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Parlamento europeo sotto attacco hacker dopo il voto contro la Russia

Dopo che a Strasburgo è stata approvata la risoluzione che riconosce il Paese di Putin come “sponsor del terrorismo”, il sito web ufficiale dell’Eurocamera è stato colpito da due gruppi pro Mosca

Nel giorno in cui il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione che riconosce la Russia come “sponsor del terrorismo”, un attacco hacker ha colpito il sito web ufficiale dell’Eurocamera. Si è trattato di un attacco di tipo Ddos (quelli che inondano i siti con enormi quantità di richieste fino a farli bloccare). I gruppi di hacker Killnet e Anonymous Russian hanno rivendicato su Telegram l’attacco. “La mia risposta: #SlavaUkraini”, cioè gloria all’Ucraina, ha scritto su Twitter la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola.

La durata totale dell’interruzione non è chiara, ma è stata rilevata per la prima volta dopo il voto alla risoluzione sulla Russia, nel primo pomeriggio. L’annuncio ufficiale è arrivato alle 16.07 via Twitter da Jaume Duch, portavoce del Parlamento europeo: “La disponibilità del sito web del Parlamento europeo è attualmente influenzata dall’esterno a causa degli elevati livelli di traffico di rete esterno. Questo traffico è correlato a un evento di attacco Ddos (Distributed Denial of Service). I team del Parlamento europeo stanno lavorando per risolvere questo problema il più rapidamente possibile”, ha scritto.

Prima, Euronews aveva contattato il servizio dei portavoce del Parlamento europeo, chiedendo una dichiarazione ufficiale sulle ragioni del misterioso blackout. “Siamo sotto attacco esterno. Il più sofisticato della storia recente”, aveva dichiarato un funzionario del Parlamento europeo chiedendo di mantenere l’anonimato vista la delicatezza dell’argomento. “Naturalmente non possiamo dire di chi sia la colpa, ma oggi abbiamo adottato una risoluzione che definisce la Russia uno Stato sponsor del terrorismo”, aveva ricordato il funzionario a Euronews.

La risoluzione – adottata con 494 voti favorevoli, 58 contrari (tra cui quattro italiani, di cui iscritti al Partito democratico) e 44 astensioni (tra cui gli esponenti del Movimento 5 stelle) – è stata duramente criticata da Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo. “Propongo di riconoscere il Parlamento europeo come sponsor dell’idiozia”, ha scritto su Telegram.

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