Il ministro Gallant ha parlato delle attività dei Pasdaran, che stanno armando imbarcazioni civili con missili, droni e sistemi avanzati di intelligence. Tra queste, anche un ro-ro italiano di cui Formiche.net aveva scritto due anni e mezzo fa
Nella battaglia navale in corso nel Medio Oriente, Israele ha “raddoppiato gli attacchi contro l’Iran in Siria” da quando l’ex generale Yoav Gallant è ministro della Difesa del governo presieduto da Benjamin Netanyahu. È stato lo stesso Gallant a dichiararlo durante un discorso all’Institute for Policy and Strategy della Reichman University di Herzliya, l’unico ateneo privato in Israele.
Il ministro ha parlato anche delle attività dei Pasdaran (il Corpo delle guardie della rivoluzione islamica), che stanno trasformando imbarcazioni mercantili in navi militari armate di missili, droni e sistemi avanzati di intelligence.
Teheran sta portando avanti un piano “allarmante” di “politica pirata”, ha dichiarato. “L’Iran si comporta come un complesso di organizzazioni criminali e non come uno Stato moderno”. Le imbarcazioni mercanti trasformate di “basi terroristiche galleggianti” sono “un’estensione del terrorismo marittimo continuo dell’Iran, come dimostrato dalle sue azioni nel Golfo Persico e nel Mar Arabico”, ha aggiunto. “L’Iran mira a estendere il suo raggio d’azione fino all’Oceano Indiano, al Mar Rosso e persino alle coste del Mediterraneo. Si tratta di un piano strutturato concepito per minacciare le rotte commerciali e di volo, sia militari sia civili, e creare una minaccia permanente in ambito marittimo”. Per affrontare il “terrorismo iraniano nell’aria, in mare e a terra servono la cooperazione internazionale e la creazione di coalizioni”, ha spiegato ancora.
Alle spalle del ministro, le immagini di cinque imbarcazioni. Tra queste la Shahid Roudaki, così chiamata in onore di Abdollah Rudaki, già comandante della Marina dei Pasdaran. Potrebbe trattarsi, infatti, di una nave-traghetto costruita in Italia (con ombre cinesi) nel 1992 e convertita in una nave da guerra dai Pasdaran negli ultimi anni.
Era la fine del 2020 quando Formiche.net si occupava del caso. Antonio Zennaro, allora membro del Copasir e deputato del Misto poi passato alla Lega, aveva depositato un’interrogazione a risposta scritta per sapere se “il governo è in grado di confermare che questa nave di fabbricazione italiana effettivamente sia entrata a far parte della Marina militare iraniana”. Inoltre, l’onorevole chiede all’esecutivo “di verificare eventualmente se ci siano state operazioni di triangolazione commerciale volte ad eseguire attività di elusione delle sanzioni internazionali che vietano questo tipo di compravendite classificate come dual-use”.
Le altre quattro navi mostrate dal ministro sono: Iris Makra, un’ex petroliera giapponese; Shahid Bagheri, Shahid Mahdavi e Shahid Siyavashi, ex navi mercantili.
“La divulgazione di queste informazioni è piuttosto tempestiva dopo il ravvicinamento dell’Arabia Saudita all’Iran e la riammissione del vassallo siriano di Teheran, Bashar al-Assad, nella Lega araba”, ha commentato Mark Dubowitz, amministratore delegato della Foundation for Defense of Democracies. “Gli Stati arabi del Golfo non dovrebbero avere dubbi sulla continua minaccia rappresentata dall’Iran in mare. E all’Egitto non dovrebbe essere permesso di chiudere un occhio sul passaggio delle navi cavallo di troia dell’Iran attraverso il Canale di Suez”, ha aggiunto.