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Armi a Kiev, le risoluzioni di M5S, Pd e Lega dopo Meloni al Senato

Dopo le comunicazioni di Meloni in Senato, arrivano cinque risoluzioni. Il Pd resta coerente con la linea Letta e dichiara il “sostegno in tutte le forme” all’Ucraina. Il Movimento 5 Stelle chiede lo stop all’invio delle armi, mentre il Terzo Polo indica il sostegno militare a Kiev tra le priorità. Romeo (Lega): “Il problema non è il sostegno militare all’Ucraina, ma una corsa ad armamenti sempre più potenti, con il rischio di un incidente da cui non si possa più tornare indietro”

Alla fine il Senato ha approvato la risoluzione della maggioranza. Ma, come era ampiamente annunciato, sul dossier Ucraina il Movimento 5 Stelle è rimasto ben saldo sulla sua linea di avversione all’invio di sostegni militari a Kiev. Dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Palazzo Madama questa mattina, in vista del Consiglio europeo, sono arrivate infatti cinque risoluzioni.

Il documento del Movimento 5 Stelle 

Ciò che i grillini hanno chiesto al governo è un impegno affinché si profonda “il massimo sforzo sul piano diplomatico, in sinergia con gli altri Paesi Ue, per l’immediata cessazione delle operazioni belliche con iniziative multilaterali o bilaterali utili a una de-escalation militare”. Cessate il fuoco, senza condizioni. Non solo. Il Movimento ha chiesto all’esecutivo di portare il nostro Paese a farsi “capofila di un percorso di soluzione negoziale del conflitto che non lo impegni in ulteriori forniture di materiali di armamento, per il raggiungimento di una soluzione politica in linea coi principi del diritto internazionale”.

La mozione del Pd

La linea della coerenza in politica estera è quella sposata dalla segretaria del Pd e deputata Elly Schelin. E, come confermato ieri a Formiche.net dal senatore Alessandro Alfieri, il Pd ha presentato una risoluzione dal contenuto sensibilmente diverso da quello del Movimento 5 Stelle. Pur chiedendo uno sforzo “politico e diplomatico” per la risoluzione del conflitto, i dem impegnano il governo a “continuare ad assicurare il pieno sostegno, con tutte le forme di assistenza necessarie, al popolo e alle istituzioni ucraine” e a “sostenere un ulteriore rafforzamento da parte dell’Unione europea della pressione collettiva sulla Russia, isolandola affinché ponga fine ai combattimenti e si ritiri dal territorio ucraino, anche garantendo pieno supporto alle attività svolte dalla Corte penale internazionale nel perseguire i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità per la deportazione di minori ucraini in territori russi”.

Terzo polo

Il Terzo Polo ha votato a favore del documento del governo in due punti. Sul sostegno all’Ucraina e sulla transizione ecologica. Il riferimento è ai “rischi” che presentano alcune linee assunte in Ue (in particolare su case green e auto) di cui Meloni ha parlato nel corso delle comunicazioni. Sulla questione ucraina, il testo della risoluzione di Italia Viva e Azione si spinge addirittura oltre la prudenza della maggioranza e fa esplicito riferimento al “sostegno militare a Kiev”.

Le Lega e la posizione di Forza Italia

Probabilmente nel documento della maggioranza non c’era un esplicito riferimento al sostegno militare perché, nonostante la linea di Meloni sia piuttosto chiara in questo senso, resta un terreno divisivo. Tant’è che, pur confermando il voto favorevole al documento, il capogruppo della Lega in Senato, Massimiliano Romeo ha avanzato qualche perplessità. “Esprimiamo forte preoccupazione per come stanno andando le cose sul fronte della guerra tra Russia e Ucraina – ha detto Romeo -. Il problema non è il sostegno militare all’Ucraina, ma una corsa ad armamenti sempre più potenti, con il rischio di un incidente da cui non si possa più tornare indietro”. Poi ancora: “Davvero qualcuno pensa di sconfiggere militarmente la Russia? La storia dovrebbe insegnare qualcosa e chi dimentica la storia è condannato a ripeterla”. Poi il passaggio che sembra riferirsi al piano di pace avanzato dalla Cina. “Le iniziative di mediazione di alcuni Paesi – chiude Romeo – vengono subito accantonate e giudicate non credibili ancora prima di essere attentamente analizzate”. Maurizio Gasparri, invece, ha indicato come prioritaria la prospettiva del “percorso di pace”. “Il sostegno al popolo ucraino è totale – ha detto il forzista –  abbiamo votato e voteremo tutte le misure necessarie e abbiamo fatto e faremo la nostra parte, ma l’Europa un obiettivo di dialogo di pace se lo deve pur dare o vogliamo lasciare alla Turchia e alla Cina il ruolo di negoziatori del pianeta? Noi siamo l’Europa, dobbiamo sostenere i popoli aggrediti, ma indicare anche un percorso di pace all’umanità, perché serve ai nostri popoli e alla nostra economia”.

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