in occasione di un attacco esterno avanzato contro il territorio ellenico.
Provocazione
Il ministro degli Esteri turco Mevlüt Çavuşoglou ha detto che se la Grecia non abbandona le sue violazioni, si discuterà della sovranità delle isole. In occasione di una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Affari esteri della Macedonia del Nord, Bujar Osmani, Cavousoglou ha affermato: “Abbiamo inviato due lettere all’Onu con le nostre posizioni. Nel caso in cui la Grecia continui le sue violazioni sulle isole con un regime smilitarizzato, ripeto che si discuterà della loro sovranità. Perché non possono risponderci legalmente diventano ancora più nervosi, danno risposte stupide, fanno demagogia e dicono che la Turchia vuole prendere le nostre isole. I politici greci hanno un complesso di inferiorità”. Riferendosi ai politici greci, ha detto che “sono molto bravi a piangere anche nelle situazioni più ingiuste, vengono e ti abbracciano, ma quando voltano le spalle procedono con l’odio, la menzogna, la calunnia. Questi non sono comportamenti appropriati per i politici”.
Ue
Con 448 voti favorevoli, 67 contrari e 107 astenuti, il Parlamento europeo lancia un chiaro messaggio di condanna alla Turchia: gli eurodeputati hanno votato una risoluzione che condanna il regime di Erdogan e sostiene Grecia e Cipro contro le provocazioni turche. In sostanza gli eurodeputati mettono l’accento sulle recenti dichiarazioni di funzionari turchi che mettono in discussione la sovranità greca, definendole controproducenti e con l’obiettivo di minare la sicurezza nella regione. Anche alla luce degli quotidiani sconfinamenti aerei dello spazio greco da parte degli F-16 di Ankara, i deputati deplorano il fatto che il problema di Cipro rimanga irrisolto e ribadiscono con forza che una soluzione conforme alle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e all’interno del quadro giuridico internazionale è l’unica soluzione possibile.