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Riforma dello Spazio. Al Mimit, Urso riunisce il comparto italiano

Al Mimit il ministro con delega alle politiche aerospaziali, Adolfo Urso, ha riunito a un tavolo l’intero comparto dello Spazio italiano. L’obiettivo è stato di delineare insieme le prime linee programmatiche per la riforma della legislazione spaziale italiana, in vista della pubblicazione del Documento strategico di politica spaziale nazionale e del Documento di visione strategica per lo spazio

Lo Spazio italiano si è ritrovato per disegnare, insieme, le linee di indirizzo programmatiche per il settore. Si è trattato del tavolo di lavoro “Verso i nuovi indirizzi di Governo sullo spazio”, attivato presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy alla presenza del ministro, con delega alle politiche spaziali, Adolfo Urso. Insieme al ministro, presenti anche il capo ufficio per le politiche spaziali e aerospaziali della Presidenza del Consiglio, Elena Grifoni Winters, il consigliere militare del presidente del Consiglio, Franco Federici, il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Giorgio Saccoccia, e il capo Ufficio generale spazio, generale Davide Cipelletti, oltre a cinquanta esperti e rappresentanti delle istituzioni, dell’università e delle imprese.

Una legge per lo spazio

Obiettivo dichiarato del tavolo è iniziare un percorso che porti “entro la fine dell’anno un disegno di legge di riforma”, ha dichiarato il ministro Urso. I rappresentanti dello spazio, infatti, si sono confrontati per delineare i primi orientamenti utili per la stesura di due documenti che, come previsto dalla legge del 2018, dovranno strutturare la visione italiana per le orbite sul medio e lungo periodo: il Documento strategico di politica spaziale nazionale (Dspsn) e il Documento di visione strategica per lo spazio (Dvss).

I punti di forza del comparto

L’occasione ha anche permesso al presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia, di presentare il contesto industriale spaziale nazionale e internazionale. Un’occasione per sottolineare i punti di forza e le criticità del comparto. Un ecosistema che nel nostro Paese conta circa duecento aziende, dà lavoro a settemila addetti e genera due miliardi di fatturato, fatto di grandi campioni nazionali. piccole e medie imprese e start up innovative e all’avanguardia, che contribuiscono alla forza del comparto spaziale italiano.

Colmare un vuoto legislativo

Di fronte alla sfida globale messa in campo da altri attori, con le orbite sempre più congestionate e contese, il ministro Urso ha ribadito la sua intenzione a lavorare a un riassetto complessivo del settore spaziale. Questo lavoro “porterà entro la fine dell’anno ad un disegno di legge di ampia portata, in linea con le norme già in vigore a livello europeo e multilaterale e a tutela degli interessi nazionali nel settore spaziale, così da colmare un vuoto legislativo che si protrae da troppi anni”. Secondo il ministro, infatti, altri Paesi europei sono andati avanti in questo campo, predisponendo “una legislazione nazionale di riferimento, importante soprattutto per regolare l’azione e gli investimenti dei privati”.

Verso lo Iac2024

L’impegno del ministro era già stato espresso nel corso della presentazione della mostra “Looking Beyond. Guardare oltre” a Milano, il primo evento del percorso che porterà alla 75sima edizione dell’International astronautical congress (Iac) del 2024, la più importante manifestazione mondiale nel settore dello Spazio, ospitata quest’anno proprio nel capoluogo lombardo dall’11 al 18 ottobre 2024. Nel corso del suo intervento, infatti, Urso ha dichiarato l’obiettivo di presentare entro il 2024 una legge per lo Spazio “all’avanguardia e in sintonia con quella internazionale ed europea, per valorizzare un settore strategico del Made in Italy”, in tempo proprio per lo Iac2024 “una importante vetrina del Sistema Paese”.


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