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La Wagner destabilizza l’Italia? Le parole di Borghi e Urso, il live talk di Formiche

Wagner Group

“È indispensabile il confronto tra governo e parlamento”, dice il senatore dem. “Ricordiamo la Bielorussia, è chiaro che la Russia utilizzi il traffico dei migranti come strumento offensivo”, commenta il ministro, ex presidente del Copasir. Oggi l’evento con Tricarico, Saini Fasanotti, Annicchino e Bressan

“È indispensabile il confronto tra governo e Parlamento” perché vicende come quelle riguardanti Wagner Group, la compagnia di mercenari al servizio della Russia di Vladimir Putin, “devono essere approfondite, dettagliate e declinate prima nelle sedi istituzionali poi sugli organi di informazione altrimenti andiamo in cortocircuito”. Lo ha dichiarato Enrico Borghi, senatore del Partito democratico e membro del Copasir, a “Omnibus” su La7. “È giusto che il Parlamento venga informato con dovizia di particolari”, ha aggiunto riecheggiando quanto dichiarato nelle ore prima dall’altro Borghi del Copasir, il leghista Claudio Borghi, che aveva parlato di “una riunione del Copasir in merito”.

COS’HA DETTO BORGHI (PD)

“Stiamo parlando di una questione di sicurezza nazionale e quindi come tale dovrebbe essere tolta dal teatrino dei pupi della politica quotidiana”, ha dichiarato Borghi a La7. “È un tema molto delicato, importante, che esige da una parte sobrietà e capacità analitica e dall’altra un senso di responsabilità di ciò di cui stiamo discutendo. Fatta questa premessa, che vale innanzitutto per chi ne parla e che è anche un invito a chi ha responsabilità di carattere istituzionale, occorre contestualizzare sempre le affermazioni che si fanno”. E ancora: “Quando nel luglio dello scorso anno, io stesso feci un’intervista, e sollevammo il tema delle partenze dalla Cirenaica” dalla Lega “ci risposero dileggiandoci”. “Un conto è l’analisi – se diciamo che la brigata Wagner sta svolgendo un’attività di destabilizzazione di determinati teatri credo che siamo tutti d’accordo – altro è stabilire che vi è un nesso causale specifico dietro a una fattispecie individuata e individuabile”, ha spiegato ancora. “E chi fa questo genere di affermazioni deve portare le evidenze”, ha concluso il senatore sottolineando che “il numero di arrivi e sbarchi è triplicato in questo periodo rispetto all’anno precedente, ma la metà arriva dalla Tunisia. L’incremento degli arrivi dalla Libia è stato di mille unità mentre dalla Tunisia di 10.000”.

LE PAROLE DEL MINISTRO URSO (FDI)

“La Russia realizza una guerra ibrida e non certo da oggi, anche con l’azione della Wagner in Africa e il traffico dei clandestini. Ha ragione Borghi nel ricordare che ce ne occupammo più volte nella scorsa legislatura, evidenziandolo anche in più relazioni del Copasir al Parlamento”. Ad affermarlo è stato, Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, già presidente del Copasir. “D’altra parte quanto accaduto alle frontiere della Polonia poche settimane prima delle invasione russa in Ucraina, negli ultimi mesi del 2021, lo dimostra” ha proseguito Urso. “Chi non ricorda il ponte aereo che portò in Bielorussia decine di migliaia di profughi e migranti siriani, iracheni, afgani che poi furono indirizzati alla frontiera d’Europa per far entrare in crisi l’Europa, alimentandone anche le divisioni interne su come gestire il fenomeno migratorio. Era chiaro allora ed è chiaro ancor più oggi che c’è chi utilizza il traffico dei migranti come strumento offensivo nei confronti della nostra Europa. Ora penso che sia chiaro a tutti che anche quello era uno strumento di pressione ai fini dell’attacco a Kiev. Mi stupisco quindi dello stupore di molti. Capisco che si può cambiare opinione ma questi sono i fatti. Inequivocabili”, ha concluso il ministro.

LA RELAZIONE 2021 DEL COPASIR

Sotto la presidenza Urso, il Copasir ha presentato la relazione annuale 2021 nelle prime settimane del 2022. In quel documento si evidenziava come “la Russia, considerata la principale minaccia verso Est, ha intrapreso ormai da qualche anno diverse iniziative assertive da Sud”. Il tutto con: “una presenza con forze navali nel Mediterraneo; una presenza con truppe e l’occupazione di basi in Siria; interventi in Libia, Repubblica Centrafricana, Mali di forze militari proprie o ad esse collegate, come la compagnia Wagner”. Nella Sahel queste attività “hanno l’obiettivo di contrastare e porsi come alternativa alle operazioni dei Paesi occidentali in un’area delicatissima, considerata come il confine meridionale d’Europa da cui originano alcune grandi minacce quali l’enorme instabilità degli Stati saheliani, il terrorismo di stampo jihadista e l’immigrazione clandestina”, continuava il testo. E ancora: “Tali elementi entrano a far parte della guerra ibrida che minaccia l’Unione europea e la sua coesione”.

LA POSIZIONE DEL GENERALE TRICARICO

“Non solo le condivido le parole del ministro Guido Crosetto, ma già in precedenza avevo affermato e scritto che la Wagner sta portando avanti una politica di colonizzazione dell’Africa”. A confermarlo è il generale Leonardo Tricarico, ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica, fermamente convinto che gli sbarchi di migranti delle ultime settimane abbiano l’obiettivo di destabilizzare l’Italia, intervistato dal quotidiano Il Giornale.

L’EVENTO “FORMICHE”

Il generale Tricarico è ospite, giovedì 16 marzo alle ore 12, del live-talk di presentazione dell’ultimo numero rivista Formiche, dal titolo “Wagner. Cavalcata verso gli inferi (all’ombra del Cremlino)”. Oltre a lui, presenti: Federica Saini Fasanotti, senior associate fellow dell’Ispi; Pasquale Annicchino, docente di Diritto e religione all’Università di Foggia e membro del gruppo di esperti Osce/Odhir; Matteo Bressan, docente di Studi strategici della Sioi e analista della Nato defense college foundation. Modera l’incontro Flavia Giacobbe, direttore della rivista Formiche.

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