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Intelligence e risposta preventiva in Ucraina. L’elogio di Biden alla Cia

“Il valore più grande della nostra raccolta è il buon uso che ne facciamo”. Con queste parole pronunciate in occasione dei 75 anni dell’agenzia, il presidente mette il cappello politico a un approccio a cui i servizi segreti anglosassoni stanno facendo sempre più ricorso

“Per quanto possibile, dobbiamo cercare di bilanciare la segretezza con la trasparenza, per far luce sulle atrocità e prevenire complotti, minacce o atti di aggressione prima che accadano” perché “il valore più grande della nostra raccolta di intelligence è il buon uso che ne facciamo”. Con queste parole pronunciate in visita alla sede della Cia per i 75 anni dell’agenzia, il presidente Joe Biden ha messo il cappello politico a un approccio a cui le intelligence occidentali, in particolare quelle anglosassoni, stanno facendo sempre più ricorso.

È quello che Dan Lomas, docente di intelligence e studi sulla sicurezza alla Brunel University di Londra, ha definito approccio pre-buttal, un utilizzo preventivo dell’intelligence emerso chiaramente nelle settimane prima dell’invasione russa dell’Ucraina sia da parte statunitense sia da parte britannica. “È stato il dettaglio e la precisione di ciò che stavamo vedendo in termini di pianificazione russa, unito [all’]assoluta convinzione di Vladimir Putin che la finestra per l’uso della forza si stava chiudendo… Questo non vuol dire che non abbiamo passato molte notti insonni a chiederci se avessimo ragione o meno, e molte notti insonni a sperare che ci sbagliassimo”, ha dichiarato recentemente William Burns, ex ambasciatore statunitense in Russia e oggi direttore della Cia, al Financial Times.

“È stato grazie all’incredibile lavoro dei nostri professionisti dell’intelligence che siamo stati in grado di preannunciare al mondo cosa Vladimir Putin stava pianificando in Ucraina”, ha dichiarato Biden. “Rivelare il copione di Putin ha causato un buco gigantesco nella messinscena e ha screditato le sue bugie”. I servizi segreti statunitensi, ha aggiunto, “sono stati fondamentali per la nostra capacità di riunire i nostri alleati e partner in tutto il mondo, ancora una volta, e non è un’esagerazione, di tenerli uniti”.

Il discorso di Biden è stato in netto contrasto con quello del predecessore Donald Trump, che in occasione del suo primo discorso da presidente nella sede della Cia aveva criticato i media e i suoi avversari politici.

Ma non è l’unica novità contenuta nell’intervento. Due mesi fa, il presidente aveva invitato l’intelligence a non spifferare ai media tutte le attività di assistenza che gli Stati Uniti forniscono all’Ucraina per evitare fughe di notizie, aveva riportato NBC News. È un esercizio difficile, quello di bilanciare comunicazione e rischi per la raccolta delle informazioni in termini di fonti e metodi. Ma il discorso di Biden sembra confermare che l’utilizzo preventivo delle notizie è ormai una nuova arma nell’arsenale dell’intelligence statunitense.

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