Pubblicato il decreto di aggiudicazione definitiva per la fornitura del servizio Lte Public Safety in 11 province italiane. La gara aveva alimentato preoccupazioni politiche per il possibile coinvolgimento di fornitori di tecnologia “ad alto rischio” (cioè le aziende cinesi Huawei e Zte)
Il bando miliardario per le telecomunicazioni delle forze di polizia è stato vinto da Tim. Passato un mese dalla proposta di aggiudicazione, ieri è stato pubblicato il decreto di aggiudicazione definitiva. Il prezzo della fornitura per la realizzazione del servizio Lte Public Safety (anche 4G e 5G) a Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e Polizia Penitenziaria in 11 province italiane è pari a 49.935.360,49 euro, oltre Iva al 22%, con una durata pari a 36 mesi.
Come raccontato su Formiche.net nelle scorse settimane, l’azienda guidata da Pietro Labriola, che ha nominato ad aprile Eugenio Santagata (amministratore delegato di Telsy) a capo della funzione Chief Public Affairs & Security Office, ha ottenuto 95,55 punti sui 100 attribuibili: 67,092546 su 70 per la parte tecnica, 28,460065 per quella economica. Il raggruppamento Wind3-Fastweb si è fermato a 71,49, mentre Vodafone Spa a 66,29.
La gara aveva alimentato preoccupazioni politiche per il possibile coinvolgimento di fornitori di tecnologia “ad alto rischio” (cioè le aziende cinesi Huawei e Zte). Rispondendo a un’interrogazione del Partito democratico, Luciana Lamorgese, ministra dell’Interno, aveva citato la “cornice ordinamentale” composta da Golden power e Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica per rassicurare i deputati “circa i rischi di interferenza da loro stessi paventati”.
Come dimostra un recente report del think tank Cefriel pubblicato ad aprile 2021, una buona fetta (a volte più della metà) dell’infrastruttura 5G dei principali operatori italiani è targata Huawei e Zte (definiti fornitori “non affidabili”).