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Lo sgarbo di Draghi e la difficile permanenza al governo. Parla Maiorino (M5S)

La senatrice pentastellata: “Noi ci sentiamo ‘stretti’ all’interno di questa maggioranza, perché vediamo che vengono inceppate misure fondamentali per il rilancio dell’economia come il superbonus”. E sul Pd: “Mi aspetterei dai dem un po’ più di generosità”

Su eventuali elementi oggettivi nessuno si sbilancia. Non è ancora spuntato nulla che confermi o smentisca il fatto che il premier Mario Draghi abbia chiesto a Beppe Grillo di esautorare Giuseppe Conte e di deporlo dalla carica di leader del Movimento 5 Stelle. Pare ci siano state telefonate tra Conte e Grillo, messaggi tra il premier e il suo predecessore. L’unica cosa chiara è che “da parte di Draghi, qualsiasi siano state le parole pronunciate, è stata commessa una sgrammaticatura istituzionale”. Alessandra Maiorino, senatrice pentastellata vicinissima a Conte di questo ne è più che convinta. Tanto di averla ribadita “personalmente in una riunione con Beppe Grillo”.

In che cosa si sostanzia lo sgarbo del premier, dunque?

Al di là di ciò che è stato detto, emerge che Draghi si relazioni con Grillo e non con Conte. E questo è gravissimo. Formalmente il Movimento 5 Stelle, partito che compone la maggioranza di governo, è guidato da Conte non da Grillo.

Dunque come si spiega l’atteggiamento di Draghi?

Forse perché al momento della costituzione del governo di unità nazionale fu Grillo a condurre le trattative per entrare in maggioranza. Ma questo non cambia la sostanza dell’errore commesso dal premier.

Come andrà a finire, secondo lei?

Non saprei: è anche possibile che, complice un fraintendimento di base e un modo di raccontare di Grillo un po’ ‘caricato’, possano smontare tutto questo caso e ridurre tutto a una bolla di sapone.

Ciò non toglie che i problemi restano. 

I problemi ci sono. Per il Movimento è un momento non facile, ma sicuramente di grande vitalità.

All’indomani dell’uscita del ministro degli Esteri Di Maio, lei non ha avuto dubbi sulla sua collocazione: accanto a Conte. 

Certamente, e la ribadisco. Sono stata eletta e milito nel Movimento 5 Stelle, dunque agisco secondo coscienza e coerenza all’interno di questa realtà. Poi, ognuno è legittimato a fare altre scelte. La mia è stata chiara sin da subito.

Dunque Conte rappresenta il sentimento autentico del Movimento?

Senz’altro. Penso che Conte abbia addirittura qualcosa in più: il suo modo di agire ha impresso uno spirito diverso alla politica e abbia traghettato il Movimento in una dimensione più al passo coi tempi.

La permanenza del Movimento al Governo, in questi giorni, è stata messa più volte in discussione.

Non c’è dubbio che noi ci sentiamo ‘stretti’ all’interno di questa maggioranza. Ma banalmente perché vediamo che vengono inceppate misure fondamentali per il rilancio dell’economia come il superbonus, oppure perché dal premier non viene spesa alcuna parola in difesa del Reddito di Cittadinanza. Una misura che, malgrado sia attaccata e vituperata da molti, ha consentito a milioni di italiani specie nel periodo della pandemia di sopravvivere.

Come sono i rapporti col Pd in questa fase?

A me pare francamente che il Pd stia spesso andando avanti per suo conto, senza badare troppo ai sui interlocutori. Posto che senza la forza del Movimento 5 Stelle il campo largo fatica a rappresentare un’alternativa credibile a Giorgia Meloni e agli altri sovranisti, mi aspetterei dai dem un po’ più di generosità.

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