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Il venerdì (nero) dell’Italia visto da Wsj e Financial Times

La Bce e l’assoluta vaghezza sullo scudo anti spread hanno gettato nel panico i mercati, colpendo duramente l’Italia. Vista dall’esterno, la crisi del debito non va sottovalutata

Un venerdì nero, che più nero non poteva essere. A poche ore dal crollo delle borse di mezza Europa, con Piazza Affari simbolo della reazione scomposta dei mercati alla stretta monetaria della Bce, arrivano le prime valutazioni da parte della stampa estera. Tra tutti, il Financial Times, che ha ricordato come il rendimento del titolo decennale italiano è balzato al livello più alto dal 2014, al 3,75%. Il bond decennale della Grecia è invece salito di 0,23 punti percentuali al 4,28%, superando il livello raggiunto all’apice della pandemia di Covid-19.

Tutta colpa, sottolinea il quotidiano britannico, della Banca centrale che “ha risvegliato le preoccupazioni degli investitori sulla capacità dei membri più deboli dell’eurozona di sostenere i loro enormi carichi di debito senza il supporto della stessa Bce. Anche il debito spagnolo e portoghese sono stati colpiti, mentre le vendite si sono estese ai titoli bancari europei, molti dei quali sono fortemente esposti a una svendita del debito a causa delle loro partecipazioni in titoli di Stato”.

Meno male che Christine Lagarde ha dichiarato che la banca centrale potrebbe introdurre un nuovo strumento per mettere un freno ai costi di prestito sovrani, raffreddando gli spread. “Ma ha fornito pochi dettagli in merito e questo ha spaventato i mercati”, ha sottolineato il quotidiano della City.

C’è poi l’analisi del Wall Street Journal, secondo il quale i piani della Banca centrale europea di aumentare i tassi di interesse per la prima volta in più di un decennio “devono affrontare un ostacolo nell’Europa meridionale, in particolare in Italia, dove gli oneri finanziari stanno aumentando mentre gli investitori mettono alla prova gli squilibri all’interno dell’unione monetaria europea”. Che ci sia da essere preoccupati, è chiaro.

“Sono molto cauto sull’eurozona”, ha affermato Laurent Crosnier, chief investment officer della filiale londinese di Amundi. “Rendimenti in aumento mentre la crescita viene rivista al ribasso sono un cocktail piuttosto rischioso”. Non manca, poi, l’attacco d’ordinanza a Francoforte. Stavolta non dall’estero ma da Roma, per bocca di Matteo Salvini. “Italia è sotto attacco, Francoforte o Bruxelles vorrebbero fare dell’Italia una nuova Grecia portandosi via il malloppo, noi chiediamo al governo di reagire, ho convocato una riunione urgente dei vertici della Lega e vedremo che proposte economiche mettere in campo, rischia di essere una tempesta devastante”visto che già oggi chi ha dei risparmi in banca ne ha già perso il 20%”.

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