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I 10 anni di FdI? Una cavalcata (non populista). Parola di Donzelli

Il responsabile Organizzazione: “Abbiamo ristabilito un altro valore: mantenere la parola data. Questo gli italiani l’hanno apprezzato. Conservatori e popolari? Lavoriamo per una nuova maggioranza anche in Europa. La nostra festa del 15, 16 e 17 a Roma per raccontare questo viaggio valoriale”

Sì, sono stati dieci anni di amore per l’Italia in cui abbiamo lavorato per una proposta politica e non di comodo, dice a Formiche.net il responsabile Organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, alla vigilia della tre giorni in Piazza del Popolo a Roma (dal 15 al 17 dicembre) in cui racconteranno la fase due: ovvero come costruire l’Italia del futuro. Ma il parlamentare toscano spiega anche come FdI guarda alle prossime elezioni europee e oltre con un governo politico anche in Ue.

Dieci anni dopo che bilancio fare dell’esperienza di FdI, non solo elettorale ma anche politica ed emozionale?

Una bella corsa, con la consapevolezza che adesso le responsabilità che abbiamo non le avremmo mai immaginate. Sentivamo enorme il peso di poter provare a salvare una storia: era la storia della destra italiana, con l’obiettivo di metterla in sicurezza. Ci troviamo, invece, non solo ad averla salvata e raddoppiata rispetto ai migliori risultati, ma al tempo stesso anche ad avere sulle spalle la gestione dell’Italia. Per fortuna, da questo punto di vista, Giorgia Meloni è strutturata, è pronta e non si monta la testa. Sì, sono stati dieci anni di amore per l’Italia in cui abbiamo lavorato per una proposta politica e non di comodo.

Luciano Violante giorni fa ha definito novità vera il tentativo di costruire un grande partito conservatore. Quali sono i rischi che avete dinanzi e quali le strategie per questa seconda fase?

I rischi sono ovviamente quelli di concentrare tutte le attenzioni sul governo della nazione che è fondamentale in un momento così particolare e, magari, non concentrarsi parimenti sul progetto politico: è un rischio anche giusto, per rispetto degli italiani ma, ovviamente, non può essere solo questa l’attività politica e non lo sarà.

Perché questa destra conservatrice è riuscita a fare breccia nell’elettorato italiano, anche in quello non dichiaratamente di destra?

Per più aspetti: ovviamente Giorgia Meloni appare una persona vera, non costruita o improvvisata ma preparata. Senza dubbio in secondo luogo è la coerenza il valore che meglio è stato colto dall’elettorato, dal momento che Fdi non ha mai tentennato sul terreno della tattica. La politica, prima di ieri, dava per scontato che fosse un valore il non mantenere la parola data, come se si fosse trasformato in un sinonimo di intelligenza o di capacità politica. Renzi da questo punto di vista è stato lo sdoganatore di questo aspetto. Ovvero rimangiarsi la parola data era diventato un valore, invece noi abbiamo ristabilito un altro valore: mantenere la parola data. Questo gli italiani l’hanno apprezzato.

La stampa francese ha paragonato Meloni a Tsipras: che ne pensa?

Penso sia un’analisi superficiale, forse l’occasione cercata in qualsiasi modo per mostrare come inadeguato qualcuno che, invece, sta dimostrando il contrario. Ricordo molteplici analisi sui mercati in ansia, sullo spread alle stelle, sugli alleati preoccupati: nulla di tutto ciò è accaduto.

Invece i grandi appuntamenti internazionali dimostrano che Giorgia Meloni ha raggiunto gli obiettivi, vi è giunta preparata perché studia i dossier, costruendo delle relazioni importanti a livello internazionale. Forse questo preoccupa i commentatori di altre nazioni, che evidentemente vedevano di buon occhio un’Italia che giocava da riserva. Ma adesso giocheremo da titolari sullo scenario internazionale.

Fratelli d’Italia si prepara alle prossime europee puntando a migliorare i cinque seggi del 2019: quale la strategia anche con riguardo alla prossima governance post von der Layen?

L’obiettivo è quello dichiarato di riuscire a creare una maggioranza diversa da quella attuale, una maggioranza politica. A noi piacerebbe riuscire a immaginare una maggioranza in Europa fatta da conservatori e popolari anche al fine di interrompere questa ormai pluriennale gestione in coalizione con il centrosinistra. Crediamo sia giusto provare e il voto nelle varie nazioni europee mi auguro consentirà di creare una maggioranza simile a quella che abbiamo in Italia: possiamo dire un governo politico anche in Ue.

@FDepalo

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