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I Samp/T all’Ucraina dopo l’intesa Italia-Francia

In seguito all’incontro tra il ministro Crosetto e l’omologo francese Lecornu, Italia e Francia acquisteranno missili terra-aria Aster-30 e relativi lanciatori Samp/T. L’obiettivo è rimpolpare le scorte dopo che Parigi e Roma si apprestano a fornire il sistema di difesa all’Ucraina

Italia e Francia hanno ordinato 700 missili terra-aria Aster-30, che vengono lanciati con il sistema di difesa aerea Samp/T. La decisione è stata presa ieri a Roma, dove il ministro della Difesa Guido Crosetto ha incontrato l’omologo francese Sebastien Lecornu, riferisce L’Opinion.

L’obiettivo è rimpolpare le scorte dopo che Parigi e Roma si apprestano a consegnare un sistema Samp/T e un numero imprecisato di missili Aster-30 all’Ucraina. Normalmente passano circa tre anni tra l’ordine e la consegna, ma i governi hanno detto di voler sollecitare ad accorciare i tempi il consorzio produttore Mbda, partecipato da Airbus, Bae Systems e Leonardo.

I due ministri hanno poi confermato la sintonia e il comune impegno nel sostegno all’Ucraina e per la difesa del fianco Est della Nato ribadendo, ancora una volta, che l’obiettivo principale è sempre il raggiungimento di una pace giusta. “La guerra scatenata dalla Russia rappresenta la più grave minaccia per la pace e la stabilità del continente europeo a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale, una chiara violazione dei principi di integrità e inviolabilità dei confini territoriali, del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite”, si legge.

Ma cos’è il missile Aster-30? Si tratta di un sistema missilistico terra-aria sviluppato a partire dai primi anni 2000 nell’ambito del programma italo-francese Fsaf (Famille de Sol-Air Futurs) dal consorzio europeo Eurosam (formato da Mbda Italia, Mbda Francia e Thales). Uno dei sistemi più avanzati al mondo, raggiunge la velocità di Mach 4.5, ovvero quattro volte e mezzo la velocità del suono, e ha una gittata superiore ai 100 chilometri. Ne abbiamo scritto in questo approfondimento.


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