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La locomotiva d’Europa ora è l’Italia. Melchiorre spiega perché

Le previsioni di crescita raccontano di un Paese tonico, a dispetto di una Germania che sembra battere la fiacca. E lo stesso vale per la Francia. Una percezione che non sfugge nemmeno ai mercati. Colloquio con il senatore di FdI e membro della Commissione Finanze​

Se c’è un Paese che batte le previsioni in Europa, quella è l’Italia. E non più la Germania, inchiodata al palo della stagnazione. Lo dicono i numeri, nessun esercizio di fantasia. Con una crescita dello 0,5% nel primo trimestre Italia e Spagna guidano ad oggi la classifica dei partner europei e fanno meglio dell’intera Eurozona che nel periodo è cresciuta dello 0,1%. In particolare il Belpaese può già contare su una crescita acquisita per l’anno in corso dello 0,8% ad un soffio dall’1% previsto nel Def. Male, invece, la Germania che registra crescita zero mentre la Francia ha messo segno un timido +0,2% ma maggiore delle aspettative (+0,1%).

E allora? Dove sono finite la Germania secchiona e l’Italia svogliata? I numeri raccontano di un Paese tonico, nonostante un Patto di stabilità non propriamente soddisfacente nell’ottica italiana. Tanto basta a respingere al mittente gli anatemi che volevano, dopo l’avvento del governo di Giorgia Meloni, lo sfacelo, spiega a Formiche.net il senatore di Fratelli d’Italia e membro della commissione Finanze, Filippo Melchiorre.

“L’economia reale e i mercati finanziari sono stati attraversati da due shock esogeni di ampia portata, il Covid e la guerra in Ucraina. A questo va aggiunto la dinamica inflazionistica e la scelta di politica monetaria delle banche centrali. L’economia italiana ha però oggi vari punti di forza che aprono all’ottimismo: il dinamismo del tessuto delle nostre imprese, il forte risparmio privato e il buon controllo della spesa pubblica. La crescita appare oggi più robusta di quanto si prevedeva: un segnale positivo che alimenta la speranza”, spiega Melchiorre.

“Abbiamo una previsione di crescita migliore di Germania e Francia, contrariamente a quanto ritenevano i facili detrattori. La Borsa sale e lo spread è stabile. Sinceramente non mi pare poco, pensare che a ottobre c’era chi prevedeva l’apocalisse. Guerra e pandemia sono elementi arrivati nel bel mezzo di una ripresa, ma ora questa ripresa è sopravvissuta, grazie al governo Meloni. Il quale ha una visione, a differenza degli esecutivi precedenti, i nostri provvedimenti lo dimostrano”, rivendica il senatore. Ricordando come oggi “l’occupazione sia al 60%, valore più alto mai registrato in Italia dall’inizio delle serie storiche Istat”.

“Io voglio solo dire una cosa: a me non piace fare polemiche, ma i fatti dimostrano che chi pensava a uno spread a 300 dopo la vittoria di Meloni, si sbagliava. E si sbagliava anche chi immaginava una delegittimazione del governo da parte dell’Europa e dei Paesi membri. Ad eccezione di quanto accaduto con la Francia, sulla questione dei migranti, oggi l’Italia gode di autorevolezza. Onestamente non mi pare poco”. Il senatore pugliese ne ha anche per il risparmio, grande rete di protezione tutta italiana.

“In prospettiva il rilancio del mercato dei capitali e la tutela del risparmio vanno incoraggiati e tutelati secondo il dettato dell’articolo 47 della Costituzione”, spiega. “E assicurati in una logica di trasparenza informativa per il corretto giudizio degli investitori, di correttezza dei comportamenti degli attori e nel rispetto delle più aggiornate norme europee e nazionali. Nel corso delle audizioni (propedeutiche al parere sulla nomina dei due nuovi membri della Consob, ndr) è stato evidenziato da parte degli auditi che l’economia reale e i mercati finanziari sono stati attraversati da due shock esogeni di ampia portata, il Covid e la guerra fra Ucraina e Russia. Ma l’Italia ha resistito”.

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