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In arrivo nuovi occhi in orbita. Siglati primi contratti di Iride

Alla New space economy european expoforum di Roma siglati i primi contratti per Iride, la nuova costellazione di satelliti per l’Osservazione della Terra a guida italiana

Iride, uno dei più importanti programmi spaziali satellitari europei di Osservazione della Terra sarà realizzata in Italia e verrà completata entro il 2026 grazie alle risorse del Pnrr con il supporto dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) e la gestione dell’Agenzia spaziale europea (Esa). I primi accordi per il suo sviluppo sono stati firmati in occasione del New space economy european expoforum di Roma, appuntamento annuale ideato dalla fondazione E. Amaldi e da Fiera Roma e vede un ruolo di primo piano delle aziende italiane. Si tratta di un programma che mira sia a rafforzare le capacità di monitoraggio ambientale e delle infrastrutture critiche sia ad essere un prezioso alleato nella lotta contro il dissesto idrogeologico, ma non solo.

I contratti

I primi contratti, che riguardano lo sviluppo di due componenti di Iride, sono stati siglati alla presenza del presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia e dal capo dell’Ufficio per le politiche spaziali e aerospaziali della presidenza del Consiglio, Elena Grifoni Winters. Ad apporre la firma il direttore dei programmi di Osservazione della Terra, Simonetta Cheli (leggi qui l’intervista), insieme ai rappresentanti di alcune delle aziende che compartecipano alla costellazione, David Avino, fondatore di Argotec, e Roberto Aceti amministratore delegato di Ohb Italia. “Questa prima firma rappresenta un’importante milestone nell’implementazione del programma Iride, all’Esa siamo onorati e felici di poter contribuire con Asi a la gestione di tale progetto affidato dal governo italiano all’Agenzia spaziale europea”, ha commentato Cheli. Alle sue parole hanno fatto eco quelle di Avino: “La firma è il coronamento di un 2022 molto importante in cui abbiamo ottenuto grandi risultati, penso ad ArgoMoon che ha partecipato alla missione Artemis 1, o alla missione LiciaCube, che ha preso parte a Dart”.

Satelliti in arrivo

Gli accordi nel dettaglio si riferiscono a un contratto per la missione multispettrale ad alta risoluzione di Argotec, che prevede lo sviluppo e la consegna di un primo lotto di dieci satelliti e lo sviluppo del relativo Flight operation segment (Fos) entro novembre 2024. A ciò si aggiunge un’opzione negoziata per un secondo lotto di 15 satelliti, da consegnare entro novembre 2025. Un secondo contratto riguarda invece una missione multispettrale ad alta risoluzione di Ohb Italia che prevede lo sviluppo e la consegna di un primo lotto di 12 satelliti, e relativo Fos, entro novembre 2024 con l’opzione negoziata per un secondo lotto di 12 satelliti, da consegnare entro novembre 2025. Per entrambi gli accordi interverranno anche altre aziende del team industriale, quali Telespazio del gruppo Leonardo. Al momento si parla quindi di un valore totale di 68 milioni di euro per 22 satelliti – ed entro la fine del 2025 con l’affidamento opzionale del secondo lotto di satelliti (complessivamente 126 milioni di euro).

Iride

Iride deve il suo nome al concorso “Spazio alle idee”, lanciato dall’Asi insieme al Dipartimento per la trasformazione digitale e al ministero dell’Istruzione, che ha lasciato ai giovani studenti del nostro Paese il compito di scegliere il nome di quella che sarà la più grande costellazione europea di osservazione della Terra in orbita bassa (Leo). Si tratta di una costellazione unica nel suo genere, per cui sono già stati stanziati nell’ambito del Pnrr 1,3 miliardi di euro, che sarà composta da circa quaranta satelliti di diverso tipo e dimensioni pensati proprio per osservare dallo spazio ciò che avviene sul nostro pianeta. Secondo le previsioni, il lancio del primo satellite è previsto nel 2025 mentre i primi servizi sono attesi nel 2026. L’ambizioso progetto di Iride rappresenta inoltre una componente significativa del Next Generation Eu, dedicata allo sviluppo delle attività spaziali, a supporto della transizione ecologica e digitale. Nel programma saranno incluse tutte le componenti, dall’upstream al downstream, così da fornire servizi geospaziali a livello nazionale ed europeo, sia alla Pubblica amministrazione sia ai clienti privati. Iride verrà gestita da un centro di controllo sviluppato internamente dall’azienda torinese Argotec.

Nuova costellazione satellitare

I satelliti che daranno forma a Iride combinano diversi aspetti quali i sensori Sar, quelli ottici, pancromatici, iperspettrali e infrarossi in modo da garantire una visione dello spazio a 360 gradi. La costellazione verrà realizzata interamente in Italia, così si potranno generare numerose nuove opportunità di lavoro per i giovani ricercatori e professionisti del comparto spaziale del nostro Paese. Iride, inoltre, con i suoi satelliti all’avanguardia, non soltanto valuterà lo stato di avanzamento del cambiamento climatico, ma supporterà anche il dipartimento della Protezione civile e altre amministrazioni in diversi ambiti, dal contrasto del dissesto idrogeologico e gli incendi alla tutela delle zone costiere, dal monitoraggio delle infrastrutture critiche all’analisi della qualità dell’aria, fino alla previsione delle condizioni meteorologiche. Inoltre, fornirà anche dati utili allo sviluppo di applicazioni commerciali da parte del comparto industriale.

(Immagine: Asi)

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